Tom Clancy’s The Division 2: Warlords of New York – Recensione

Tom Clancy's The Division 2: Warlords of New York

Abbiamo lottato in una New York innevata e in piena crisi epidemica, abbiamo combattuto in una capitale caduta quasi in ginocchio sotto la mano di ferro dei nemici pronti a prendere il potere. Ogni cosa in The Division 1 e 2 ci ha condotto a un viaggio verso una narrazione abbastanza interessante grazie all’idea del buon Tom Clancy. Il secondo capitolo ha avuto dalla sua una certa difficoltà nel continuare a far emergere novità in una struttura ormai ben stabilizzata e con questo, mantenere attiva la propria fanbase. Non hanno aiutato molte scelte meccaniche di un gioco che sulla carta prometteva davvero bene, ma che alla fine scivolava in troppi punti.

Anche per questo motivo tutti abbiamo sperato in un parziale aggiustamento del tiro con l’espansione Warlords of New York, disponibile da un po’ su ogni piattaforma. Non è stato tutto risolto, ma sicuramente alcuni dettagli hanno giovato di un’evoluzione che potrebbe portare il titolo a una nuova vita con l’Anno 2 più proficuo. Ovviamente è presto per dire cosa ne uscirà fuori, ma posso dire che tornare nella grande mela ha un suo perché.

Tom Clancy's The Division 2: Warlords of New York

La neve scopre i cadaveri

In quest’espansione torneremo a gestire la Divisione, che dovrà tornare in una zona parecchio movimentata, New York. Bisogna specificare subito che in realtà non andremo a visitare le zone viste nel primo capitolo, ma vedremo una fedelissima lower Manhattan. Atterrati nel nuovo territorio vedremo una sostanziale differenza con l’inverno che abbiamo visto qualche anno fa. La neve si è sciolta, facendo spazio a una vegetazione viva, pronta a prendere il sopravvento di un mondo caduto in preda alla follia.

Ogni gioco ha bisogno un villain capace di farci desiderare la sua morte dopo un combattimento all’ultimo sangue. In questo caso il villain lo conosciamo abbastanza bene, Aaron Keener. Dopo essersi diviso dalla Divisione, l’uomo ha deciso di prendere il possesso della città con un suo esercito armato. Anche i cittadini ora si schierano con il villain e toccherà a noi farla finita con lui. A proteggerlo ci saranno 4 luogotenenti e per arrivarci bisognerà svolgere diversi compiti nell’ordine che preferiamo. La libertà di scelta resta una grande priorità nel gioco, ma nonostante questo ci sarà un certo ordine nel proseguimento delle missioni. In tutto potrete divertirvi per una quindicina di ore senza alcun problema.

Tom Clancy's The Division 2: Warlords of New York

Oltre la barriera della quarantena

Il gameplay di Warlords of New York ovviamente non cambia rispetto al titolo primario, ma ha dalla sua alcune piacevoli evoluzioni. Le animazioni sono più fluide e quindi le azioni ne beneficiano parecchio. Non ci sono le zone d’ombra stavolta e alla fine non se ne sente troppo la mancanza. Anche il level cap è stato alzato a 40, ma il pericolo vero è l’endgame. In ogni MMO quello è punto cruciale in cui o si abbandona un titolo o si continua per tantissimo altro tempo e in questo caso i raid arrivano con dei ritardi abbastanza considerevoli.

Altre novità riguardano l’equipaggiamento e le build, che si avvicinano al primo capitolo, rallegrando chi le preferiva in un certo modo. Oltre a questo, ogni luogotenente ci darà un’abilità unica che potremo poi usare all’interno del gioco. Per il resto lo shooter non cambia le sue caratteristiche, dimostrando di avere una certa stabilità.

Tom Clancy's The Division 2: Warlords of New York
Overall
7.5/10
7.5/10
  • - 7.5/10
    7.5/10

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Redazione