World of Warcraft Classic – Recensione

World of Warcraft

Immaginate di avere una possente armatura sulle vostre spalle. Immaginate un elmo decorato dai resti di mille battaglie. Immaginate di avere una spada tagliente e decorata appesa alla vita. Immaginate insomma tutte quelle cose che rendono un eroe di un MMORPG tale d’aspetto. Fatto? Ora spogliatevi totalmente, fino a rimanere solamente con un paio di calzini e pantaloni di cotone Questo è ciò che è successo al buon World of Warcraft quest’anno. Dopo tantissimi anni dalla sua uscita, il gioco ha subito dei cambiamenti abissali, che lo hanno portato a espandersi, cambiare e ovviamente migliorare. La versione Vanilla resta però nei cuore dei fan come qualcosa di sacro, di religioso e di potente. Come potrebbe essere altrimenti in fondo?

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World of Warcraft Classic

World of Warcraft Classic si era presentato con un annuncio un po’ di tempo fa, allertando gli animi di tutti quei fan che desideravano tornare agli albori di un titolo le cui immensità si perdono nelle leggende. Dopo i vari test, le aspettative, le problematiche, il gioco è finalmente qui ed è pronto a spaccare ogni cosa, o quasi.

Ovviamente, come spesso accade su questo lido, la recensione in questione non è una vera recensione, ma più un approfondimento di quel che è quest’attesissima espansione e di come sono le mie sensazioni da giocatore, prima che da redattore.

World of Warcraft Classic orco recensione opinione

Avete presente la sensazione del ritorno a casa dopo mesi e mesi di pellegrinaggio? Beh, World of Warcraft Classic crea proprio questa sensazione. Ci si sente a casa, dopo tantissimo tempo e tantissima fatica. Una sensazione che si traduce in una serie di ricordi con un misto di allegria e malinconia. In fondo, si tratta di una versione vecchia e ai tempi eravamo tutti dei ragazzotti di belle speranze che volevano cambiare il mondo. Il tempo passa, le nostre facce invecchiano e ci ritroviamo tutti a casa. Un po’ angusta, forse troppo limitante, ma è casa. Il focolare è acceso, qualcuno beve una birra, qualcuno conversa e un gruppetto gioca a Hearthstone (forse no, ma suonava bene).

Si tratta di un’operazione di marketing che riporta WoW agli albori, quando giocare era un lavoro da duri e puri e quando il tempo speso lo si contava in mesi della vita reale persi per sempre. Giocare ora a questa versione equivale al prendere un piccone arrugginito e iniziare a cercare dell’oro. Tantissima fatica, tantissimo tempo, ma anche tanta soddisfazione (fino a un certo punto). Il grinding in Vanilla era una costante ed eccolo, bello, gigantesco ed estremamente poco versatile. Fare e rifare le stesse cose per livellare diventa una costante oltre la quale gira il giocatore ed è divertente se è la prima volta che si gioca un titolo del genere. Al contrario invece, sarebbe abbastanza noioso dopo la prima decina di ore, quelle in cui si sospira per i ricordi, si assapora il passato e si tira qualche bestemmia per come è cambiato il gioco.

La struttura è quindi quella solita, con una storia piuttosto lenta e decisamente poco moderna e a tratti potrebbe sembrare anche un po’ dispersiva. Questo proprio per via del grinding e delle mille missioni presenti nel gioco. Insomma, tanti difetti, ma forse non lo sono del tutto. In fondo World of Warcraft Classic è come un figlio, lo ami e basta. Se l’hai giocato da bambino, ti ritroverai con un piccolo tuffo nel passato, ma ovviamente limato leggermente per adattarsi a questo mondo in costante ricerca della perfezione. Si tratta di una dimostrazione chiara di come un gioco cosi vecchio si dimostra migliore rispetto ai suoi cugini più moderni, subendo di meno gli anni e sopratutto avendo ancora un gameplay funzionale e fluido. Non è da tutti questo e forse i titoli del genere sono unici.

Graficamente ci troviamo davanti al solito WoW, che andrebbe giocato con ogni opzione al massimo per una miglior resa e un migliore intrattenimento. Ciò che ne esce fuori è però un titolo che si adatta a ogni computer. Lo potete giocare con un PC da 300 euro, ma ovviamente anche da 1000, un po’ come un DOTA 2, Hearthstone, Heroes of the Storm e compagnia bella. La sua elasticità gioca un ruolo importante ancor’oggi e questa versione potrebbe portare con se tantissimi nuovi giocatori, che vedendo il trambusto creato dai vecchi fan, potrebbero decidere di provare il gioco. Ma almeno nei primi giorni non era tutto facile.

World of Warcraft Classic

I server di gioco sembravano letteralmente invasi dai giocatori, creando delle code incredibilmente lunghe per poter giocare. Per esperienza posso dire che è più divertente una coda alle poste che quella di WoW, ma ovviamente la scelta era poca; bisognava attendere pazientemente il proprio turno. Anche in quel caso, l’instabilità dei server era pressante e piuttosto fastidiosa, ma ogni cosa va risolta e attualmente potete giocare senza alcun timore. Ogni cosa è al proprio posto e sopratutto funziona decentemente. L’unico consiglio che posso darvi è quello di partire leggeri, non immergervi completamente in un titolo MMORPG, viverlo lentamente e fregarvene del livello degli altri. Createvi un gruppo e divertitevi, perché con gli amici il gioco diventa un capolavoro duro e puro come non si sono visti più.

Una parte va però dedicata alla colonna sonora, che rappresenta come sempre una parte fondamentale del gioco e sopratutto del nostro percorso. Le note cambiano in base al luogo e a cosa stiamo facendo, ma l’orchestra accompagna soavemente le nostre gesta, regalando dei momenti di pura estasi. Questa è forse una delle migliori OST di WoW a mio avviso ed è un piacere vero per noi giocatori.

World of Warcraft Classic
Overall
8/10
8/10
  • - 8/10
    8/10

Commento Finale

World of Warcraft Classic è difficile da descrivere e ancora più difficile da giudicare in malomodo. La versione vanilla ha alle spalle anni e anni ed è come un posto molto famigliare. Come la vostra prima auto, con la frizione dura, il volante di cemento e un motore difettoso, ma è il vostro primo amore (a 4 ruote). Le volete bene e basta. 

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.