Yakuza: Like a Dragon – Recensione

Nel corso degli anni abbiamo visto una serie di titoli dedicati alla criminalità organizzata giapponese, la Yakuza. Giochi che hanno saputo creare coinvolgere i giocatori italiani nonostante la totale assenza della lingua nostrana. Ora però le cose sono leggermente cambiate con l’arrivo di un titolo che stravolge le basi della saga e ne trasforma l’essenza. Questo perché Yakuza Like a Dragon è un titolo totalmente votato al ruolismo, che dimentica le vecchie meccaniche quasi da picchiaduro.

Il protagonista delle nuove vicende è Kasuga Ichiban, un leale membro di una famiglia della malavita di un luogo che conosciamo fin troppo bene noi, giocatori della serie. Fidarsi dei malavitosi è però una scelta sbagliata e questo lo sappiamo tutti. Peccato che Ichiban decide di prendersi la colpa per un reato non commesso e di scontare cosi una pena di 18 anni. Un periodo estremamente lungo che tempra luogo.

Fuori dalla prigione, però, Ichiban si ritrova da solo. Abbandonato da tutti, l’uomo capisce di essere stato raggirato, tradito e messo in disparte da tutti. Ed ecco che quindi parte la vera avventura del protagonista, che si troverà a diventare un signor qualcuno a Yokohama. Un vero e proprio lavoraccio che occuperà tutto il gioco, ma con molte differenze rispetto al passato della serie.

Kasuga non è un ricco che desidera di diventare sempre più potente. Non è un uomo che prova a superare se stesso per orgoglio e soldi. Si tratta di un derelitto che si ritrova con in mano un bel niente. Si trova a combattere per sopravvivere e per riscattarsi. Il tema del riscatto risulta essere forte e di grande forza.

Come ho detto all’inizio, il gameplay di questo capitolo è del tutto diverso dal solito. Dimenticatevi il picchia picchia in cui bisogna seguire un ritmo dei colpi. Date il benvenuto a una struttura GDR che già oggi appare più che solida. Esplorando le varie zone, ci troveremo a fronteggiare dei nemici e cosi partirà il classicismo che abbiamo visto in ogni GDR, soprattutto di stampo nipponico. Il nostro team potrà essere composto da 4 membri, ognuno con una sua classe da sfruttare a proprio vantaggio.

Purtroppo bisogna dire che non sempre questo sistema funziona e alcuni attacchi funzionano un po’ a caso, facendo più o meno danno. Un errore che non capiterà sicuramente nel prossimo capitolo. La struttura di crescita permette comunque di sfruttare molta libertà in ogni senso.

Le missioni secondarie sono tantissime all’interno di Yakuza Like a Dragon e queste portano inesorabilmente a una comprensione maggiore del protagonista. Ancora una volta avremo a che fare con un uomo che vorrà fare del bene perché sa cosa significa la povertà, il tradimento e il significato della parola “problema”. Anche i personaggi che ci accompagneranno, ora più che mai, avranno una propria storia e vita e ci indirizzeranno ad altre missioni secondarie veramente meritevoli di essere giocate.

Come c’è da aspettarsi, il gioco sarà cosparso da una miriade di minigiochi che potranno farci guadagnare i soldi. Come è giusto che sia, dovremo rifarci un nome costruendo delle nuove fondamenta. Qui entra in gioco la parte gestionale del titolo, che appare solida e ben realizzata. Sembra infatti che prima di mettere sul mercato il gioco, gli sviluppatori abbiano studiato in modo approfondito tutto ciò che bisognava aggiungere.

Al livello grafico, sulle console appena uscite (in questo caso Xbox Series X), il gioco splende, ma non in modo acceso. La differenza con l’appena passata generazione si sente ovviamente, ma non è marcata. Potrei dire che è come vedere un gioco sul PC messo ad Alto, mentre prima lo si vedeva sul Medio. Niente di straordinario quindi, ma molto piacevole. Bisogna dire comunque che le espressioni facciali sono come sempre buonissime in questa serie e trasportano il giocatore nel mondo della malavita.

Anche il sonoro è di ottima fattura con un doppiaggio che nulla ha da invidiare ad altri titoli. Ottime le voci dei personaggi che popolano il mondo di gioco. Risulta essere facile immedesimarsi nei panni del protagonista quindi e di godere di una narrazione realmente ben fatta. Anche le musiche sono sempre di alta qualità e non annoiano.

Yakuza: Like a Dragon
Overall
8.5/10
8.5/10
  • - 8.5/10
    8.5/10

Commento Finale

Yakuza: Like a Dragon è un capitolo JRPG che rompe in modo totale le regole della serie Yakuza. La storia si sposta in un luogo nuovo e con un nuovo personaggio tutto appare più colorato e bello. Ottima la narrazione e ottimo anche il gameplay, che però lascia spazio a qualche difetto.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.