Haikyuu #21 a 23 – Recensione

In questi volumi di Haikyuu, la Karasuno passa all’attacco contro il loro ultimo nemico alle qualificazioni, la Shiratorizawa. Capeggiato da Ushijima, il team di volleyball della Shiratorizawa ha fatto penare fin da subito la Karasuno, mostrando soprattutto la potenza del capitano, che con la sua oppressione in campo appariva veramente un gigante insormontabile agli occhi dei giovani protagonisti.

Partendo dal vivo dell’azione, questi tre volumi fungono da spaccatura nei confronti dei due team principali, la Karasuno e la Nekoma, entrambe impegnate negli ultimi match delle qualificazioni, a un passo dal successo o dall’oblio. Qui, il valore delle due squadre si mostra alla massima potenza, esaltando tutto il percorso che hanno dovuto fare durante il periodo dell’allenamento, mostrandone i frutti.

Combattendo alla scoperta di se stessi

La più grande qualità di Haikyuu risiede proprio nel modo in cui vengono gestiti i match che, senza dimenticarsi del mettere la giusta enfasi nella partita, lasciano conoscere sempre meglio al lettore i vari personaggi, palesando le loro sfaccettature più intime e creando dei piccoli spazi dove mettere un po’ di background, in modo da contestualizzare praticamente qualsiasi cosa. Come in My Hero Academia, non è lo scontro in sé a essere importante, ma i giocatori stessi che grazie ai loro sforzi superano gli ostacoli di fronte a loro evolvendosi e raggiungendo i loro obiettivi. Tuttavia, Haruichi Furudate non si dimentica certo di aggiungere un po’ di pathos alle partite, sfruttando un grande dinamismo che rende ogni scena rapida e incisiva, seguendo la partita non eccessivamente nel dettaglio, ma dando enfasi dove serve.

A differenza della partita con l’Aoba, lo scontro con la Shiratorizawa è stato emotivamente più leggero, a causa anche della visione dei protagonisti nei confronti del loro nuovo avversario. Con l’Aoba, infatti, si era creata una rivalità storica, quasi al pari del Nekoma, lasciando i lettori con il fiato sospeso per tutto l’incontro. Con la Shiratorizawa invece è stato più uno scontro da Shadow of the Colossus, nel tentativo di abbattere un titano praticamente insormontabile. E questa sensazione l’autore è riuscita a trasmetterla perfettamente, diversificando le due partite.

Dal volume 22 invece inizia la seconda grande partita, quella della Nekoma, che come di consueto in Haikyuu  si vede davanti tutte le debolezze della squadra che le si ritorgano contro. Tutti questi ostacoli sono ovviamente un pretesto per evolversi e migliorare, ma da un tale cambio di punto di vista, staccandoci dalla Karasuno, mi aspettavo un approccio un po’ diverso. Nonostante tutto, la partita è comunque molto intensa, così come le emozioni e le scene comiche a volte anhce inaspettate. Haikyuu è riuscito perfettamente a rendere onore a due climax decisamente importanti per l’economia della serie e si spera ovviamente che in futuro l’autore ci regali partite molto più entusiasmanti.

Speranza per il futuro

I disegni e la regia non hanno seguito alcun calo, anzi, tengono benissimo testa a tutto il resto della serie che si attesta a dei livelli particolarmente alti, staccando di diversi metri il suo predecessore di Jump, Kuroko no Basket, che in confronto non riesce nemmeno a lucidargli le scarpe sia come contenuto che come qualità generale.

Mi aspetto grandi cose per il futuro di questa serie e spero che si evolva sempre di più, evitando di lasciare quel senso di ripetitività che molte serie sportive particolarmente lunghe lasciano con lo scorrere dei capitoli.

Sull'autore

Gabriele Gemignani

Dare la propria opinione è importante. Ascoltare quella degli altri lo è anche di più, del resto, due teste funzionano meglio di una, anche se vanno in contrasto.