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Scopri la nostra recensione dedicata al nuovo Crash Bandicoot 4: It’s About Time
Era il lontano 1996 quando un personaggio tutto colorato di nome Crash approdava per la prima volta sulla console Sony PlayStation. Crash Bandicoot sviluppato da Naughty Dog (oggi conosciuti per altre serie di successo quali Uncharted e The Last of Us) fu un titolo incredibile e, cercava di competere con il suo rivale Super Mario pur mantenendo una propria identità.
Fu un successo di stampa e di pubblico tanto da sviluppare un secondo e un terzo capitolo. Dal 1996 al 1999 uscirono tre capitoli principali più uno spin-off dedicato ai kart.
Nel 1996 uscì Crash Bandicoot, nel 1997 Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back, nel 1998 Crash Bandicoot 3: Warped per poi finire con lo spin off dedicato ai kart, Crash Team Racing uscito sempre su PlayStation nel 1999.
Lo scopo di Crash Bandicoot consisteva nel superare tutti i livelli, cercando di rompere tutte le casse e farsi strada annientando i nemici. Più facile a dirsi che a farsi visto che, Crash Bandicoot per quanto fosse un titolo visto per “bambini” dava un certo livello di sfida che, ancor’oggi riesce a regalare.
Bisogna anche dire inoltre che, erano altri tempi e, la nostra generazione verso i nove / dieci anni giocava titoli del calibro di: Tekken 3, Metal Gear Solid, Syphon Filter, Final Fantasy etc. Eravamo belli che preparati. Oltre a prendere tutte le casse e le gemme, dal secondo capitolo in poi ci fu l’introduzione dei cristalli e delle reliquie. I cristalli erano semplici da trovare poichè si trovavano a un certo punto del livello mentre, le reliquie erano semplicemente i livelli a tempo. In questi si trovavano le casse gialle che permettevano di bloccare il tempo a seconda del numero che veniva visualizzato sulla cassa. Giunti alla fine della prova cronometrata si conquistava la reliquia di zaffiro, oro o platino, la più ambita di tutte.
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Quella voglia di remake
Negli ultimi anni si sentiva questa voglia di rivivere le stesse emozioni di 20 anni fa tanto che, il 30 giugno 2017 arriva per PlayStation 4 e Xbox One Crash Bandicoot N. Sane Trilogy. Il remake della trilogia originale di Naughty Dog, curata stavolta dal team Vicarious Visions.
Fu un successo incredibile per noi nati negli anni 90 ma non solo, ha dato modo alle nuove generazioni di scoprire una perla del passato di PlayStation. Nel 2019 uscì anche il remake di Crash Team Racing chiamato Crash Team Racing Nitro Fueled sviluppato stavolta da Beenox. Anche qui un successo senza precedenti, l’introduzione del multiplayer online era un sogno che desideravamo da troppi anni e così fummo accontentati.
L’enorme successo di questi due grandi remake ha portato Activision a sviluppare un quarto capitolo che fa da sequel a Crash Bandicoot 3: Warped.
Un nuovo inizio
Il titolo riprende a grandi linee ciò che era stato fatto nella trilogia originale di Naughty Dog rendendolo un pò più moderno con diverse chicche aggiuntive.
La trama riprende esattamente dagli eventi del finale di Crash Bandicoot 3: Warped. Anni dopo il Dr. Neo Cortex, il Dr. Nefarious Tropy e Uka Uka tentano di scappare dalla prigione temporale. Uka Uka nel tentativo di scappare apre uno squarcio spazio-temporale in cui perde i sensi per via del troppo sforzo e, nel mentre Cortex e Nefarious attraversano il portale abbandonando Uka Uka. Scoprono però che, il varco usato per scappare collega il loro universo ad un multiverso, decidendo di utilizzarlo per conquistare tutte le dimensioni.
Stavolta ci sposteremo attraverso una mappa dimensionale. I livelli adesso sono decisamente più lunghi e, anche più complessi. Non è un mistero che la serie già ai tempi portava livelli di sfida impressionanti ma qui, siamo proprio su un altro universo. Il gameplay parte dall’idea base della serie rendendolo più fluido.
Prima di iniziare una nuova partita il gioco ci chiede in quale modalità preferiamo giocare tra moderna e rètro. La modalità moderna permette di avere checkpoint sempre più vicini con il counter delle morti, in poche parole si avranno vite infinite ma con il numero delle morti visualizzate in alto a destra. La modalità rètro invece è per i più coraggiosi, una volta esaurite le vite si ricomincia il livello completamente da capo, come se fosse la trilogia originale di Crash insomma. Diciamo che per questo nuovo capitolo è consigliabile vivamente giocare in modalità “moderna” anche per via dei livelli più lunghi e decisamente più ostici.
Quindi Crash torna a correre, saltare, fare la rotazione ma, con l’aggiunta di nuovi poteri. Via, si parte con il primo livello, dritto per dritto con la prima parte che spiega i comandi su come muoversi e come girarsi.
La prima cosa che noto è quel cerchietto giallo di quando salta Crash, una cosa che all’inizio ho trovato antiestetico ma, che, col proseguire nell’avventura ho trovato utilissimo. Se nella trilogia originale la prospettiva di quando si saltava in determinate casse la dava l’ombra del personaggio ora, quell’ombra non dico che è sparita (anche perche l’ombra si vede ed è realistica) ma, hanno optato per inserire questo cerchio giallo per far capire dove stai saltando esattamente. Brutto a vedersi? Assolutamente si ma decisamente utile. Ho provato anche a disattivarlo dalle impostazioni ma, più andavo avanti coi livelli e più mi rendevo conto che l’ombra migliorata (così viene chiamata dalle impostazioni) serviva assolutamente.
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Durante il corso dell’avventura ce la vedremo con diverse linee temporali dei personaggi.
Iniziamo con Tawna, non è la stesso personaggio che troviamo nel primo capitolo di Crash Bandicoot di cui Crash si innamora follemente ma, arriva da un altra dimensione. Tawna ha diverse abilità che la contraddistingue da Crash. In primis può usare il rampino per spaccare alcune casse lontane, per stordire i nemici e anche per raggiungere una zona. E’ presente il doppio salto e invece di roteare come Crash, Tawna da un bel calcio.
In un altra linea temporale si usa Dingodile, l’abilità del personaggio è aspirare le casse con la sua arma , roteare la sua coda rompendo casse e battendo nemici ed infine il doppio salto che permette per qualche secondo di librarsi.
Incredibile ma vero usiamo anche il nostro nemico il Dr. Neo Cortex. Piccolino ma molto divertentente da usare con la sua pistola permette di, immobilizzare i nemici oppure, renderli di gomma in modo da porterci saltare sopra e se presenti di rompere le varie casse. Non ha il doppio salto come i precedenti personaggi ma, ha semplicemente una corsa veloce.
Stavolta per finire i livelli al 100% bisogna conquistare la bellezza di ben sei gemme. Le prime tre sono dedicate ai frutti wumpa. Quindi bisogna raggiungere tre percentuali diverse che vanno dal 40% all’80%. La quarta gemma è dedicata allo spaccare tutte le casse. Nella quinta bisogna finire il livello non superando le 3 morti effettive e infine, la sesta dove bisogna trovare la gemma nascosta. Non mancheranno le gemme colorate che vi porteranno in altre sezioni del livello per poter continuare a prendere tutte le casse.
Tornano anche in grandissima forma (forse anche troppa) i livelli bonus. Per me livello bonus significa poter fare quel livello del tutto rilassato, qui invece è proprio tutt’altra storia. Li hanno resi decisamente impegnativi, a momenti alcuni bonus sono più difficili del livello stesso.
Tra l’altro nel primo mondo sono presenti solamente due livelli, personalmente avrei optato per aggiungerne almeno altri due, invece passiamo subito al secondo mondo con un terzo livello che porta subito la difficoltà in alto.
Oltre ai livelli di Crash e dei vari personaggi delle linee temporali ci sono anche i nastri flashback. Questi si trovano nei livelli normali e, per poterle conquistare bisogna arrivare al punto dove è presente il nastro senza mai morire. Cosa sono? Sono semplicemente dei livelli extra totalmente in 2D, ci portano indietro nel tempo con la ost dei vecchi Crash Bandicoot e, lo scopo è quello di rompere tutte le casse. Non ci sono limiti di morti, bisogna “solamente” rompere tutte le casse. Sono presenti anche i checkpoint. Le potremo definire una sfida per se stessi. Per chi è completista sono assolutamente da non perdere.
Ultimi ma non meno importanti i livelli Invertiti, non sono altro che i livelli normali inseriti però al contrario con i contrasti dei colori. In alcuni potete notare la musica a 8bit e la gemma nascosta si può trovare in un altra parte del livello originale. Sono abbastanza diversificati tra di loro.
Toys for Bob ha avuto un idea molto divertente e un pò vecchio stile, hanno introdotto una sorta di modalità multigiocatore locale da 2 a 4 giocatori. Questa modalità viene chiamata Passa e Gioca, si può affrontare la campagna insieme decidendo se passare il controller al nostro amico/a a ogni checkpoint, morte oppure entrambi. Alla fine di ogni livello verranno mostrati i punteggi di ogni giocatore.
A livello di contenuti in questo quarto capitolo diCrash non ci si può davvero lamentare.
Il potere delle quattro maschere quantiche
Durante il corso dell’avventura Crash e Coco verranno aiutati da quattro maschere quantiche, ognuno con un potete diverso. La prima che andremo ad usare è Lani-Loli, la maschera dello spazio in grado di rendere invisibili determinati oggetti quali casse e / o ostacoli facendone comparire contemporaneamente altri.
La seconda maschera è Akano, dedicata alla materia oscura. Essa permette a Crash di farlo roteare velocemente ed inoltre permettere al personaggio di saltare lasciandolo poi librare e farlo planare in un altra piattaforma.
La terza maschera è Kupuna-Wa, questa permettere di bloccare o rallentare il tempo. In alcuni livelli troverete delle casse che si possono recuperare solo con questa maschera e userete proprio questa maschera per rallentare alcune casse a tempo.
La quarta e ultima maschera è Ika-Ika, dedicata alla gravità. Questa permette di camminare su pareti e superfici. Una maschera abbastanza difficile da usare sopratutto se siete dei completisti e vorrete fare la reliquia per cercare di battere il tempo.
Il lato tecnico di Crash Bandicoot 4: It’s About Time
Crash Bandicoot 4: It’s About Time è stato giocato sulla nuova Xbox Series S, quindi la piccola di casa Microsoft. Gira a 60fps nativi e 4K upscalati sulla Series S mentre per chi possiede la Series X gira a 60fps e 4K nativi. E’ stato inoltre ottimizzato per la nuova console infatti, anche l’installazione occupa 22GB circa al contrario della versione old gen che siamo sui 43GB.
Hanno fatto davvero un ottimo lavoro, chiaramente anche dal punto grafico non si discosta molto dalla versione precedente ma comunque si notano i miglioramenti. E’ veramente una gioia per gli occhi, vedere Crash che si spaventa in certe zone buie con le sue espressioni impaurite. Oppure vedere il personaggio camminare su una pozzanghera e veder saltare le gocce. In questo capitolo c’è dietro una conoscenza della serie ma sopratutto si nota anche una certa passione da parte di Toys for Bob. Anche il caricamento è stato dimezzato e questo, è merito dell’SSD.
Su Xbox Series S tra le Opzioni Video abbiamo la possibilità di attivare / disattivare vibrazione telecamera, motion blur, decidere se lasciare normale o invertito l’asse orizzontale e verticale. Infine ci sono le opzioni daltonismo.
La colonna sonora del nuovo Crash ricalca più o meno quelli vecchi, ammetto però che, nei precedenti capitoli era molto più musicale. Comunque anche da questo lato non ci si può lamentare.
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