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Tunuè ha pubblicato un graphic novel veramente interessante basato su un racconto che ha cullato la fantasia di tanti giovani nel corso degli anni. Cuore di Tenebra è infatti una storia piena d’avventura in un luogo che tempo fa era ancora inesplorato e quasi magico. Ovviamente questa interpretazione del romanzo di Conrad ha le sue differenze rispetto al romanzo e cerca di guardare al presente. Sono stati quindi limati quei difetti dovuti magari al retaggio di un’epoca passata in cui alcuni termini e convinzioni erano forti nella testa delle persone.
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Cuore di Tenebra ci racconta il viaggio che giunge proprio nel cuore africano, attraverso una spedizione dei cacciatori d’avorio e delle memorie d’un uomo. Marlow, tale è il suo nome, racconta la vicenda dal suo punto di vista, iniziando proprio come nel romanzo, sulle sponde del fiume Tamigi. Da quel momento avremo un flashback che ripercorrerà alcuni passi importanti nel cuore dell’Africa, con un Marlow giovane insieme a una banda di cacciatori d’avorio.
Kurtz rappresenta forse il villain per eccellenza. Si tratta di un uomo le cui intenzioni non sempre si riescono a capire e non si riesce nemmeno a capire se e cosa desidera realmente il personaggio. La sua forza dirompente sta proprio in quel dualismo che lo porta a essere buono e cattivo.
La ricostruzione del romanzo è stata come ho detto prima fatta in modo da essere al passo con i tempi e da questo punto di vista il lavoro è stato fatto in modo più giusto possibile. I personaggi sono ricalcati in modo certosino senza però troppi approfondimenti che altrimenti avrebbero minato la costruzione della storia stessa.
Gli eventi si susseguono senza darci mai tregua arrivando alla fine con stile. La cosa che però mi è molto piaciuta all’interno del volume è la prefazione. Un interessante disamina dell’opera originale e della sua importanza, ma anche dei cambiamenti fatti per la sceneggiatura. Si tratta di quel piccolo passo in più che vorrei vedere in tutti i fumetti.
Lo stile di Peter Kuper riesce a infondere perfettamente l’animo di un’Africa selvaggia e oscura. Il disegno dal tratto spesso e massiccio da l’idea di storia d’avventura d’altri tempi. Quella che ti fa sognare e che gioca con la fantasia del lettore. Il chiaroscuro è in effetti utilizzato per evidenziare quelli che sono i punti e momenti salienti delle vignette, creando talvolta dei mosaici interpretativi veramente sbalorditivi.