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Nel corso degli anni la serie DiRT ha saputo ritagliarsi quello spazio che aveva perduto contro WRC. Due titoli che hanno saputo appassionare alle corse anche chi non ama lo sport e le auto. DiRT nel corso degli ultimi anni ha spinto al massimo l’asticella qualitativa su console, mostrandoci quei tanto attesi 60fps. Ora siamo giunti a DiRT 5, che su console di vecchia e nuova generazione mostra il rombo dei motori in grande stile.
Va detto che attualmente il mondo del rally non se la sta passando molto bene, ma almeno ci resteranno sempre questi giochi appassionanti e divertenti. Il consiglio che posso darvi comunque è di giocare DiRT 5 utilizzando il volante, i pedali e la leva del cambio. La sensazione a quel punto sarà quella di stare in un auto vera.
Ovviamente non manca la solita modalità carriera, che però quest’anno cerca di differenziarsi costruendo una sorta di storia attorno al prodotto. Scelta che apprezzo per molti motivi. Gli intermezzi ci verranno raccontati sotto forma di podcast e alla fine dei conti sarà divertente seguire le vicende dei piloti reali e non. La struttura della carriera assomiglia ovviamente a tutte le altre viste nel corso degli anni. Dovremo occuparci degli sponsor, delle paghe del team e dei veicoli. La questione gestionale potrebbe sembrare inutile, ma rende il gioco molto più immersivo e coinvolgente per l’utente che non desidera solo correre, cosa che potrebbe comunque fare in delle gare specifiche.
La modalità carriera ha inoltre degli obbiettivi nascosti. Scelta forse non troppo felice, ma fatti questi, ci troveremo a gareggiare in delle gare particolari. Oltre ad essere particolari le piste, anche i veicoli saranno molto speciali, ma toccherà a voi scoprirne di più.
La modalità multigiocatore ha dalla sua una serie di modalità che faranno divertire tutti. Grazie all’Arcade potremo divertirci nei modi che prima d’ora sembravano non essere possibili. Sarà d’altro canto proprio questa modalità Arcade a catturare nel vero senso della parola grazie alla sua spensieratezza cosi frivola, che si contrappone alla rigidità del classico gameplay.
Com’è però il gameplay alla mano? Ovviamente, giocato con il pad si notano i classici difetti che un titolo del genere comporta. La precisione di ogni movimento, la fluidità e la complessità giocano un ruolo fondamentale in ogni momento. Non si tratta di imparare semplicemente la pista, ma piuttosto il capire come eseguire ogni singolo movimento su una superficie differente.
La simulazione qui non raggiunge gli apici, ma risulta essere impeccabile in ogni suo momento. D’altro canto, l’Arcade rappresenta invece una vera diversità dal solito.
Al livello grafico DiRT 5 si batte abbastanza bene sulle console di vecchia generazione. Sulla nuova appena nata invece riesce a dare la giusta impressione di un titolo appena arrivato su una console appena nata. Gli effetti grafici sono migliorati in molteplici modi. Le ombre risultano essere più realistiche e cosi anche tutti i fasci di luce. Abbiamo davanti quindi un titolo che appare più colorato e vivo, ma le auto al contempo sembrano più fittizie e giocattolose. Intanto bisogna dice che il vero punto di differenza sono i 60fps dell’attuale generazione e purtroppo i 30 della precedente.