Divinity 1 – Recensione – Valiant

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L’universo narrativo della casa editrice Valiant ha una serie di eroi molto interessanti e che si discostano dai classici visti nella Casa delle Idee e DC Comics. Mancava però quell’eroe che ha dell’onnipotenza dalla sua parte, o almeno questo è ciò che possiamo percepire dal primo numero di Divinity, una nuova serie della casa editrice che ci mostra un eroe più introverso, particolare e onirico. Star Comics ha iniziato la pubblicazione della testata in Italia e sono qui per raccontarvi del primo numero, che non ha deluso le mie aspettative.

Dalla Russia con la riflessione

Abram Adams è un neonato statunitense che viene abbandonato sulla soglia della porta del ministro degli esteri russo e quindi cresce come un cittadino sovietico in un’epoca in cui la guerra fredda si accende come non mai. Dopo gli studi, il giovane viene invitato a far parte di un’operazione di immensa importanza, ma anche di grande rischio. Lui, insieme a due compagni, sarebbe diventato un pioniere dello spazio. L’idea sovietica era quella di conquistare lo spazio e non limitarsi solo alla Luna. Durante il viaggio, però, accade qualcosa di particolarmente inspiegabile e Abram al posto di morire si trasforma in qualcosa di diverso, tornando sulla Terra (cosa che non era prevista dal governo). I suoi poteri lo hanno però reso quasi onnipotente, ma anche il tempo ha fatto il suo gioco e ora c’è Unity ad accoglierlo.

L’onnipotenza limitata

Inutile negare che alla prima lettura Divinity possa sembrare una sorta di Dottor Manhattan, ma è un grosso errore un tale ragionamento. I due personaggi differiscono in tutti gli aspetti. Abram è un umano e la sua mente prevalentemente umana lo porta a fare degli errori, solo per rivedere i propri cari. Si tratta di un uomo che conserva la sua umanità, in cui si cela tanta bontà d’animo. Ciò lo rende una sorta di benefattore per tutti. Matt Kindt conduce con grazia e delicatezza il suo percorso per diventare una creatura quasi ultraterrena. La narrazione ha una sua ritmica avvincente e poco lineare che rende il tutto più onirico ed enigmatico. Alcune parti effettivamente possono ricordare Watchmen durante la parte dell’uomo blu. Molto interessante risulta essere il profilo psicologico del protagonista e la sua concezione dei propri poteri, ma di questo ne parleremo nella prossima recensione.

Dietro alle matite troviamo Trevor Hairsine, che conduce sapientemente la sua mano verso il delineamento di un quadro ben preciso. Il tratto leggero e realistico mette in mostra un uomo con tutte le sue debolezze e anche un amore. Le emozioni escono dalle tavole, travolgendo il lettore, che nel frattempo sarà immerso nel viaggio con Divinity in persona. Anche gli ambienti sono curati in modo certosino, con tutti i dettagli messi in mostra. A dargli la man forte ci pensano Ryann Winn per quanto riguarda le chine e David Baron per i colori. I tre ricreano a perfezione il personaggio più surrealista della Valiant.

Autore:Matt Kindt (sceneggiatura)

Trevor Hairsine, Ryan Winn, David Baron (disegni)

Editore:Star Comics
Genere:Thriller – Supereroi
Prezzo:8.90€
Data:2017

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".