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La pesca è un lavoro pesante, logorante, ma al contempo affascinante. Personalmente sono sempre stato affascinato dalle navi, dai pirati, dalla pesca e dai fari. Oltretutto sono un amante dei racconti del signor Lovecraft, della serie di racconti de Una serie di Sfortunati Eventi. Ebbene, il mio amore per tutte queste ha portato il mio vascello a esplorare delle coste malefiche, popolate da creature con i tentacoli sul volto. Ebbene, Dredge è tutto questo. Dredge è un gioco che mi ha rapito, conquistando ogni parte del mio essere esploratore.
Voglio darvi un consiglio prima di intraprendere quest’avventura. Spegnete la musica del gioco e accendente la playlist composta dai brani dei The Longest Johns, The Irish Rover e dei Dubliners. Insomma, qualcosa che possa trasmettere le giuste emozioni durante la vostra esplorazione. Perché ovviamente Dredge è un gioco che merita di essere giocato più volte.
La storia di questo gioco è interessante e intrigante, ma parlandone troppo si rischia qualche grosso spoiler. Posso dirvi che si parte con voi, che con una nave approdate su di un isolotto con una piccola città. Il vostro lavoro sarà quello di pescare il pesce nelle acque circostanti e poi rivenderlo al negoziante del villaggio. Ciò che salta subito all’occhio è la stranezza degli abitanti del villaggio, che appaiono come un mix di quelli visti in Un serie di Sfortunati Eventi e la serie di Malamander. Simpatici, ma al contempo abbastanza inquietanti.
Spingendoci oltre le prime semplici missioni entreremo in contatto con altri personaggi più o meno strampalati ed enigmatici di quel mondo. Eppure sarà qualcos’altro a conquistarci; il mondo di gioco. Un vasto oceano popolato da pesci innocui, ma solo di giorno. Di notte invece il panorama si trasforma in un angosciante coltre di nebbia piena di insidie e pericoli. Vedremo dei vascelli simili al nostro attirarci in trappola o fenomeni paranormali inseguirci per poi distruggere il nostro scafo.
A rendere intrigante il gioco ci pensano le quattro zone visitabili. Ognuna di queste possiede una propria caratteristica che la distingue da tutte le altre e in ognuna di queste si nasconde quel qualcosa che rende il gioco unico sotto molti punti di vista.
In definitiva però, la narrazione convince dall’inizio alla fine, nonostante alcune leggerezze narrative mostrate verso la fine del gioco. I personaggi e la loro storia è ai limiti dell’assurdo, ma è facile vedere una similitudine anche con le immense opere di Lovecraft.
Un gioco come Dredge è un’opera prima di un giovanissimo studio. Questo ha un po’ obbligato gli autori a prendere delle decisioni più o meno evidenti per quanto riguarda il lato grafico. L’occhio vuole la sua parte ovviamente e qui ci si trova davanti a un titolo che ha una sua identità, un’anima che sfocia nel cartoon/cel shading. Uno stile abusato negli ultimi anni, ma per un motivo preciso e che personalmente potrei continuare a vedere per altre decine di anni.
Il tratto è quindi abbastanza cartoonesco da appassionare un po’ tutti i giocatori, ma è anche vero che durante le fasi notturne, questo rende l’ambiente angoscioso e pieno di pericoli. Anche le creature sottomarine di grosse dimensioni incutono un certo timore, creando quell’atmosfera tipica delle storie di marinai e di gigantesche creature pronte a divorare il più sfortunato degli avventurieri.
Il comparto sonoro invece regge il gioco, ma non stupisce. Non c’è quel guizzo che forse andava inserito all’interno di una storia così ben articolata su più piani. Eppure i vari suoni ambientali non stancano per tutto il corso dell’avventura.
Il gameplay di Dredge è invece un mix di vari generi che riescono a convivere pacificamente senza darsi fastidio. Da una parte abbiamo un simulatore veramente molto semplificato di pesca. Con la nostra barca dovremo andare nei vari posti sparsi sulla mappa contenti i pesci per cercare di prenderne uno. La lista delle nostre prede è davvero enorme e spesso ci serviranno delle canne da pesca adatte per poterci avventurare con questo lavoro duro e logorante. Ovviamente la progressione costante rende tutto ciò piuttosto facile e sarà quasi impossibile avere delle vere e proprie difficoltà durante le nostre avventure. Oltre alla pesca potremo mettere delle trappole per i granchi oppure recuperare dei pezzi di relitti marini che ci serviranno per diventare più ricchi oppure per migliorare il nostro vascello.
Le modifiche da fare saranno tante e andranno a ramificarsi in più direzioni. In questo modo sarà il giocatore a decidere cosa modificare prima e cosa dopo in base alle sue esigenze. Il consiglio che posso darvi è quello di potenziare i motori della vostra nave in modo da poter fuggire dai pericoli e soprattutto di potervi spostare velocemente. Questo perché il tempo scorrerà ogni volta che vi muoverete con la vostra barca e credetemi, andrà veramente veloce, facendo arrivare la notte con tutti i suoi pericoli.