Grim Fandango Remastered – Recensione

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Il mondo videludico nel suo breve periodo esistenziale ha già conosciuto i vari periodi d’oro che lo caratterizzarono. Ammettiamo però che il periodo shooteristico si sta prolungando quasi a non finire con una marea di titoli. 17 anni fa, però, il mondo era diverso e con tantissime novità nascenti, i futuri baroni del mondo videoludico, nasceva anche un gioco che non sarebbe passato in sordina, Grim Fandango. Creato da quella mente geniale quale è Tim Schafer il gioco ha spodestato la critica e gli utenti, che lo misero fin da subito come un cult, un gioco da avere e giocare costi quei che costi. Trattasi anche la prima evoluzione del genere punta e clicca, che con Grim Fandango passa dal classico gioco d’avventura grafica al gioco narrativo che siamo abituati a vedere ultimamente. Ovviamente parliamo di una fase primordiale di ciò che è adesso, ma comunque si tratta di un titolo che ha rivoluzionato l’intero mondo videoludico e che dopo tutti questi anni ricompare nell’edizione nuova: Grim Fandango Remastered.

Non è facile scrivere una recensione di un titolo che non è un remake, ma bensì una rimasterizzazione, di un titolo datato come questo. Sarebbe sbagliato aspettarsi dei miglioramenti incredibili e quindi dobbiamo capire da subito che si tratta comunque di un gioco che soffre del peso degli anni che porta, ma che alla fine sembra leggero come una piuma d’oca. Partiamo quindi con la prima considerazione, quella riguardante la trama del gioco.

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A Volte Ritornano

Manny Calavera è un mietitore preso direttamente dalla cultura messicana incaricato di offrire i pacchetti viaggio ai morti in base al loro comportamento avuto nel mondo dei vivi. Un lavoro come un altro insomma, si riempiono delle scartoffie, si guardano i morti e si decide il da farsi. Ovviamente per coloro che ricevono i pacchetti la vita dopo la morte non è cosi semplice e se non si sono comportati bene dovranno trovare la beatitudine senza aiuti e in poco tempo, altrimenti saranno costretti a vagare per sempre nel regno dei morti. Coloro che ebbero un comportamento buono durante la vita, invece, avranno come premio un aiuto che gli permetterà di attraversare la terra in poco tempo. Come abbiamo detto prima, un classico lavoro d’ufficio che mette le vite delle persone in mano ai mietitore.

Purtroppo Manny non è esattamente uno scheletro felice e desidera ricevere delle pratiche interessanti, che saltuariamente vengono assegnate a Domino e cosi il nostro impavido eroe inizia la ricerca di un’opportunità. Trova una certa Mercedes, che grazie alla sua vita da santa si merita un modo veloce per raggiungere la beatitudine. Come in ogni storia che si rispetta, però, i piani di Manny vengono svelati e questi viene licenziato in tronco, mentre Mercedes si incammina a piedi verso la beatitudine. Come un vero galantuomo, il mietitore cercherà di rintracciarla e per farlo si incamminerà anch’egli in un avventura più grande di lui. Tra le avventure più disparate, marcate sempre con un tono comico che sfocia nel dark, attraverseremo tutto il “mondo” per incontrare la dolce Mercedes.

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I cambiamenti?

Grim Fandango Remastered è un gioco rimasterizzato e chi cerca un remake alla Monkey Island Special Edition troverà una sorpresa davvero triste, ma lo stesso non si può dire di chi consapevolmente prende il gioco per ciò che è. Come era logico aspettarsi lo schermo è rimasto invariato, 4:3 e ciò è dovuto al fatto che in 16:9 l’immagine sarebbe stata rovinata definitivamente e quindi sarebbe servito il cosiddetto remake. Ovviamente giocare al gioco su uno schermo a 32 pollici o più in full HD rende davvero poco e a volte fa rimpiangere il vecchio tubo catodico. Il miglioramento è davvero minuscolo e oltre che con l’antialiasing lo possiamo notare con gli effetti di luce. Questi sono infatti stati migliorati, ma non vi faranno urlare al miracolo. Piuttosto sono un buon espediente per distogliere la mente da tutto il resto. Comunque considerando sempre che si tratta di un titolo datato al 1998 possiamo dire con certezza che il titolo è invecchiato non bene, ma benissimo.

I personaggi sono stati limati e ora hanno degli effetti più tondeggianti e realistici. Anche in questo caso la rimasterizzazione ha giovato a una parte del comparto grafico, che poi è proprio quella che interessa alla maggior parte dei giocatori, soprattutto giovani. Questo gioco è da considerare infatti come un modo per far conoscere Grim Fandango anche alle nuove generazioni e chissà, forse ora arriveranno anche altre rimasterizzazioni di alcune perle, mentre altre verranno emesse sul mercato come Special Edition. Dal punto di vista delle tempistiche dei caricamenti invece non possiamo lamentarci in quanto il tutto è quasi istantaneo. A rovinare quest’esperienza ci pensa però il calo di framerate, che senza pietà colpisce anche nei punti più inaspettati.

Cosa ne pensano i capoccia?

Una parte interessante dei due Special Edition di Monkey Island è sicuramente la presenza del commento degli sviluppatori, che c’è anche qui. Grazie a questo potremo conoscere tutti i dietro le quinte e alcuni segreti relativi allo sviluppo del gioco e questa è una chicca messa per i vecchi fan, che magari troveranno in questi commenti una parte della loro gioventù.

Mentre il gameplay del gioco ha subito una modifica radicale, rendendolo godibile anche nel 2015. Premettiamo che in ogni caso possiamo rimettere i vecchi controlli in qualsiasi istante, ma ovviamente è molto più divertente provare il titolo con i comandi moderni che quelli vintage. Perché? Semplice. Perché i comandi moderni rispondono meglio al nostro modus operandi oddierno e se anni fa per muovere il personaggio dovevamo prima girare Manny e poi impostare l’andatura, ora basta solo direzionarlo con la levetta per impostare la direzione. Questo è un ulteriore modo per far avvicinare i giovani al titolo e fargli amare una serie che ha caratterizzato le generazioni passate.

Grim Fandango Remastered è infine come abbiamo detto prima un ottimo prodotto, che però si perde in alcuni punti come il comparto grafico, che poteva essere gestito meglio. Se il prezzo di 14,99€ non è effettivamente, ci troviamo comunque dinanzi al titolo di 17 anni con delle leggere modifiche, ma è palese che un titolo di cosi tanto tempo necessità di qualcosa in più rispetto alla semplice modifica grafica sbrigativa.

Grim Fandango Remastered ci delizia dopo ben 17 anni dalla sua uscita originale e dopo tutto questo tempo troviamo un prodotto che sembra fatto a metà. Merito ovviamente la rimasterizzazione, quando sarebbe stato molto meglio produrre un remake totale, ma nell’attesa di Maniac Mansion Special Edition ci dobbiamo accontentare di questo. Sulle TV odierne il gioco rende davvero poco e spesso con dei cali di framerate senza alcun senso finisce per infastidire. Trattasi comunque di un capolavoro senza tempo, che merita di essere giocato dalle nuove generazioni.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".