Il Cubo dei Mille Mondi – Recensione

L’editore italiano BAO Publishing ha una grande capacità, quella di suscitare un certo hype in me per ogni nuovo fumetto in pubblicazione. Spesso e volentieri, dalle scuderie BAO passano disegnatori e sceneggiatori alle prime armi, ma con tante munizioni pronte a esplodere. Credo che sia ovvio, quindi, che con l’annuncio di Il Cubo dei Mille Mondi di LuFio, dentro di me si accese la fiamma dettata dalla curiosità più pura. Un artista alle prese con la sua prima opera e il tutto in uno stile particolarmente ricercato e quasi inconfondibile ormai.

Ho letto con piacere l’opera in questione, adorandone quelle piccole particolarità e non apprezzandone di altre. Come quasi per ogni cosa in fin dei conti. La storia ha per protagonista un uomo di nome Alex, che vive in un mondo che non riesce a riconoscere come suo. Il grigiore delle giornate passa di continuo e i volti delle persone sembrano somigliare tutti a una sola figura poco distinta. Si tratta forse di una sensazione in molti hanno provato almeno una volta nella vita o che comunque proveranno. Per Alex la questione è diversa e lo scopre direttamente nelle prime pagine, quando per il professore J.K. deve catalogare un pacco arrivato da molto lontano. Questo porta però il giovane uomo a scoprire uno strano cubo che lo porta in un mondo parallelo.

Questo si rivela essere solamente l’inizio delle avventure di Alex, che verrà catapultato in un mondo parallelo. Il viaggio farà tornare dei ricordi nella mente del giovane uomo, facendogli capire che non tutto è facile come appare e che ora è immerso in un problema che non riguarda solo lui, ma l’universo intero. Il fumetto si cosparge a questo punto di colpi di scena, un ritmo serrato e tanta azione.

Va in primis detto che LuFio si dimostra essere parecchio ingamba già a partire dalla costruzione narrativa che mette a punto. Chiariamoci, la storia è lineare e in realtà parecchio semplice da indovinare, ma lascia comunque molto spazio all’immaginazione. I dialoghi hanno quel giusto mix di profondità, semplicità e l’aria da classico shonen giapponese. Ogni personaggio ha una sua personalità, ma alcune non hanno quella giusta caratterizzazione che meritavano.

A colpire nel pieno ogni lettore è però lo stile di LuFio, difficile da caratterizzare e da conciliare con i vari paesi. Ci sono sicuramente delle parti prese dal paese del Sol Levante e in particolare dallo studio Ghibli. In secondo luogo è chiaro che le figure hanno quella giusta flessibilità e fisicità che riscontriamo nei cartoni americani come Adventure Time, Infinity Train e cosi via. Insomma, un bel mix che crea un ottimo mondo da esplorare in ogni singolo frammento della storia.

In una delle lezioni digitali del Masterclass, il buon Neil Gaiman spiegava l’importanza nel fare dell’ottimo world building. Il Cubo dei Mille Mondi rappresenta proprio un esempio lampante di quanto possa essere utile questo consiglio. L’universo messo in piedi dal giovane autore è vivo, pimpante e radioso. Ogni cosa esiste per un motivo, anche se a noi sconosciuto e il dettaglio ricopre ogni centimetro delle vignette. In effetti è facile perdersi in questa enorme giungla d’immagini.

Infine, una dalle parti più importanti dell’intera storia sono i combattimenti. La fisicità dei personaggi rappresenta un grande vantaggio per la creazione delle scene d’azione parecchio movimentate e in effetti l’azione verso la fine parte a tutto spiano. Si tratta di una parte davvero importante dell’opera e la dimostrazione dell’autore di saper dosare un po’ tutte le narrazioni possibili. Per quanto siano buone, però, queste spesso mancano della semplice praticità, che risulta essere necessaria per comprendere al meglio chi fa cosa all’interno della vignetta.

La prima opera di LuFio, Il Cubo dei Mille Mondi, edita da BAO Publishing, è quindi meritevole d’essere letta per tutti gli appassionati del genere action con una forte propensione verso le strutture Ghibliniane e la fisica molto USA.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.