Il manga secondo Hirohiko Araki – Recensione

Il manga secondo Hirohiko Araki

Hirohiko Araki, nato nel 1960 a Sendai (prefettura di Miyagi), dopo aver frequentato l’istituto Tohoku Gakuin Tsutsujigaoka si laurea alla Sendai School of Design. Debutta come mangaka sulla rivista Shonen Jump nel 1980 con Buso Poker (Poker armato). La sua opera più rappresentativa è “Jojo no kimyona boken“, meglio conosciuta in Italia come “Le bizzarre avventure di Jojo“. Araki è stato autore di molti altri libri e negli ultimi anni sta espandendo le sue attività prendendo parte a varie collaborazioni con famosi marchi internazionali.

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“Perchè ho scritto questo libro” sono queste le parole con le quali il maestro Araki ci introduce a questa sua guida per realizzare un manga esemplare. Viene fin da subito posto all’attenzione del lettore, e probabilmente fedele fan, l’approccio tipico di ogni motivazione fornitaci da Araki: il più diretto possibile. Nella seppur breve prefazione di questo “manuale di istruzioni” ci vengono spiegate non solo le motivazioni che hanno portato alla sua stesura, ma anche gli intenti e le speranze che Araki vuole trasmettere a chiunque voglia vedere al di là delle semplici istruzioni e dei consigli. Nel leggere l’opera possiamo facilmente tralasciare le solite speculazioni che possono nascere durante una lettura, visto che è l’autore stesso a darci la chiave di lettura di ciò che troveremo più avanti con <<Questo è si un libro per aspiranti mangaka, ma l’ho scritto sperando che diventi fonte d’ispirazione per tutte le persone che vorranno leggerlo in un senso più ampio>>. Non lascia scampo ai fraintendimenti.

Il manuale da tantissimo al lettore, apirante mangaka o meno, esponendo un concetto cardine per l’autore: il fumetto è la sintesi più potente di tutte le forme d’arte. Viene trattato ogni singolo aspetto di quella che dovrebbe essere un’opera esemplare tramite spiegazioni ed esempi tratti sempre dalle opere di Araki, dalle tecniche creative riguardanti la presentazione di ogni pagina, ogni personaggio ed ogni ambiente, alle strutture che permetteranno all’opera di dispiegarsi con una naturale scioglievolezza dinnanzi al pubblico. Anche senza la schiettezza del maestro, creatore di una delle serie più longeve di sempre, non sarebbe stato difficile estrapolare il concetto dell’andare oltre la facciata del semplice manuale. Ogni capitolo apre una porta nella mente del lettore, oltre la quale si scorge un modus operandi applicabile ad altri campi del vivere; già un’altra opera si prefissò un tale scopo latente, un’opera di fama internazionale e di un’attualità ancora maggiore nonostante l’anno della sua stesura: L’arte della guerra, di Sun Tzu.

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Redazione