La Fantastica Signora Maisel: l’addio alla serie bella come il sole e colma di significato

La Fantastica Signora Maisel

La fine arriva per tutti e per tutto. Niente è eterno, anche se speravo che la serie La Fantastica Signora Maisel durasse ancora. La verità è che mi sono divertito ed emozionato nell’arco di tutte le cinque stagioni, che non sono mai state lunghe o tediose. Non ricordo d’aver visto un episodio noioso e insensato, ma al contrario. Ogni passo è servito a far arrivare Midge in alto, sul podio di un successo meritato, guadagnato attraverso la propria caparbietà e la forza dirompente. La stessa che scorre nelle vene di ogni donna in fin dei conti.

A volte è difficile arrivare a un finale con una sensazione di felice consapevolezza di un finale bello e felice, ma in questo caso sono rimasto felice. Felice per Midge, per i suoi genitori, felice per l’ex marito che ci credeva sempre e ovviamente per Susie, una manager, ma soprattutto un’amica fidata. Sono rimasto felicissimo nel vedere gli obbiettivi prefissati realizzarsi uno dopo l’altro e ovviamente in quei quattro minuti dell’ultimo episodio ho goduto. Le battute giuste, al momento giusto e con un ritmo invidiabile.

La Fantastica Signora Maisel

Alla fine anche Gordon Ford capisce che tenere in gabbia Midge è inutile. Quei piccoli spazi non fanno per lei. Per lei esiste il cielo e la sua libertà. Lei deve sfondare nel mondo dello spettacolo e lo fa come nessun altro fa, grazie al rischio. Poteva andarle tutto male, poteva finire la sua carriera e potevano succedere tante cose, ma non è successo. Il rischio fa paura. Fa dannatamente paura aprire la porta e uscire fuori dalla propria comfort zone, ma talvolta è un passo necessario. Perché senza il rischio non può esistere il successo. Bisogna gettarsi nell’abisso, abbracciare l’ignoto e infine atterrare in piedi.

Dal lato della sceneggiatura ho trovato ancora una volta la meraviglia senza sbavature. E così dopo Una Mamma per Amica, Amy Sherman-Palladino si conferma un genio nel creare storie capaci di lasciare un segno e chissà, magari di insegnare qualcosa. Stavolta però anche la chiusura dello show è riuscita in modo eccezionale. Ogni punto viene a galla, ogni problema viene risolto e alla fine tutto diviene chiaro.

Per qualcuno bisognava mandare avanti la serie ancora per un po’ per dare meno velocità alle puntate, ma forse è proprio questo ritmo sfrenato a dare un maggior senso alla storia  e a quel via-vai tra le linee temporali. Eppure secondo me la quinta stagione ha funzionato alla grande con la sua velocità elevatissima e tutti i cambi repentini.

La Fantastica Signora Maisel

Altro punto di forza de La Fantastica Signora Maisel sono i costumi. È letteralmente impossibile non ammirare tutti quei cappotti, cappelli e vestiti indossati da Miriam nell’arco delle cinque stagioni. Ammirare con meraviglia, perché hanno un gusto retrò impeccabile. Allo stesso modo anche tutti gli altri personaggi e la scenografia brillano come delle supernova pronte e demolire l’intero universo.

Ovviamente come ultima cosa… devo dire una sciocchezza, ma devo. Rachel Brosnahan è di una bellezza sconvolgente.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.