La Guerra Segreta tra gli Elfi e Goblin – Recensione del romanzo fantasy

La Guerra Segreta tra gli Elfi e Goblin
Questo sito contiene diversi annunci Amazon. A ogni vostro acquisto riceviamo una piccola commissione.

Il genere fantasy è davvero ampio e non comprende solo e unicamente i classicismi che tutti abbiamo imparato a conoscere. Non esiste solo il bene o il male e alla fine con questa letteratura è possibile toccare cosi tanti temi seri e maturi da far paura al peggiore dei draghi. Personalmente ad esempio trovo che spesso sono i libri per bambini a dare quella spinta in più, osando magari. Inutile quindi dire che quando mi trovai per la prima volta davanti al libro di M.T. Anderson ed Eugene Yelchin, rimasi sorpreso e parecchio scosso. Insomma, parliamo di un fantasy con degli elementi cosi atipici e critici da far nascere in me un crescente desiderio di scoprire il suo proseguimento. Eccomi quindi a parlarvi della Guerra Segreta tra gli Elfi e Goblin edito da Rizzoli.

[amazon box=” 8891270628 ” /]

La razza superiore

In realtà, credevo che sarebbe stato più facile parlare del libro all’inizio, ma mi rendo conto che non è cosi. La formula della narrazione non è quella che ho visto spesso e anzi, la sorpresa di ritrovarmi davanti a dei personaggi cosi strani e splendidi mi ha lasciato completamente esterrefatto. In primis bisogna capire che la storia è ambientata in un mondo fantasy composto da tutte le creature magiche che conosciamo fin troppo bene, ma ovviamente tutto il focus viene canalizzato sulla razza degli elfi e dei goblin. Brangwain è un elfo considerato da tutti un’erbaccia e la sua sorte è quella di fare da ambasciatore nel regno dei goblin per consegnare al loro imperatore un antico artefatto.

L’altro protagonista è il goblin Werfel, che viene incaricato ad accogliere il visitatore a casa sua e a trattarlo come un vero ospite. Le due razze sono totalmente diverse, però, e i motivi di disguido sono tanti e profondamente radicati all’interno dell’animo dei due. L’arrivo all’interno dei regno dei goblin di Brangwain è pieno di problemi e di insidie, ma il peggio sarà il contatto tra due civiltà cosi diverse. Vorrei dirvi molto di più riguardo la strama, ma preferisco che siate voi a scoprirne i punti salienti tramite la lettura. Questo sopratutto perché scoprirete ancora qualcosa continuando a leggere.

La razza inferiore

La cosa che mi viene in mente quando penso a questo libro è “Benvenuti al Sud”. In effetti, il goblin mostra un mondo vivo, pieno di creature strane, ma meravigliose. L’elfo invece ha vissuto con alcune convinzioni riguardo l’altra razza che obbliga la sua mente a ragionare in modo completamente diverso. Questo crea problemi nella comunicazione, ma anche nella visione del mondo ed è triste, ma anche umano. Una bella critica al nostro mondo e alla nostra società, che vive di pregiudizi e dei sentito dire. Insomma, nonostante si tratti di un mondo fantasy, questo ha più realtà del nostro vero.

M.T. Anderson ha una grande abilità nel descrivere i luoghi e i personaggi in modo veloce e sbrigativo, ma allo stesso tempo molto descrittivo. Il risultato è che la lettura non è mai noiosa, ma piuttosto una vera passeggiata che personalmente ho affrontato velocemente perché curioso di conoscere il finale. Si tratta di un racconto per i ragazzi, che dovrebbero leggere il libro a tutti i costi. La struttura narrativa ha dalla sua il fattore innovativo e l’imprevedibilità. Non annoiare il lettore nemmeno per un istante non è facile, ma Anderson ne ha dato una grande prova.

La struttura narrativa del libro viene però elevata a qualcosa di nuovo sopratutto grazie a Eugene Yelchin. Il disegnatore russo dipinge interi capitoli senza alcuna frase, distorcendo la realtà raccontata nei capitoli di Anderson. Un lavoro incredibile in cui la pittura assume un ruolo importante, ma anche fuorviante. Si tratta di due visioni della stessa storia, che cambia a seconda del personaggio che la vive. Lo stile di Eugene è quelle delle illustrazioni dei libri per ragazzi e riesce a catturare in modo vivo quelle che sono le atmosfere del racconto.

Si tratta di un’ottima lettura per i grandi e i più piccini. Ognuno potrebbe trovarci qualcosa di famigliare e interessante.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".