Mercy: La dama, il gelo e il diavolo – Recensione del nuovo fumetto di Mirka Andolfo

Mercy: La dama, il gelo e il diavolo
Questo sito contiene diversi annunci Amazon. A ogni vostro acquisto riceviamo una piccola commissione.

Il mondo del fumetto italiano è variegato, immenso e spesso pieno di sorprese. Alcune volte invece si tratta solo di conferme da parte degli autori di grande spicco come Mirka Andolfo. L’autrice de Sacro/Profano e Contronatura ha lavorato anche all’estero su alcune opere come Wonder Woman, Ms. Marvel, l’attuale RWBY e nel suo portfolio ci sono tante cover e cosi via. Insomma, una disegnatrice che ha saputo farsi largo tra i grandi grazie al proprio stile che sprigiona quella fresca potenza tanto piacevole durante la lettura. Era ovvio quindi attendere qualcosa di importante e grandioso con la nuova miniserie Mercy: La dama, il gelo e il diavolo. Dopo la lettura del primo numero, posso confermare che Mirka ha centrato nuovamente il punto giusto.

[amazon box=” 8817143162 ” /]

La storia è ambientata sul finire del 1800 nelle zone rurarli degli Stati Uniti, in pieno fermento della sua rivoluzione, ma con molti problemi. Si parte con una forte esplosione avvenuta in una miniera della città di Woodsburgh. L’evento segna per sempre la città, facendo diventare i lavoratori ancora più odiosi nei confronti della borghesia, che vive la propria vita in modo agiato. Dopo l’esplosione, però, un male è stato liberato dalle miniere, ma questo non ha un volto o un corpo e in effetti non sappiamo nemmeno di cosa si tratta, ma il suo tocco uccide le persone e ciò ha trasformato ulteriormente la città. Un coprifuoco impedisce agli abitanti di circolare dopo una certa ora e la vita prosegue sempre nel terrore.

A scuotere tutto ci pensa l’arrivo di Hellaine, una dama di rara bellezza e di grande freddezza. Il suo arrivo sembra avere un significato preciso ed ella sembra nascondere un grande segreto, nascosto da un corpo perfetto e un comportamento privo di emozioni.

Mirka Andolfo con questo primo numero riesce nell’intento di catturare il lettore con questo primissimo numero. La narrazione è veloce e senza alcun intoppo prosegue fino all’ultima pagina, lasciando il lettore in uno stato di grande morbosa curiosità. L’idea di dare alla storia delle ambientazioni tipiche del fantasy dark a tratti gotico funziona e il non sapere le sembianze del “diavolo” permette di vivere tutto con le stesse sensazioni date dal film “Lo Squalo”. Il tratto invece è una garanzia ormai per tutti i lettori. Il tratto dolce e sontuoso che va a comporre le tavole mette in scena uno spettacolo in cui le forme convivono in modo armonioso con l’ambiente circostante. Non manca ovviamente l’erotismo dato dai bellissimi corpi femminili, che donano quel punto in più a tutto l’insieme. Guardando al passato si nota benissimo la verticale crescita dell’autrice, che ha un suo stile riconoscibile tra mille.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".