Notti Oscure: Metallo #2 – Recensione

Notti Oscure: Metallo

L’evento più importante dell’anno per DC Comics, Dark Nights: Metal (Notti Oscure: Metallo) è ormai terminato negli USA. In Italia invece è iniziato da qualche mese, prima con il preludio e ora con i numeri veri e propri. Come sapete, non sono rimasto molto entusiasta del primo numero, ma le idee ci sono tante e quindi la voglia di vedere il secondo numero era tanta. Senza troppi preamboli quindi, partiamo con la recensione del secondo numero in cui scopriremo qualcosa in più sul metallo tanto segreto e sul multiverso oscuro.

Il Dio chiama

Batman è in fuga e tutta la Justice League, con dei membri della Dark League e altri vigilanti cercano di braccarlo. Catturare Bruce è vitale per l’importanza del pianeta in quanto questi trasporta l’arma più pericolosa del mondo, agendo da solo senza dare una spiegazione a nessuno. Insomma, il tipico comportamento di Bruce, che però stavolta ha paura. A svelarlo ci pensa Superman, che riesce a percepire il battito del suo migliore amico e di capire il suo stato. Nel frattempo anche Lady Blackhawk ha iniziato ad agire, richiamando gli uomini più potenti della terra, gli immortali e capi delle antiche tribù.

Le idee

La storia di questo secondo numero nasconde degli alti e dei bassi. Abbiamo una storia che sembra avere del potenziale incredibile perché non solo apre la strada verso a delle nuove e possibili realtà, ma anche perché potrebbe portare a descriverci delle storie riguardanti il passato più remoto. Scott Snyder sembra però non voler ingranare il giusto passaggio, lasciando in sospeso molte parti, dando per scontato molte delle conoscenze dell’universo DC e descrivendo altre parti come qualcosa che bisognerebbe conoscere, ma che non ha alcuna spiegazione. Il proseguimento della linea narrativa è diretto e non crea alcun problema, ma un lettore novizio deve stare sempre molto attento perché basta un solo istante per non capire più niente di quest’evento. Interessante invece è la nuova interferenza della creatura di Neil Gaiman, Sogno, che potrebbe avere una grande rilevanza in futuro, ma dimostra già in ogni caso di esistere.

Le matite ovviamente sono del buon Greg Capullo, che prosegue con il suo stile un po’ minimalista in certi punti, ma molto descrittivo in altri. Chi ha la dimestichezza con il mondo DC Comics a partire da New 52 saprà apprezzare lo stile dei tratti e personalmente l’ho adorato con l’inizio della corte dei gufi. Il suo tratto, sottile e preciso, riesce a dare vita a un mondo che alla fine si svela con un orrore particolarmente succoso. Qualcuno avrà poi notato dei riferimenti al metallo inteso come genere musicale, che fa sorridere un po’ durante la lettura.

Giorni Oscuri: Metallo #2

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.