Batman: La Macchina Assassina (Notti Oscure: Metallo) – Recensione

Batman: La Macchina Assassina

Mentre Dark Nights: Metal (Notti Oscure: Metallo) ha attualmente raggiunto il suo secondo numero, inizia anche l’ascesa con il primo tie-in sulla miniserie evento. Come forse sapete, infatti, in questo evento vedremo alcune versione malvagie di Batman provenienti dai multiversi oscuri. Questi hanno le sembianze e i poteri dei vari membri della Justice League e i vari one-shot sono necessari per comprenderne la storia. Iniziamo quindi con Batman: La Macchina Assassina.

Il dolore della perdita

In questo primo one-shot vediamo la genesi di una delle incarnazioni di Batman malvagi e in particolare quella metallica presa da Cyborg. La storia ci mostra una grande perdita di Bruce, che vede Alfred morire sotto le mani dei villain e la sua speranza di rivedere suo padre in veste metallica. Victor ovviamente cerca di aiutare il proprio amico, ma qualcosa va storto in quest’avventura folle. Non vorrei svelare troppo però perché alcuni colpi di scena meritano una lettura personale dell’opera.

L’inizio della fine

Questa storia vede nei panni dello sceneggiatore Frank Tieri, che durante tutta la storia gioca molto sul concetto dei flashback. Durante la lettura, infatti, ci troveremo a vivere due momenti storici differenti ed è grazie ai flashback che scopriremo come Bruce è diventato un essere robotico e sopratutto la forza di Vic, suo amico e collega. Un amico che comprende il dolore della perdita e che desidera aiutare una persona cosi cara. I dialoghi nonostante alcuni punti un po’ lunghi prosegue sempre in modo spedito verso il finale, aprendo tra l’altro la strada per un multiverso molto più ampio di quel che potevamo immaginare.

Dietro alle matite troviamo uno dei disegnatori italiani che non vediamo spesso in DC o Marvel, ma piuttosto nel fumetto italiano o francese. Un anno fa vi parlai del suo splendido lavoro su La Madonna del Pellini e come avrete certamente capito, si tratta di Riccardo Federici. Il suo tratto realistico rende ogni tavola diversa dall’altra, nonostante una certa somiglianza a prima vista. La precisione con cui ogni vignetta sottoposta al lavoro meticoloso ricorda sicuramente i suoi classici lavori, donando sopratutto alla morte di Alfred un sapore agrodolce. La composizione delle vignette, in alcuni punti sorprende e non delude mai. Anche il coloring è quello solito di Riccardo e si basa su una palette pacata e spenta della classica, dal tono europeo senza dubbio.

Batman: The Murder Machine #1

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.