Pretty Guardian Sailor Moon New Edition #1-3 – Recensione

Sailor Moon New Edition

In questi ultimi anni, la Star Comics sta lavorando molto su quelle che sembra essere una cosiddetta “Operazione Nostalgia”: le ultime uscite della famosa casa editrice non stanno di certo passando inosservato, e abbiamo potuto notare come una buona fetta di queste sia composta da ristampe di alcuni grandi pilastri dei manga anni 70 e 90, riproposte al pubblico odierno tramite valide ed affascinanti Special Edition, tra cui molte opere di Rumiko Takahashi quali Lamù, Maison Ikkoku e Ranma 1/2, tutt’ora in uscita, oppure l’opera magna di Mitsuru Adachi, Touch, per citarne alcune. E, attualmente parlando, in questa “Operazione Nostalgia” l’opera più famosa di Naoko Takeuchi, Pretty Guardian Sailor Moon, non poteva certo essere messa da parte.
In questa recensione andremo perciò ad analizzare il primo arco narrativo dell’opera, Dark Kingdom.

In nome della luna

Usagi Tsukino è una ragazza di seconda media, tanto allegra e solare quanto pigra e svogliata in ambito scolastico. Un giorno incontra una piccola gattina nera alla quale presta aiuto liberandola da un cerotto che le nascondeva sulla fronte una voglia a forma di luna. Dopo la scuola, Usagi torna in camera sua, trovando inaspettatamente la stessa gattina che quella mattina aveva aiutato: ella si presenta come una gatta parlante di nome Luna, e rivela ad Usagi che in realtà la giovane ragazza è una guerriera Sailor, la quale tramite una spilla dai misteriosi poteri, potrà trasformarsi nell’eroina Sailor Moon, la paladina dell’amore e della giustizia.

Il compito di Usagi sarà non solo quello di proteggere la terra, ma anche quello di ritrovare le restanti quattro guerriere Sailor, il cui potere è sigillato dentro il cuore di altre ragazze ignare dei propri poteri, e, una volta ritrovate, dovranno impegnarsi per sconfiggere gli emissari del Dark Kingdom, il cui scopo è quello di ritrovare il famigerato Cristallo D’Argento, una pietra dotata di un’enorme energia, capace persino di rianimare tutto ciò che non ha più vita. In più dovranno fare i conti con un misterioso ragazzo mascherato chiamato Tuxedo Kamen, alter ego di Mamoru Chiba, uno studente liceale per il quale Usagi, anche se non da subito, proverà un effimero e sempre più crescente sentimento d’amore, ma la natura di antagonista o alleato del giovane non sarà inizialmente molto chiara.

Il primo arco narrativo è stato un ammontare di capitoli piuttosto introduttivi, incentrati maggiormente sulla figura di Usagi e di come la giovane studentessa dovrà maturare e crescere a seguito dell’enorme carico di responsabilità che graverà sulle sue spalle, soprattutto dopo che sarà nominata leader delle guerriere Sailor, e oltretutto quando verrà a conoscenza della vera natura del proprio nemico. Per fortuna ad aiutarla nell’impresa, oltre che al supporto delle sue alleate e di Luna, ci sarà anche il fantomatico Tuxedo Kamen, che farà crescere in Sailor Moon il desiderio e la forza di proseguire nella sua missione, grazie alla potenza del loro amore. Insieme allo svolgersi degli eventi, verranno narrati di pari passo, in modo piuttosto coerente, sia l’introduzione e la caratterizzazione dei protagonisti che la presentazione del dettagliato e modesto quantitativo di worldbuilding presente nell’opera, oltre che la scoperta di nuovi poteri relativi quasi sempre ai fini della trama.

C’è da ammettere, purtroppo, che i principali difetti di quest’opera risiedono in gran parte nel disegno e nella sceneggiatura di alcune tavole, per esempio l’autrice inserisce troppi personaggi in certe inquadrature, decorandone inoltre lo sfondo con semplici e carini ghirigori che però rendono ancora più confuso e indecifrabile il disegno in questione, senza tralasciare che il tempo di lettura del manga viene allungato da enormi flussi di dialogo che talvolta risultano essere ridondanti ed inutili. Sono consapevole che Sailor Moon non sia un manga incentrato sui combattimenti, difatti questi si svolgono per lo più come un insieme di attacchi che scalfiscono di poco i nemici, concludendosi con la rivelazione di un power up capace di risolvere la situazione, ma visto il target d’eta a cui l’opera è rivolta, non vedo neanche troppo sbagliata la cosa.

Insomma, ho trovato che Sailor Moon sia invecchiato un po’ male negli anni, difficilmente saprà accontentare i gusti di un pubblico con buoni gusti di lettura, mentre per i lettori più giovani potrebbe sempre rivelarsi una lettura piuttosto piacevole, e ovviamente anche a chi la mattina era ed è solito guardare in tv l’anime della guerriera vestita alla marinara, Sailor Moon.

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Redazione