Bridge Constructor Portal – Recensione

Bridge Constructor Portal
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Costruire i ponti non è roba da tutti. Basta un minimo errore di calcoli per far crollare il ponte e creare un disastro gigantesco. Questo vuol dire che la contabilità del peso e di ogni singolo dettaglio deve essere considerato fino allo sfinimento per una buona riuscita della costruzione. Non vi dirò nemmeno della diversa tipologia di ponti, delle reali difficoltà e ovviamente anche della loro estetica. Richiederebbe troppo tempo e probabilmente sarebbero delle nozioni inutili in un sito di videogiochi. Fatto sta che attualmente è possibile cimentarsi anche in un videogioco che permette la costruzione di ponti, Bridge Constructor. Nel 2017 Michele ha recensito la versione classica del gioco, che potevamo già trovare su PC e i dispositivi Mobile. Quest’anno invece ho messo le mani sulla nuova versione del gioco, che tocca un altro punto molto caro a me del mondo videoludico, Portal. I ragazzi di ClockStone hanno infatti deciso di unire le forze su un nuovo gioco con una licenza presa da Valve e creando cosi qualcosa di divertente, ma che richiede forse un ulteriore tocco di riflessione.

Bridge Constructor Portal
La costruzione di un appoggio per riprendere la corsa dopo un volo.

La giusta struttura

Coloro che conoscono la serie Bridge Constructor non avranno sicuramente dimenticato le prime difficoltà nel costruire un ponte stabile capace di reggere una serie di tir e automobili comuni. Qualcuno ricorderà dei crolli improvvisi per una disposizione delle travi o delle funi, ma alla fine comprendere quel gameplay non è difficile. Portare a termine un incarico in Bridge Constructor Portal vuol dire creare un ponte capace di trasportare i lavoratori dei laboratori dal punto A al punto B. Una cosa facile insomma, ma stavolta a complicare le cose ci pensano i portali, capaci di farci passare da un punto all’altro in pochi istanti. Chiaramente la posizione dei punti in questione rende sempre tutto il lavoro molto più complesso e a volte capiterà di ragionare davvero molto sulla costruzione di una struttura capace non di reggere bene, ma quantomeno a non crollare sotto cinque vetture.

Un breve tutorial ci illustrerà come bisogna costruire un punto e quali sono quelli funzionali e quali meno. Potremo vedere le costruzioni dei rafforzamenti per creare qualcosa di sostenibile, ma spesso dovremo capire bene come posizionare e sopratutto, cosa posizionare. Perché non sempre avremo un rettilineo, anzi, praticamente solo nelle prime dieci missioni. Successivamente i portali si apriranno nei posti più disparati, facendoci perdere parecchio tempo. Non avremo una vastissima scelta di materiali, ma tanto ci bastano quelli che ci sono. Sposteremo le travi utilizzando una levetta analogica, mentre l’altra ci aiuterà a navigare nella mappa qualora si facesse lo zoom-in. Piazzata la trave potremo decidere la sua lunghezza e inclinazione e quindi potremo aiutarci nel creare una struttura. Successivamente dovremo rendere il ponte sostenibile e non farlo cadere nell’acido.

Come per ogni gioco della serie Bridge Constructor, anche questa volta avremo una fisica che funziona in modo eccellente e determina praticamente tutta la riuscita della missione. Qualora un ponte non rispetti quelle banali, ma ferree leggi della fisica, lo vedremo cadere negli abissi dell’acido, che nel peggiore dei casi scioglierà anche i poveri autisti delle vetture. Oltre alla fisica, a creare una maggiore difficoltà troveremo anche alcune vecchie conoscenze prese dal mondo di Porta; come ad esempio le torrette, che ci spareranno a vista. Questo ovviamente vuol dire che spesso prima di riuscire nell’impresa bisognerà riprovare molteplici volte tutto il sistema, ma alla fine verrà automatico capire come costruire la struttura. Sarà molto facile per i vecchi giocatori entrare in questo universo, ma ovviamente non è da reputarsi come un difetto. Se una cosa funziona, tanto vale migliorarla, piuttosto che cambiare solo per accontentare qualcuno.

Bridge Constructor Portal
Il trofeo per aver abbattuto la prima torretta, che non si scorda mai.

GLaDOS

Tutti ricorderanno del sadico robot GLaDOS che ci guidava attraverso le strutture dismesse in cerca di una ricompensa inesistente. Per la gioia di tutti, la mia in primis, quest’entità è presente anche in Bridge Constructor Portal, come couch, che prima di ogni missione spiegherà alcune nozioni, utilizzando il classico modo freddo e sarcastico. Parlando del livello grafico invece, ci sono due considerazioni da fare. La prima è che i filmati d’intermezzo sono piuttosto carini e semplici. La seconda invece è che dal capitolo precedente, qui abbiamo avuto un piccolo miglioramento grafico che si fa notare fin da subito. Figure ben realizzate, ma che forse potevano essere ottimizzate meglio. Considerato però che il gioco è destinato anche alla sezione mobile non si può essere molto cattivi con il comparto grafico, che alla fine esprime al meglio le caratteristiche di Portal. Purtoppo ogni tanto si notano dei piccoli rallentamenti, che sarebbe meglio non vedere.

Per quanto riguarda l’audio, non è facile. Se avesse una classica componente simile ad altri giochi sarebbe stato sicuramente più facile, ma in questo caso spesso i suoni si riducono ad alcune essenzialità. Partendo dai rumori dei pilastri che vengono poggiati, alle auto che ci passano sopra, abbiamo i rumori analoghi alla serie originale, niente di più e niente di meno. Parlando invece della sezione prettamente “portalica”. GlaDOS ha un voce metallica e asettica come ci si aspetta e diverte parecchio con la sua parlantina. Al contempo anche le torrette strappano un sorriso durante la loro morte. Il due classicismi si sono quindi unici per creare qualcosa di gradevole e mai fastidioso.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".