Sanpei: Il Ragazzo Pescatore #1 – Recensione

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Sono cresciuto a pane, videogiochi, manga e anime e tra questi c’era Sampei (come veniva chiamato in Italia). Guardare le sue avventure tra la natura e la pesca era divertente e istruttivo. Finivo per non perdermi un solo singolo episodio, anche se il palinsesto dei canali secondari era quel che era e spesso era impossibile guardare tutto. Ammetto però, che il manga iniziai a leggerlo anni dopo, grazie a Star Comics. Il maestro Takao Yaguchi è scomparso nel 2020, lasciando un vuoto dentro a ogni appassionato di questa fantastica serie e abbiamo atteso a lungo il volume del quale vi sto per parlare. Si tratta di una nuova edizione di Sanpei: Il Ragazzo Pescatore. Una versione del ventunesimo secolo di gran pregio. Vi posso dire infatti che l’attesa ne è valsa la pena senza alcun’ombra di dubbio.

La storia vede come sempre protagonista il caro buon Sanpei, che durante una pesca con Gyoshin si diverte con nuove tecniche. L’amico gli parla di quella sostanziale differenza tra il pescare oggi e tanto tempo fa e di come oggi anche questa pratica stia perdendo il suo vero significato. Proprio in quel momento arriva la notizia che farà da acceleratore a questa storia. Si tratta di una richiesta un po’ particolare, quella del Kunimasu.

Si tratta di una specie di trota esistente solo in un lago del Giappone e che a quanto parte si è estinta. Ovviamente la sua estinzione è dovuta all’azione dell’uomo e della sua stupidità. Ovviamente Sanpei cercherà di prendere questo pesce, scoprendo qualcosa di sorprendente.

Se avete letto qualche notizia al riguardo, sapete che anche in realtà questo pesce si è considerato estinto fino al fatidico 2010. Insomma, una storia a lieto fine che dimostra la tenacia della natura e il desiderio a sopravvivere a tutto.

Takao Yaguchi ha regalato una storia colma di folklore, di storia e di umanità. In un momento così drammatico, quando la terra sembra essere più fragile che mai, questo manga assume un nuovo aspetto. I personaggi sono quelli classici che abbiamo imparato a conoscere nei decenni passati. Nulla è cambiato eppure è cambiato tutto. Si ritorna bambini pagina dopo pagina, godendosi una spensieratezza che ormai sembra solo un ricordo.

Il tratto del maestro Takao è delicato e preciso, ma allo stesso tempo pieno di ottima resa dei dettagli capaci di far sorridere il lettore e farlo emozionare. Ovviamente viene dato un grande peso agli ambienti, resi realistici e piacevoli da vedere. Alla fine i personaggi si amalgamano con l’ambiente come se si trattasse di un film ben riuscito. Allo stesso tempo, anche il mondo dei pesci è stato curato fino al minimo dettaglio. Anche in questo caso è un vero e proprio piacere leggere Sanpei. A tratti sembra quasi un’enciclopedia e non un semplice fumetto.

Sanpei è mancato a tutti noi, questo è indubbio. Quest’edizione ha saputo dare giustizia al suo estro e al lascito del maestro Yaguchi. La sovraccopertina luccicante riprende un po’ la livrea dei pesci, ma è all’interno il vero tesoro. In primis bisogna dire che la carta non è solo di grammatura consistente, ma anche al tatto è a tutti gli effetti di una qualità superiore alla solita. Si tratta di un prodotto premium quindi. A dare una vera e propria marcia in più sono i pezzi del diario di Takao, che ci raccontano un po’ i suoi pensieri e le sue paure riguardo questo Sanpei: Il Ragazzo Pescatore del ventunesimo secolo.

Sanpei Il Ragazzo Pescatore 1 Cover star comics

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".