Settimo Cielo: la strana sensazione di sentirsi a casa e non stare molto bene

Quando ero molto più giovane e andavo a scuola, divoravo le serie tv giornalmente senza freno. Ricordo che tornando da scuola pigiavo sul canale 6 del telecomando e guardavo Italia 1. Tra le tante serie c’era Settimo Cielo, che ci mostrava le avventure della famiglia Camden.  In verità non ero un vero appassionato di questa serie, ma visto che andava in onda prima delle cose davvero interessanti. Eppure alla fine dei conti finì per appassionarmi ai personaggi e alle storie che andavano man mano a dettagliarsi

Dopo tantissimi anni, accendo un’app chiamata Pluto TV ed eccola, la serie maledettamente bigotta, che però mi fa sentire un po’ a casa. Ho dedicato un po’ di tempo alla visione di alcune stagioni e ho deciso di parlarne qui, in questo spazio protetto.

La famiglia al completo di Settimo Cielo serie tv

La famiglia Camden si presenta subito come molto unita e dedita all’amore verso Dio. Il padre è un pastore e vive in una grossa casa della chiesa, mentre la madre è una casalinga tuttofare un po’ impicciona. I figli sono tanti e ognuno/a con una propria inclinazione e un proprio carattere. Nel corso delle stagioni si vede la loro crescita come persone, come figli e come genitori, ma con Dio sempre in primo piano.

Questa presenza divina è stancante, soprattutto per una persona non credente, ma credo che anche un fervente cristiano si stancherebbe di quel mondo troppo divino. L’andare a messa sembra essere un obbligo per i vari personaggi e il nome della propria chiesa equivale a quello di una gang. Far parte di una chiesa più bella e importante ti rende immediatamente più importante e figo degli altri.

Devo dire che la serie non è malvagia in tutto e per tutto. Per me è stato un piacevole ritorno a casa e alcune volte la sensazione del vecchio tavolo di legno, la tv a tubo catodico e il grosso salone ritorna in mente. Questo però è il potere del nostro cervello di catapultarci in un passato grazie a un qualche piccolo input. Un piccolo assaggio del passato che viaggia attraverso diversi canali, un odore, un rumore o una semplice sensazione.

Il nostro cervello è la cosa più preziosa che abbiamo, questo è poco, ma sicuro.

Rivedere alcune scene mi ha fatto quasi percepire di essere un giovanissimo ragazzo. Sono riuscito a sentire l’aroma della mia vecchia casa e di una di quelle primavere in cui passavo giornate intere fuori con gli amici in cerca di una qualche avventura senza senso.

Alcune puntate lasciano da parte il bigottismo e affrontano dei temi attuali e seri. Matt in una puntata comunica ai genitori di essersi arruolato nell’esercito e nessuno dei due la prende bene. La madre soprattutto, ammette che i militari fanno del bene per il paese, ma allo stesso tempo non vuole lo stesso destino per il figlio. Un destino che potrebbe portarlo alla morte. Vengono affrontati i temi degli abusi, dell’alcolismo e dei problemi famigliari, ma sono presenti tantissime altre tematiche.

Altre volte invece troviamo temi in cui il bigottismo sembra giocare la parte fondamentale di tutta la storia. La storia delle sigarette e del loro essere dannosi va oltre il ridicolo e ve lo dice un non fumatore che odia il fumo. Allo stesso modo il sesso viene paragonato quasi al satanismo.

Questo porta la serie a strutturare alcuni argomenti in modo sbagliato per il giovane pubblico, che ovviamente non riuscirà a recepire nel giusto modo qualcosa di delicato e umano come l’amore, il sesso, il matrimonio. In una puntata ad esempio, vediamo Matt soffrire in modo fin troppo ridicolo per aver passato il San Valentino da solo. Si ripromette di non farlo mai più. Lo fa abbracciando un peluche di Hello Kitty, perché si sente triste e depresso senza una ragazza. Il tema della caccia è in generale espresso come una normalità e i membri della famiglia Camden (insieme ai loro amici) non escono per respirare un po’ d’aria fresca, per chiacchierare o passeggiare, ma solo per abbordare un ragazzo o una ragazza.

Settimo Cielo

In realtà ce ne sono tantissime cose piuttosto negative in questa serie, ma ci vorrebbe un secolo per evidenziarle tutte.

Insomma, una serie da guardare solo se si è nostalgici. Se invece non l’avete mai vista allora si tratta del vostro rischio e pericolo. La sensibilità nel corso degli anni è cambiata e allo stesso anche la visione del mondo. Certo è che la ho fatto un bel viaggio nel passato, ma è stato un mix di sensazioni. Tra il piacevole e un po’ sgradevole.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.