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Il 2017 è un anno davvero particolare per il mondo videoludico visto che si tratta l’anno di diversi rilanci di alcuni giorni di vecchio stampo. Anche il mondo degli sparatutto sta riscoprendo un certo odore del passato e la serie Sniper Ghost Warrior è giunta al suo terzo capitolo dopo un capitolo non proprio eccellente del 2013. City Interactive ci riprova con una storia ambientata in un nuovo posto, con un nuovo personaggio e delle meccaniche migliorate, ma rimanendo come prima ancorati a un CryEngine che non sembra più essere in grado di gestire alcuni titoli. E cosi ecco la recensione di un Sniper Ghost Warrior 3 open world molto particolare e non tanto convincente come avremmo voluto.
Il dovere o il cuore?
Dopo aver affrontato diversi climi e ambienti nei precedenti due capitoli della serie, ci tufferemo direttamente nella bellissima Georgia. Un paese martoriato da un gruppo di separatisti e il nostro compito sarà proprio quello di scovare tutti i leader e annientarli. In questo modo il paese potrà avere ancora un futuro, seppure incerto. Il protagonista della storia, un soldato di Joint Special Operations Command, Jonathan North (Lodestar) sarà incaricato dagli Stati Uniti per compiere questa missione nel bel mezzo del territorio nemico. Per Jon, però, ci sarà un secondo motivo per restare in quel paese. Due anni prima suo fratello minore era stato rapito e durante la missione era tenuto in prigione proprio dai nemici. Il dualismo interiore si farà sempre più forte con l’andare avanti con le missioni.
Ovviamente non sarà solo Jon a combattere contro un intero esercito, ma verrà affiancato da altre persone che gli daranno una mano. Tra queste c’è Lydia, una giovane soldatessa che in precedenza ha avuto una relazione finita male con il protagonista. Ciò che si nota fin dal primissimo momento è l’assenza di una sceneggiatura forte e dai caratteri dirompenti. La storia in se è anche abbastanza interessante, ma la struttura open world affievolisce in modo enorme tutto il pathos, che ci viene versato a piccole dosi, interscambiati da altrettanti momenti vuoti e dimenticabili. I dialoghi tra le missioni sono poi scritti in modo abbastanza grossolano, quasi fosse un film di serie B che tenta di essere uno di serie A.
Un mondo da comprendere
Come avevamo detto all’inizio, Sniper Ghost Warrior 3 presenta una sostanziale differenza rispetto ai primi due capitoli, l’open world. Una struttura che attualmente va molto in voga, ma che qui è rappresentata da tre macro aree da esplorare in lungo e in largo. Partiamo dall’inizio però, ossia, dal caricamento. Fatto partire il gioco, ogni volta ci troveremo davanti a un caricamento. E non un semplice momento di dieci secondi d’attesa, no, magari. Parliamo di quasi cinque minuti d’attesa e in quel lasso di tempo potrete andare in bagno, prepararvi un caffè o un tè, tanto al vostro ritorno troverete la stessa schermata con la medesima canzone. Purtroppo questo è un difetto che rende l’attesa al limite della sopportazione umana e la cosa più brutta è che grazie ai vari bug, capiterà di dover uscire dal gioco per poterci rientrare ed è allora che ripartirà il caricamento infinito.
Tralasciato questo punto, il gioco ci offre un buon approccio dal punto di vista del cecchino. Trovarsi con il fucile spianato sul nemico e smanettare con il cannocchiale è un vero e proprio piacere per un amante del genere, ma è l’attimo in cui si preme il grilletto a risultare il più bello. Il feeling con le armi è stato ricreato in modo molto realistico e ci piace vedere questa passione nella creazione della balistica e dei piccoli dettagli bellici che fanno sempre piacere in un gioco che dovrebbe farci vivere dei momenti memorabili. La fisica dei proiettili e dei corpi è quindi credibile ed è molto piacevole da provare con la mano, ma purtroppo lo stesso non si può dire dei veicoli. Questi purtroppo sembrano usciti da un gioco completamente arcade e non si sente né la pendenza, né la minima differenza tra i terreni e tutto crea un senso di noia visto che anche in discesa andremo alla stessa velocità della salita.
Si tratta purtroppo solo dell’inizio di una serie degli errori grossolani che potevano essere superati in un modo o in un altro, ma ciò che affligge la partita dall’inizio alla fine sono i bug. Ci sono giochi in cui incontrare un bug è una cosa difficile, ma qui sarà difficile non incontrarlo. Che vogliate entrare nell’auto, uscirne o camminare, non sarete mai sicuro di terminare l’azione e la rogna arriverà in alcuni momenti precisi. Premettiamo infatti che per finire alcune missioni abbiamo dovuto rifare completamente tutto un paio di volte e ciò era più fastidioso di qualsiasi difetto grafico. Durante la fase del shooting con il fucile da precisione ci capiterà di sparare direttamente alla testa del nemico. Premuto il grilletto, partirà l’animazione del proiettile diretto verso il capo del nostro nemico, simile a quanto abbiamo già visto in Sniper Elite 4.
Sei un predatore o un avvoltoio?
Quando si gioca a un titolo cosi grande, capace di darti un tipo di approccio totalmente libero all’azione, nascono anche le varie diramazioni che gli sviluppatori inseriscono. Parliamo come sempre di una ruolistica un po’ sempliciotta, ma molto funzionale e a dire il vero, divertente. Avremo in tutto tre alberi da livellare: Cecchino, Fantasma, Guerriero. Non è difficile capire a cosa corrispondono e ognuno ha delle abilità da sbloccare con un tot numero di punti (che avremo salendo di livello). In questo modo potremo trattenere il fiato più a lungo, avere una stabilizzazione migliore, essere più silenziosi, creare più velocemente gli oggetti e cosi via. Insomma, le scelte sono davvero enormi e dovrete adeguarvi in base alla vostra preferenza di gioco.
Oltre a questo però, ci sono altre cose da tenere sotto controllo, le armi e le munizioni. A differenza di tanti altri sparatutto, tattici o no. In Sniper Ghost Warrior 3 ci ritroveremo a dover fabbricare le munizioni e dopo aver acquistato un arma avremo un numero davvero limitato di queste da portare. Ciò vuol dire che prima di iniziare è opportuno capire il tipo di approccio che utilizzeremo in base all’area di gioco e quindi scegliere di conseguenza. Anche le granate, i medikit e cosi via sono limitatissimi, ma tutto ciò da un senso di realismo decisionale non da poco. Una parte molto importante consiste poi nell’utilizzo del nostro piccolo drone che ci permetterà di vedere al meglio i bersagli e le parti importanti del nostro luogo. Questo va pilotato con abilità perché i bersagli si accorgeranno subito della nostra presenza e abbatteranno il nostro velivolo. Anche questo potrà essere migliorato con la vista notturna, termica e cosi via, ma anche stavolta la scelta degli slot sarà spietata.
Quindi questo è il vostro mondo?
Dopo aver affrontato quasi tutti gli aspetti di questo Sniper Ghost Warrior 3, non ci resta che analizzare la parte grafica. Le aspettative erano parecchio alte per e tutti ci aspettavamo una qualità grafica adeguata alla situazione, ma purtroppo cosi è stato solo in parte. I modelli poligonali dei personaggi principali sono qualche che non abbiamo visto da qualche anno. La cura generale per i nemici e alleati si è rivelata assai poca, lasciando spazio alla mera negligenza; ma lo stesso non possiamo dire degli ambienti. Quest’ultimi sono stati curati in maniera certosina per offrire un approccio totalmente libero a noi, ma senza darci troppa sicurezza per il luogo in cui ci troveremo. Alla lunga il viaggio attraverso i boschi e i villaggi di Georgia sarà un momento di pura unione con la natura, ma solo se l’avventura la si vive dal punto di vista giusto. Le armi poi sono state ricreate a mo’ di quelle vere e il feeling con ognuna di loro è incredibilmente alto fin dai primi minuti di gioco.
Al livello sonoro abbiamo ancora una volta un dualismo incredibile. Da una parte c’è il doppiaggio scarno dei personaggi e dall’altra c’è l’ambiente e la guerra. Giocando a lungo si ha quell’impressione che i doppiatori non erano particolarmente invogliati, finendo per assomigliare a Siri, l’assistente presente nei dispositivi iOS. Cosi anche i nemici, diranno sempre le stesse cose in modo fiacco. La back ground music purtroppo ci ha delusi su quasi tutti i fronti, non riuscendo a darci un minimo di emozione e non sposandosi bene con le azioni sullo schermo. Lo stesso non possiamo dire degli ambienti, che ci trasmetteranno una giusta atmosfera. La parte più bella però sono sicuramente le sonorità dei colpi delle armi da fuoco, che finiranno per creare il realismo che cercavamo.
[stextbox id=”alert” caption=”COMMENTO FINALE”]Sniper Ghost Warrior 3 doveva darci ancora altre emozioni sul fronte dei cecchini e di una guerra combattuta a distanza. Purtroppo troppe problematiche hanno afflitto il gioco, senza una patch alcuna che sia in grado di risolvere questi problemi. La storia in se è anche interessante, ma il fattore open world la rende troppo frammentata e poco godibile e tutti i piccoli difetti grafici e tecnici fanno precipitare un titolo che altrimenti sarebbe davvero ottimo.[/stextbox]