Syphon Filter – Recensione

Corre l’anno 1999 quando Syphon Filter approda per la prima volta sulla nostra console Sony Play Station. Prodotto dalla Bend Studio (in precedenza Eidetic) Syphon Filter risulta essere uno dei maggiori rivali di Metal Gear Solid creato dalla mente geniale di Hideo Kojima; forse è per questo che, Syphon Filter, non ha avuto il successo meritato e per certi versi se vogliamo dirla tutta anche sottovalutato rispetto a Metal Gear Solid. Al contrario di quest’ultimo la trama si dintingue nettamente tra i due, ma non solo anche il gameplay è strutturato diversamente.

In breve, la storia racconta di un arma battereologica chiamata appunto “Syphon Filter” che viene diffusa in tutto il mondo a opera del terrorista Eric Rhoemer, gli agenti Gabe Logan e Lian Xing assieme alla loro squadra dovranno cercare di neutralizzare il virus. Il personaggio principale di questa serie è Gabriel Logan, un personaggio molto carismatico e di carattere, è uno dei migliori agenti operativi dell’Agenzia e cerca disperatamente di annientare il virus Syphon Filter assieme alla sua collega Lian Xing.

Il secondo personaggio è Lian Xing, di nazionalità Americana, è un esperta di telecomunicazioni, aiuta Gabe in ogni missione dandogli informazioni top secret sui personaggi e sul modo di agire.

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Giunti qui, finalmente vi parlo del gameplay e della parte grafica di questo grande capolavoro.

Il gameplay è uno sparatutto in terza persona perciò la visuale non sarà vista dall’alto come in Metal Gear Solid ma è ravvicinata. Il gioco risulta essere un mix tra Metal Gear Solid e Tomb Raider; avrete piena libertà nel muovere il personaggio, interagire con gli oggetti che trovate per strada e fermarvi se ricevete una chiamata da parte dell’agente Lian. In Syphon Filter vi ritroverete spesso in livelli Stealth dove dovrete nascondervi da un muro all’altro e nei casi estremi usare la nostra 9mm per eliminare il nemico che ci viene incontro oppure, vi ritroverete in livelli in cui bisogna sparare all’impazzata. Il mirino è facile da usare niente di macchinoso, un punto a suo sfavore è che, quando ci imbattiamo contro molti avversari e saranno li a spararvi rende difficile cercare di schivare i proiettili e puntarli uno per uno. Un aspetto molto positivo invece è che più di un videogames è un vero e proprio film, questo perché, durante le presentazioni si possono notare benissimo le caraterizzazioni dei personaggi e il dialogo seppur doppiato in italiano risulta essere ben strutturato; ricordiamo che è un videogioco del 1999  e a quei tempi era davvero il massimo sia in fatto di gameplay che di grafica.

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L’aspetto grafico risulta complessivamente buono anche se, i personaggi, visti da alcune angolazioni risultano essere squadrati ma non solo, quando il giocatore arriva in un nuovo livello, esso ci porta ad una piccola anteprima dell’ambiente e questo pecca in maniera sgradevole la grafica e anchessi risulta essere squadrato. Ma cosa potevamo volere di più negli anni 90?… per noi era il massimo della grafica!

Ultimo punto ma non meno importante è la musica presente nel gioco creata da Chuck Doud.

La musica fa da accompagnamento, in alcuni livelli ci fornisce tanta adrenalina mentre in altri ci fornisce suspence; veramente stupenda e adatta in ogni singolo evento.

E’ sicuramente un ottimo gioco sia dal punto di vista della trama che del gameplay, immergendovi nel mondo di Syphon Filter la vostra curiosità sarà elevata tale da volerlo iniziare. Questo gioco è stato paragonato spesso a Metal Gear Solid e Tomb Raider, una via di mezzo tra stealth e azione ma secondo me c’è molto di più. Non mi resta che augurarvi buona avventura con Gabriel Logan.

Sull'autore

Salvatore Cappai

Classe 1990. Su HavocPoint troverai tantissime mie recensioni dedicate ai videogiochi e tantissime novità sul mondo delle SerieTv e del cinema!