The Rising of the Shield Hero – La rivolta degli Isekai

The Rising of the Shield Hero

Gli isekai non sono altro che una delle ultime mode, un genere che trova le sue radici in occidente (basti pensare a “Uno Yankee nella corte di re Artù“) e che solo nell’ultimo decennio ha iniziato a spopolare in mezzo ai media giapponesi.
Sword Art Online, Re:Zero, No Game No Life, Log Horizon, Overlord
Sono tutti esempi piuttosto famosi di serie nate sotto l’ombra di questo genere, che vedono un adolescente o un giovane adulto trasportato magicamente (o per mezzo di avanzate tecnologie) all’interno di mondi alternativi, con quasi sempre una struttura basta sul MMORPG, una formula di gioco ben conosciuta dai giovani.

Purtroppo, in pochissimo tempo questo tipo di narrazinoe ha preso le antipatie di buona parte del pubblico, a causa della pessima scrittura di molti di questi titoli, fin troppo stereotipati, ricchi di cliché e con personaggi se non banali, allora troppo deboli. Ciò ha portato a un’immediato allontanamento, dovuto anche al pregiudizio che queste serie si portano dietro.
Ma è giusto avere questo tipo di pregiudizio?

Serie di questo genere come Konosuba, Vita da Slime e The Rising of the Shield Hero ci dimostrano che essere prevenuti ci porta sempre, in ogni situazione, a perdere fatalmente qualcosa di buono.

(ATTENZIONE: da qui in poi ci saranno dei lievi Spoiler)

Padre e figlia, discriminazione e schiavitù

The Rising of The Shield Hero è un racconto fantasy drammatico scritto da Yusagi Aneko (ironicamente a seguito delle varie proteste per misoginia, è una donna) che narra le vicende di un ragazzo come tanti il quale, trasportato in un classico mondo fantasy per combattere le “orde” di mostri provenienti da un’altra dimensione, diviene l’Eroe dello Scudo, una figura mitologica e controversa.

In questo, perché non dovremmo partire prevenuti e sminuire quest’opera? Eppure, leggendo la trama sembra particolarmente banale. Una storia come tante con un protagonista come tanti.
No?
Sì e no.
Naofumi Iwatani, lo Shield Hero, non è un protagonista come tanti, è una persona come tante. Per questo non è un personggio binario, improntanto su un certo percorso e destinato a percorrerlo per sempre. Non è il Kirito o il Bell della situazione, che hanno un determinato setting mentale che li porta a scegliere le solite soluzioni. Naofumi è un essere umano che viene maltrattato da chi credeva suo amico e da coloro che dovrebbe proteggere, dentro a un mondo prevenuto nei suoi confronti e deciso a rendergli la vita un vero e proprio inferno.

L’eroe che il mondo non si merita, ma di cui ha bisogno

Incapace di attaccare a causa della natura della sua arma e accusato ingiustamente dei crimini più efferati, Naofumi si ritrova da solo e senza nessuno disposto a credere in lui. Perso ogni briciolo di speranza, l’Eroe dello Scudo è praticamente costretto a schiavizzare altre persone (in questo caso, semi-umani, incroci fra animali ed esseri umani) per avere qualcuno ad aiutarlo nella sua missione, che è comunque costretto a portare a termine per poter tornare a casa e abbandonare quel mondo marcio.
Con i semi della misoginia dentro di sé, si convince a comprare come schiava una bambina mezza procione per farla combattere insieme a lui, in modo che non possa disobbedire ai suoi ordini e che, così facendo, egli possa sfogare la rabbia nei confronti di chi l’ha tradito poco prima.

The Rising of the Shield Hero
Salviamo la best girl dalla schiavitù. #protectRaph

Questa è la nascita di una delle migliori relazioni all’interno di questo genere. Non è un rapporto che si basa su un insensato amore creato soltanto per fanservice. La relazione fra Naofumi e Raphtalia (la bambina) è un vero e proprio rapporto padre-figlia, dove il protagonista fa valere più le sue azioni rispetto alle sue parole e pensieri, dimostrando in infinite occasioni di avere effettivamente un cuore d’oro, seppur colmo di rabbia.
Non si parla di momenti “cringe” e romantici dove i due protagonisti si scambiano paroline dolci, ma di veri e propri attimi di sincero rispetto e “amore” reciproco, dove “non importa se ti ho comprato per uccidere i miei nemici, tu sei comunque una bambina e meriti di avere qualcuno che ti ama come un padre”. Per questo motivo Naofumi la abbraccia durante le sue crisi di panico, per questo Naofumi non si arrabbia quando fa la pipì nel letto di un albergo, per questo Naofumi decide di specializzarsi come farmacista, nella speranza di curare i polmoni assai deboli della bambina.

Ciò serve anche a oscurare la parte malvagia dell’Eroe, nata dal suo puro desiderio di vendetta che lo corroderà fino alla punta dei capelli. Una volontà ferrea che fungerà da calamita per il lettore, che non vorrà altro che giustizia per il mondo e per lo “ShieldBro”, il quale sicuramente riuscirà a fare breccia nei vostri cuori.

The Rising of the Shield Hero
Maledire se stessi per maledire il mondo.

Un mondo marcio pronto per essere spolpato

Senza dimenticare il suo desiderio di vendetta, Naofumi inizia a viaggiare per il regno nel tentativo di rendersi più forte e di sistemare i casini lasciati dagli altri tre eroi di Lancia, Spada e Arco, i quali “assuefatti” dal mondo fantasy alla MMORPG si dimenticano di avere a che fare con altri esseri umani, disseminando involontariamente miseria ovunque vadano. In queste occasioni, riusciamo a vivere storie intense soprattutto grazie al rapporto che hanno i protagonisti fra di loro e fra i cittadini, con l’aiuto anche della grande potenza del worldbuilding, che riesce a sorprendere con alcuni particolari ben più che interessanti disseminati nel modo giusto all’interno dell’opera.

Quindi non è soltanto la storia di un eroe odiato dal regno intero e di una bambina schiava in cerca di amore, ma è il racconto di un intero mondo pregno di ingiustizie, corruzione e miseria.

The Rising of the Shield Hero
Lìorigine di ogni male, la Bitch (si chiama così, non ci posso fare niente)

Gli episodi stessi di razzismo nei confronti dei semi-umani e dell’Eroe sono ben giustificati da delle incrinatissime relazioni con altri regni, soprattutto a causa della loro fede religiosa e dalle guerre passate. Il tutto diventa quindi anche estremamente credibile, lasciando veramente poco spazio alla sospensione dell’incredulità e concentrando la narrazione lenta, ma decisamente forte, in modo da travolgere interamente il lettore che non potrà fare a meno di voltare pagina e continuare a leggere.

Tutto questo, per dire semplicemente che il genere non ha importanza quando alle sue spalle vi è una scrittura e una narrazione abbasta solide da riuscire a creare non solo qualcosa di fresco, ma anche di appasionante e in grado di sciogliere il cuore.
Un’opera con una morale forte e attuale con dei personaggi ben scritti e una storia appassionante non può essere ignorata.

The Rising of the Shield Hero è disponibile in streaming su Crunchyroll ed è attualmente pubblicato in Italia dalla Jpop. Spero di riuscirvi a portare in futuro anche la recensione del manga (o, se ci saranno ulteriori sviluppi, anche della light novel).

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Sull'autore

Gabriele Gemignani

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