TT Isle of Man: Ride on the Edge 2 – Recensione

TT Isle of Man Ride on the Edge 2

Non tutti sanno che nel Mar d’Irlanda esiste una piccola nazione, grande quanto un isola di medie dimensioni chiamata Isola di Man nella quale ogni anno avvengono delle corse di moto. Questa tipologia di corse ha suscitato interesse di molti appassionati del settore, per via della mancanza di un circuito e di gareggiare fra i paesini del luogo.

Kylotonn ha voluto portare questo tipo di manifestazione ed esperienza su Playstation 4, Xbox One, Nintendo Switch e PC in un titolo particolare ma altrettanto appagante. Mi ha divertito parecchio questa prova e in molte occasioni, che andremmo poi a parlarne con calma nella recensione, mi sono andato a schiantare letteralmente su qualsiasi superficie.

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Un nuovo pilota

Al primo avvio il titolo ci presenterà un breve tutorial sulle meccaniche di gioco, dove poco a poco impareremo i tasti per controllare la nostra moto. All’inizio sembrerà molto strano per chi, come me, è abituato a gareggiare in circuiti e dare sportellate contro altri piloti visto che all’interno del gioco ogni minimo errore ci farà perdere tempo e terreno.

L’interfaccia è molto semplice e non è arricchita da chissà quali effetti, questo permette al giocatore di scegliere quale delle modalità di gioco scegliere se la modalità in singolo giocatore o multiplayer. Nel primo caso la modalità più interessante, presentata da una piccola lista, è la modalità carriera dove potremmo creare il nostro alter ego.

Dopo aver inserito il nostro nome e cognome, la nostra data di nascita e il nostro numero preferito potremmo decidere per quale team correre oppure scendere in pista da soli con il nostro mezzo. In entrambi i casi saranno presenti diverse tappe dove bisognerà affrontare ogni gara, in un modo o nell’altro per vincere la stagione.

TT Isle of Man: Ride on the Edge 2

Le gare sono pericolose

Non vi nascondo che le gare sono particolarmente pericolose, per via della velocità altissima alle quali le moto riescono a raggiungere. Come in altri titoli partiremmo dal campionato Junior e se vinceremmo gare e campionati, verremmo notati da team migliori e passeremo da un livello inferiore a quello superiore.

Inizieremmo con una nostra moto che sarà una supersportiva divise in Honda CBR 600, Yamaha R6, Triumph Daytona 675 e così via. Ogni moto avrà determinate caratteristiche divise in potenza di motore quantificabili in cavalli, livello di potenza di frenata e livello di aderenza delle gomme sull’asfalto.

Scelta la moto potremmo decidere quale gara affrontare, e asseconda del tipo di gara avrà un determinato livello di difficoltà. Questo è dovuto al fatto che se scegliamo una gara difficile e non la vinciamo saremmo fuori dal campionato di quest’anno, e di conseguenza addio agli sponsor e ai tecnici fino all’anno prossimo.

I team sono utili

Siccome il titolo è uscito nel 2020 mi aspettavo moto del 2019/2020, mai una idea fu più sbagliata in un titolo del genere. Perché sono presenti tre macro categorie divise rispettivamente in sportive, super sportive e classic, tutte queste saranno moto di annate diverse asseconda di quello che sta cercando il pilota.

Il pilota può correre da solo comprandosi una sua moto e gareggiare per i fatti suoi, oppure farsi mettere sotto contratto da parte di un team che avrà delle aspettative. Asseconda dell’importanza della squadra dovremmo rispettare determinati parametri, come ad esempio vincere almeno un totale di gare e ottenere almeno un trofeo per una determinata manifestazione.

Nel corso della stagione avremmo l’occasione di sbloccare attrezzatura per la nostra moto, che influiranno sulle prestazione del veicolo in gara. SI potrà modificare qualsiasi cosa dalle sospensioni, all’impianto frenante, al motore e molto altro ma questo non accadrà immediatamente ma succederà nel corso del o dei campionato/i.

Ci piacciono le modalità

Devo dire che sono presenti più modalità di quanto mi sarei aspettato, considerato il titolo pensavo che ci fosse solo la carriera e poco altro. Nella sezione singolo giocatore avremmo a disposizione la gara singola, dove potremmo correre contro altri piloti controllati dalla CPU della console o del computer.

La gara libera invece permette al giocatore di correre a più non posso, fra le zone abitate e nelle strade limitrofe in una cittadina dell’Irlanda. Questo permette al giocatore di sfogare la sua voglia di correre e di imparare, a gareggiare senza un eventuale aiuto come succede durante la modalità carriera che verremmo assistiti, da una striscia colorata che ci indirizzerà verso la traiettoria migliore.

Nella sezione Gara potremmo confrontarci contro altri piloti, fino ad un massimo di 6 concorrenti dove l’unica regola è arrivare primi degli altri. Qua si potrà utilizzare le varie moto ufficiali del campionato, ma non quella utilizzata da noi durante la modalità carriera ed un vero peccato che non ci sia una caratteristica del genere.

Per quanto riguarda la modalità multigiocatore è molto similare, alle modalità appena descritte a parte gara libera dove si sfideranno i giocatori. I quali avranno il compito di effettuare i migliori punteggi, i migliori tempi e posizionamenti contro altri colleghi online.

Una grafica che ci piace

Devo dire che graficamente è ben curato e i paesini sono interessanti, sembra per davvero di essere in una campagna irlandese e godersi la tranquillità del posto. Le moto sono curate al punto giusto che si ricordano le sportive che vediamo in strada, ma che non sono strutturate al millimetro anche perché è un tipo di gioco che tu apri e gareggi immediatamente.

L’effetto delle luci mi ha fatto prendere le curve, almeno all’inizio, male perché avvolte ti abbagliano quando il cielo è sereno e questo mi piaciuta molto come cosa. Per quanto riguardano le musiche sono tante e carine, ma nessuna mi è rimasta impressa nella memoria a lungo termine.

La mancanza della creazione di un nostro alter ego nella modalità carriera, secondo me è un punto a sfavore che rende l’esperienza meno appagante. Sarebbe stato bello creare un pilota e vederlo salire sul podio dopo una vittoria, e in più quando si avvia una carriera non si può cancellarla e ricominciare da capo ne inizi una e basta.

Quei dannati marciapiedi

La cosa che mi ha colpito tantissimo è la fisica del gioco, che più vai veloce e sei al massimo della potenza della moto e più sei soggetto alla caduta. Per tanto andare sempre di corsa e al massimo non è la cosa migliore nella maggior parte dei casi, bisogna studiare i tracciati prima di completare una gara come vogliamo.

Per cadere basterà anche solo sfiorare un cordolo, un muretto o qualcos’altro per cadere e le moto acceleranno piuttosto velocemente. Si passa da 0 a 100 in 2 o 3 secondi asseconda della moto, e le marce sono piuttosto alte rispetto a tipi di moto come le enduro o quelle da cross.

Il meteo influirà sulle prestazioni solo dal punto di vista estetico, per dare una tonalità diversa da una gara all’altra e non influirà sulle prestazioni. Speravo che un acquazzone potesse limitare le mie prestazioni in gara ma non è stato così, ma va bene comunque visto il tipo di gioco che abbiamo di fronte.

TT Isle of Man: Ride on the Edge 2
Overall
8/10
8/10
  • - 8/10
    8/10

Commento Finale

TT Isle of Man: Ride on the Edge risulta essere un ottimo simulatore di guida per uno degli eventi sportivi su due ruote, fra i più conosciuti nel settore motociclistico. Come titolo è estremamente divertente da giocare, se si è appassionati del genere, ma ha qualche difetto che dev’essere analizzato che nel corso della recensione andremmo a vedere.

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.