Doom Eternal – Recensione

Doom Eternal

Un minuto fa ho terminato Doom Eternal e, ragazzi, che casino.

Non ho mai giocato un FPS così veloce, così brutale, così puro. Vi posso anticipare che questa recensione avrà toni entusiastici, e che a pieno titolo Doom Eternal entra direttamente nell’Olimpo degli sparatutto. Vediamo perché.

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Doom ha una trama? Seriamente?

Alla trama stavolta è stata data un’attenzione particolare. Doom Eternal è ambientato otto mesi dopo il precedente, ed inizia con l’arrivo del protagonista, il Doom Slayer, sull’Inferno in cui si è trasformata la Terra sotto attacco dei demoni. Il folle protagonista è letteralmente l’unica forza valida messa in gioco a difesa dell’umanità. La storia poi si articola e si sviluppa attraverso cinematics, flashback, documenti e audio che possiamo trovare in giro. Non sarà un capolavoro, ma vale la pena di scoprirla man mano.

Doom Eternal

Via gli orpelli!

Doom Eternal è un gioco senza fronzoli. Tutti gli elementi che appesantiscono il gameplay sono stati semplicemente tagliati. E allora via la pistola, si inizia con un fucile a pompa a canne rotanti; via anche il tasto per abbassarsi, se necessario lo Slayer striscerà da solo, e non vi secca ricaricare le armi? Non in Doom Eternal, spara finché non finiscono le scorte, si cambia arma e si ripete. Nelle fasi di combattimento tutto è ridotto all’osso per darvi solamente l’obiettivo di sparare a tutti i demoni e farli fuori nel modo più cruento possibile.

Doom Eternal

Fatality

Quando un nemico sta per morire, si stordirà ed inizierà a barcollare, e quello è il segnale che sta per succedergli qualcosa di molto molto brutto. La cosa migliore da fare in quel caso è avvicinarsi ed eseguire un attacco corpo a corpo, mettendo a segno una veloce ma brutale fatality di forte impatto grafico. A seconda dell’angolazione dell’attacco, lo stesso nemico diventerà protagonista di una breve puntata di “Mille modi per morire”, visto che avremo l’imbarazzo della scelta tra lo sbudellamento, la decapitazione, l’uso dei suoi stessi arti contro di lui e centinaia di altre varianti. Così facendo recupereremo salute, rendendo il che rende i demoni il principale nutrimento del Doom Slayer.

Doom Eternal

La fortezza del Doom Slayer

Invece del classico menù e di una galleria, il fu Doomguy tra una missione e l’altra avrà accesso ad una base spaziale, le cui stanze e segreti potranno essere sbloccati trovando oggetti nascosti per i livelli. Tali oggetti comprendono potenziamenti per le armi e l’armatura, tracce musicali segrete, giocattoli che rappresentano i nemici e chiavi speciali che una volta collezionate vi daranno accesso a un’arma veramente speciale. 

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Segreti svelati

La posizione dei segreti sulle mappe di gioco non sarà un segreto; la parte difficile sarà semplicemente capire come arrivare al segreto stesso. La maggior parte delle volte dovremmo trovare delle semplici crepe nel muro da distruggere, ma man mano che andremo avanti, i segreti saranno accessibili solo facendo strani salti e prendendo percorsi nascosti. Ovviamente Doom Eternal non è un gioco di ruolo, non sarà indispensabile trovare tutto;  più che potenziarci, ogni upgrade non farà altro che aggiungere nuovi modi creativi per uccidere demoni, anche se, onestamente parlando, ai livelli di difficoltà più alta un upgrade di salute o delle armi fa sempre comodo.

Doom Eternal

Strumenti da macellaio

Le armi hanno un ruolo centrale in doom Eternal, essendo il centro stesso dell’esperienza di gioco. Quasi tutte le armi oltre alla modalità principale hanno altre due moduli di fuoco alternativo, ad esempio il fucile a pompa sarà in grado di sparare a ripetizione e di lanciare granate, il mitragliatore potrà convertirsi a cannone per missili a raffica e in un fucile da cecchino, e il classico fucile al plasma potrà rilasciare una potente onda d’urto, o a seconda dei casi, paralizzare un nemico mentre lo cucina con un raggio alle microonde fino a farlo esplodere. È come se ogni arma valesse per tre, insomma. 

Le armi in mischia meritano una particolare menzione. Si parte con un semplice attacco col pugno che non fa altro che far arretrare l’avversario, ma ben presto i pugni del Doom Slayer potranno essere caricati di rabbia con le sue mattanze, e quindi uccidere piú nemici con un singolo colpo. Quasi subito recupereremo una motosega, questa è un’arma molto speciale che aggiunge un elemento strategico nel gioco.

La motosega ha tre livelli di caricamento: quello base si ricarica autonomamente e ci consente di uccidere istantaneamente un demone minore, che dropperá munizioni invece che salute, quindi vitale quando ci troveremo a secco, cosa che capiterà molto spesso visto che, almeno all’inizio, le riserve di munizioni saranno limitatissime. Caricando tutti e tre i livelli della motosega potremo uccidere istantaneamente un demone pesante, ovvero tutti i grossi mostri al di sotto dei boss. Esiste un’altra arma da mischia, ma la raccoglieremo molto avanti nel gioco, e lascio a voi scoprirla.

Doom Eternal

Cancelli infernali

I livelli sono disseminati di sfide facoltative che ci permetteranno di perfezionare il nostro punteggio e potenziare le armi al massimo. Forse proprio in questi livelli facoltativi si nasconde la prima pecce di game design, visto che in tali livelli ci verranno “spoilerati” mostri e miniboss pri!a della loro comparsa sui campi di battaglia. Prima della fine di ogni livello, ci sarà data la possibilità di teletrasportarsi istantaneamente in alcuni punti predefiniti della mappa, e da lì cercare i vari segreti che abbiamo lasciato indietro. 

Donkey Doom

Una cosa che mi ha molto sorpreso, e che in effetti un po’ stona con lo stile del gioco, è la grande presenza di platforming nei livelli. Nonostante la sua stazza non lasci trapelare la sua agilità, il Doom Slayer volteggia sui trapezi come un olimpionico, si arrampica sui muri come un geco, e volteggia nell’aria usando spinte mistiche come se fosse Donkey Kong con dei barili. 

Doom Eternal ha un’ottima curva di difficoltà sia negli scontri che nelle sezioni platform, ma queste ultime non sono il motivo per cui abbiamo comprato il gioco; a molti può dare fastidio essere costretti a eseguire dei salti perfetti al millesimo per proseguire, anche se in questo il Doom Eternal non è particolarmente punitivo, e i caricamenti sono comunque sempre fulminei. Purtroppo non mancano poche ma fastidiose sezioni subacquee, per giunta in acqua radioattiva, nella quale avremo un limite di tempo prima di cominciare ad esaurire la salute, e questo per quanto mi riguarda è un difetto oggettivo.

Doom Eternal

Nuove e vecchie medaglie

Tecnicamente Doom Eternal è perfetto. Nulla rallenta i suoi 60 fps nemmeno su console “vanilla”, basta davvero una semplice XBox One. Il sonoro è suggestivo e dinamico, mai fastidioso, e non ho trovato l’ombra di bug. 

Ho avuto il piacere di provare anche Doom 64, riedizione del titolo uscito per l’appunto su Nintendo 64. Anche qui l’attenzione ai dettagli è sbalorditiva, e il risultato è migliore anche dei classici primi due Doom, per buona pace dei puristi.

Nella pelle di un demone

Il multiplayer è una valida alternativa alla campagna principale. Anche se, credo a causa del particolare momento storico che stiamo attraversando, i server sono un tantino stressati, ci si passa volentieri qualche ora, dandoci una prospettiva diversa sul massacro, visto che potremo impersonare anche una discreta selezione di demoni.

Doom Eternal
Overall
10/10
10/10
  • - 10/10
    10/10

Commento Finale

Tirando le somme, come vi ho già anticipato nel primissimo paragrafo, Doom Eternal è un gioco immancabile nella collezione di qualunque appassionato di sparatutto. L’impegno e la cura sono palpabili, e i pochi difetti, secondo me, non sono attribuibili a dei veri e propri errori, ma piuttosto a delle scelte di game design mirate a spezzare e variare un po’ il ritmo di gioco. Per me il punteggio è pieno.

Sull'autore

Michele “Azzie"

Ho la straordinaria capacità di inventare cose che già esistono e di dire cose incredibili che diventano ovvietà pochi anni dopo. Inoltre mi piacciono i videogiochi, motivo principale per cui scrivo qui.