Una Sorella di Bastien Vivès – Recensione

Una Sorella
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C’è quell’età in cui si cerca di scoprire l’altro sesso. Si cerca di capire e di comprendere e spesso si finisce per imbarazzarsi davanti a una ragazza che tanto piace. L’età in cui l’innocenza si fa da parte e iniziano a insediarsi i primi pensieri a sfondo erotico. Poi ovviamente c’è chi riesce a fare qualche scoperta a quell’età e i più impacciati tirano avanti per qualche anno ancora, fino al fatidico giorno. Ammetto che è strano iniziare una recensione parlando di sesso, di giovani e delle prime volte, ma questo graphic novel spinge un po’ oltre anche la mia mente. Ovviamente questo era solo l’incipit e sicuramente più avanti troverete altre divagazioni di questo genere, ma è anche vero che ogni lettura è un’interpretazione personale e spesso si fonde con le esperienze passate. Una Sorella, edito da BAO Publishing e firmato da Bastien Vivès, è una storia che mi ha colpito in pieno, lo devo ammettere. Per questo motivo, ho preferito interrompere ancora una volta la classica struttura delle recensioni per qualcosa di più personale.

Come dicevo, arriva per tutti un momento in cui si scopre il lato sessuale di ognuno di noi. Chiarisco però che parlo della scoperta insieme al sesso opposto, non quella solitaria (che comunque resta importantissima). La paura di sbagliare qualcosa, anche se si tratta del semplice respirare è altissima in quei istanti, ma c’è dell’altro. Il desiderio atavico di scoprire il corpo dell’altro, di percorrere ogni centimetro del suo corpo fa andare in iperventilazione il cervello. Alla fine si sentono solo i respiri e quel velocissimo tamburellare del cuore e tutt’attorno smette di esistere. Il mondo smette di esistere per quei pochi istanti. Ed è cosi anche dall’altra parte. Stesse emozioni, stessa paura di sbagliare. A volte, per qualcuno, non è nemmeno un fatto di piacere. In fondo, difficilmente si prova un vero e proprio piacere vista la totale inesperienza.

Non è difficile quindi capire che il graphic novel di Bastien parla in un certo senso di questo argomento. Una famiglia francese si trasferisce nella loro casa al mare per le vacanze ed è composta dai genitori e due figli, uno più piccolo di nome Titi e quello più grande di nome Antoine. Due ragazzi amanti dei videogiochi e del disegno. I due passano un giorno al mare, cacciando granchi, disegnando e poi facendosi quasi picchiare da dei bulli. Il tutto cambia quando a casa arriva l’amica della madre con la figlia sedicenne di nome Helene. La donna arriva dopo un aborto spontaneo e anche quella di Antoine spiega d’averlo avuto prima della sua nascita e quindi teoricamente i due fratelli avrebbero avuto una sorella o un fratello maggiore. Una giovane con delle forme ormai quasi definite e una propensione verso il mondo digitale che la spinge spesso ad alienarsi un po’ dagli altri. Questo però dura poco, perché poi nascerà un’amicizia tra i tre e forse qualcosa in più tra Helene e Antoine, che in quest’avventura scopriranno l’alchimia del tutto nuova per il ragazzo. In questa storia c’è anche un po’ di personale dal lato dell’autore, che non ha mai avuto la sorella maggiore per colpa dell’aborto. Una sorella maggiore che magari gli avrebbe aiutato da giovani a essere meno impacciato con il gentil sesso e anche meno timido. Lo stesso Antoine è ispirato al figlio di Vivrès per la sua timidezza, il distacco dagli altri e lo sconfinato amore per il disegno.

La storia di Bastien è un dolce viaggio con un retrogusto amarognolo che fa rivivere tanti ricordi nei lettori di una certa età. Indubbiamente è facile pensare al proprio periodo e alle proprie esperienze. Perdersi tra i ricordi di un viso sbiadito dal tempo e dalle emozioni, che da qualche parte mandano il segnale di rilasciare le endorfine, dandoci una piccola scossa. La narrazione scorre fluida e senza interruzioni, anche grazie alla sua semplicità, che fa sempre bene. I testi, a volte brevi, altre volte più lunghi, esprimono bene le tre diverse età dei ragazzi, i loro desideri, paure e la vita. Il tutto viene poi addolcito con il classico tratto dell’autore francese. Il medesimo che abbiamo già visto all’interno dell’altro capolavoro qual è Last Man. Personaggi realizzati in modo certosino e in questo frangente si anche tanta importanza al corpo come fisico. A volte si fa sul leggero soft erotico, ma davvero qualcuno potrebbe scandalizzarsi per un pene eretto o per qualche parte del corpo femminile?

La scoperta del corpo del sesso opposto è descritta con una certa dolcezza che ha dell’incredibile, ma non è l’unico tema. Abbiamo il primo amore, che insomma, è sempre come un gancio destro di Tyson e che spesso non ci fa sentire le farfalle nello stomaco. La prima volta è l’intera aeronautica militare (che poi riproviamo quando troviamo quella persona che ci fa davvero battere il cuore come la batteria di Buddy Rich). Abbiamo però anche dell’altro, che vorrei che scoprireste da soli, immergendovi in una lettura che alla fine lascia in mente l’odore del mare e quel volto sbiadito un po’ imbarazzato che probabilmente non ricorderemo mai più, ma al quale saremo per sempre grati in un certo senso.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".