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Siete a casa di un amico; sul tavolo ci sono schede piene di numeri, dadi di strane forme, matite, gomme, miniature e cibo spazzatura, intorno al tavolo i vostri amici sono un’arcobaleno di emozioni, chi è nervoso, chi scherza, chi è allegro e chi è distratto, ma uno in particolare, parzialmente nascosto da una barriera di cartone, è particolarmente concentrato, e quando parla, tutti si zittiscono… State ovviamente giocando a Dungeons and Dragons, o a uno dei giochi di ruolo da tavolo che da esso derivano, chissà. Ad un certo punto sentite un fastidioso stimolo, e l’occhio va sulla bottiglia sul tavolo il cui contenuto dolce e gassato è velocemente scomparso. Con fugaci parole, chiedete di interrompere il gioco per il tempo necessario a dare soddisfazione al richiamo della natura, ma mentre siete in bagno, la luce si spegne, o meglio, scompare. Recuperate il vostro accendino e trasalite nello scoprire che non siete più nella stanza da bagno del vostro amico, ma in una costruzione ben più ancestrale. Benvenuti nel mondo di UnEpic.
Critico naturale
UnEpic mira al cuore dei videogiocatori di vecchia data con esperienza nei giochi di ruolo da tavolo. Il protagonista non prende mai sul serio ne se stesso, ne ciò che lo circonda, e questa è proprio l’arma migliore che ha contro le orde di mostri che gli si oppongono, al punto che, quando all’inizio del gioco verrà posseduto da un demone, quest’ultimo non riuscirà a prendere il controllo proprio a causa della mancanza di fede, e si trasformerà suo malgrado in una guida, con una serie di spassosi dialoghi in cui involontariamente rivelerà i pericoli del castello nel tentativo di far ammazzare il protagonista. Proprio come una semiseria campagna di D&D, il castello è pieno di citazioni e riferimenti alla cultura fantasy-pop, anzi, il castello stesso per le sue meccaniche è una citazione a Castlevania, e i suoi abitanti non sono da meno, spaziando tra personaggi dei classici Fantasy a quelli di Star Wars. Anche gli scontri con i boss, anche se non particolarmente originali, contribuiscono ad arricchire l’atmosfera generale.
Confermare il critico
I combattimenti di UnEpic sono purtroppo poco dinamici, più incentrati sulla strategia e sulla pazienza, più dell’azione, mentre attacca, infatti, il personaggio è fermo e statico come un ceppo di legno, una specie di Platano Picchiatore dell’universo di Harry Potter, e la sfida sta nel selezionare in tempo l’arma giusta per il nemico giusto, trovare un buon punto e tenere premuto il tasto di attacco. Contro i serpenti, il cui morso è spesso letale all’inizio del gioco, conviene usare lance ed armi a lunga portata, per evitare i loro attacchi fulminei, mentre i nemici carnosi saranno vulnerabili alle armi da taglio. La mobilità del protagonista in aria è ridicola, e per colpire personaggi fluttuanti conviene armarsi di pazienza, o meglio, di un buon arco. Anche il platforming lascia a desiderare, il personaggio non subirà danni da caduta a meno di non far scadere un timer di qualche secondo che visualizzeremo a schermo quando il personaggio non tocca terra, precipitando per un po’ di schermate, rendendo le cadute solo una fastidiosa e noiosa punizione di backtracking forzato. Se cercate un gioco d’azione, state alla larga da UnEpic insomma.
Castlevania o Metroid?
Scambiare UnEpic per un altro Metroidvania è a nostro avviso un errore: anche se la mappa ed un minimo di backtracking farebbero pensare il contrario, lo sviluppo del personaggio, la meccanica di cambio equipaggiamento, la gestione dei menù, e il sistema di combattimento lento e ragionato, collocano UnEpic molto più vicino ai giochi di ruolo dei primi anni ’90. Molto interessante anche la buona varietà di magie e pozioni che avremo a disposizione, che offrono spesso molti approcci contro i pericoli dell’ambiente. Insomma, più che ad altri videogiochi, UnEpic somiglia più ad un altro gioco figlio di quel D&D più volte citato, purtroppo manca ogni tipo di multiplayer per goderselo con gli amici, ed è un peccato, perché con un semplice multi in locale, simile a quello di Salt and Sanctuary, in cui si prende il controllo di un personaggio predefinito, il gioco ci avrebbe guadagnato parecchio.
La somma dei dadi
A conti fatti, UnEpic è un bel gioco, ma non è per tutti, la mancanza di un vero e proprio sistema di combattimento basta a far storcere il naso a molti giocatori, e non possiamo dar loro torto, dopotutto si tratta pur sempre di un videogioco. Forse il suo difetto principale è quello di essere uscito in un periodo particolarmente florido per gli indie 2d, basti pensare agli ottimi Axiom Verge e Salt and Sanctuary, una circostanza che mette UnEpic in secondo piano, rispetto ad altri giochi, ma comunque, grazie alla sua unicità e al suo umorismo, può essere comunque una buona scelta per chi vuole respirare l’aria nostalgica degli anni ’90 con un retrogusto di inchiostro di manuale da GDR.