Valthirian Arc: Hero School Story 2

Per me parlare di questo titolo risulta difficile in quanto non mi è piaciuto, stranamente per chi magari legge normalmente gli articoli che scrivo sono una persona che difficilmente non si diletta con qualcosa, eppure Valthirian Arc: Hero School 2 è uno di questi pochi casi. Facciamo qualche passo indietro, il gioco è brutto? No. Si può giocare? Assolutamente si. Ma che cosa è successo per far si che diventasse un gioco poco divertente? Per diverse ragioni, una tra le quali sono le meccaniche di gioco un po’ troppo ripetitive e che risultano noiose per chi magari è avvezzo con giochi di questa tipologia.

Siccome non ho provato l’episodio precedente non andrò a citarlo, per via della mia mancanza del lavoro svolto da parte dei ragazzi di Agate Games con il primo capitolo. La mia prova l’ho svolta su Nintendo Switch che tutto sommato garantisce una buona base per i titoli indie come questi, ossia giochi che puoi giocarci anche solo 10 minuti ovunque e potremmo trovarlo anche su Playstation 5, Playstation 4, Xbox Series X/S, Xbox One, PC e su Switch precedentemente citata.

Se siete interessati all’acquisto vi posso consigliare il referlink di Eneba per eventuali sconti sui videogiochi.

Un Accademia della magia

Il concept è buono ossia noi saremmo dei rettori di questa accademia di maghi, i quali arrivano da diversi regni di questo universo alternativo per diventare – a loro modo – degli stregoni di tutto rispetto. Una dei pochi elementi che mi sono piaciuti è che gli studenti, come accadrebbe nella realtà, vengono da ogni angolo del mondo e ognuno di essi ha una cultura diversa, abilità differenti e caratteri alternative il che inserendoli in squadre diverse potranno sbloccare, almeno nella teoria ma nell’atto pratico non ci arriveremmo mai, abilità e combo diverse le une dalle altre ma che purtroppo non ci sono.

Un aspetto che non mi è piaciuto è l’introduzione agli elementi di gioco, in pratica ogni cosa che faremmo dall’andare in battaglia, gestire le strutture e molto altro ci saranno delle guide un po’ troppo sbrigative e per nulla soddisfacente. Il che ha permesso nelle diverse ore di gioco, nel cercare di capire senza un aiuto se non quello di internet il come gestire, in malo modo, il mondo di questo capitolo.

La possibilità di creare letteralmente un luogo d’incontro fra le diverse culture, in un mondo fantasy, si blocca subito nelle prime fasi domando poi dei personaggi anonimi. Questi oltre ad un aspetto carino ed interessante, non portano all’attivo nulla di nuovo o quanto meno d’impatto i quali mi ricordano a tratti alcune battute riciclate dal mondo dei fumetti, il che risulta pacchiano e noioso dopo qualche incontro.

Vogliamo imparare

Questo aspetto è un po’ macchinoso in quanto è possibile migliorare i nostri allievi, in quanto ci sarà una griglia di 2 x 8 + 1 ( in pratica una specie di parallelepipedo) dove potremmo spendere i punti guadagnati, in missione oppure studiando nella scuola di magia. Ogni alunno potrà migliorare le proprie abilità, ma quando poi si creeranno le squadre che poi le si avvieranno nelle missioni, ho avuto una strana sensazione di rivisto ma che tenta all’immediatezza quando ci vuole un po’ per rodare i personaggi, oltre a potenziarli un minimo se no vengono abbattuti – come accade sin da subito – con pochi colpi.

Infatti creando e potenziando l’accademia, e inviando poi successivamente gli studenti all’interno dell’istituto, non ho visto nessun tipo di miglioramento oppure cambio di stile da parte degli studenti. Infatti effettueranno sempre le stesse tecniche, abbastanza simili tra loro, ce chi predilige una spada – senza particolari abilità magiche -, altri il comune bastone fino ad arrivare a personalità che ricorderanno degli Shaolin dei monti Tibetani.

L’aspetto della gestione è buona e si può gestire tutto però con qualche particolarità, se abbiamo avviato un miglioramento non potremmo potenziare un alunno oppure un edificio fino a quando non ci libereremmo di questo impegno. Il mondo di gioco bisogna ammetterlo si basa sul mana, che cos’è? Semplicemente è un oggetto in grado di aiutare ad alterare le abilità magiche di ogni cosa di magico, ma che nell’utilità di tutti i giorni viene a mancare e questo non è assolutamente positivo in una realtà flash come questa.

I combattimenti alternativi

Lo stampo dei combattimenti a turni si sente e in questo caso, e parlo solo di questo, non è divertente perché non c’è quella tipica caratteristica la quale dobbiamo scegliere le azioni da svolgere con un minimo di tattica. Il sistema di combattimento si è avviato sulla giusta strada, però con diverse mancanze come l’utilizzo di abilità speciali oppure utilizzare incantesimi alternativi durante le lotte.

Come ho già accennato precedentemente i combattimenti, almeno è la sensazione che ho provato durante le mie prove, è uno sbilanciamento esagerato delle due fazioni sin dai primi momenti. Che cosa voglio dire? Semplicemente arriveremmo nella prima mappa, così per molte altre, con lo scopo di combattere le creature dell’area per fare esperienza e liberare le zone per qualche motivo, e qui si sente l’abbandono delle missioni secondarie oppure dei contratti a termine in stile Destiny.

Eppure l’esperienza di gioco non si discosta troppo da altre realtà similari, come un Dragon Quest per esempio, dove potremmo impartire il comando di attacco, di fuga e nient’altro visto la mancanza di abilità peculiari e specifiche dei protagonisti. Però come in altri contesti del gioco, sembra quasi un titolo appena abbozzato che mancano molte altre cose, è lo spezzamento dei turni di gioco.

Che cosa voglio dire? Normalmente durante lo scontro a turni io e i miei alleati ( da 2 fino a 3 membri ) hanno una strana scelta di cambio turno. Di solito succede che l’intera squadra, nemica oppure alleata, faccia le sue mosse poi il turno viene passato all’altro eppure in questo titolo accade una caratteristica particolare, dove un membro della squadra fa la sua mossa e poi tutta la squadra nemica faranno le loro mosse così succede per ogni elemento della squadra alleata. Per questo non riesco a capire bene il sistema di combattimento, avendolo provato in più salse risulta un po’ macchinoso e poco interessante e divertente

Un comparto tecnico simpatico

Tecnicamente e graficamente il gioco è molto simpatico, eppure non ce nessun motivo per il quale mi farebbe voglia di continuare a giocare con Valthirian Arc 2. L’aspetto estetico ricorda molto le opere orientali del panorama manhua, chi legge i fumetti cinesi sicuramente capirà, e questa caratteristica va in base ai gusti del giocatore che può piacere oppure no ma voglio spezzare un lancia a favore del gioco, perché graficamente su Switch fa il suo sporco lavoro.

Non essendoci situazione in stile splatter oppure di omicidi violenti, le eventuali morti avvengono coperte da una nuvolata quando il nostro nemico viene mandato a terra. Quindi le cinematiche sono buone a 30 FPS e la resa grafica generale viene compressa, per via delle potenzialità dell’ibrida di casa Kyoto e quindi durante in alcuni momenti come la scelta degli studenti si vende l’abbassamento dei pixel.

Le musiche le ho trovate un po’ anonime in quanto vanno bene per il contesto dell’accademia ma, ma non riescono a far breccia nel cuore del giocatore. Per gli effetti sonori sono buoni ma non ce niente da segnalare se non che, il doppiaggio è assente in ogni lingua mentre la traduzione in lingua italiana non è presente e non so per quale motivo, in quanto sono presenti diverse lingue da quelle europee e asiatiche quindi non sarebbe brutto vedere anche la nostra lingua su questo gioco.

Valthirian Arc: Hero School Story 2
Overall
5.5/10
5.5/10
  • - 5.5/10
    5.5/10

Commento Finale

Titolo simpatico e divertente ma che non riesce a passare la soglia delle potenzialità, in quanto ho trovato le meccaniche di gioco un pochettino macchinose che bisogna imparare con estrema calma, forse un po’ troppa in quanto durante le missioni, dentro e fuori l’accademia, risultano ripetitivi i tentativi di riuscire negli obiettivi richiesti anche se non sono impossibili da affrontare, solo un po’ macchinosi da risolvere come dento poc’anzi.

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.