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Il 2015 era un vero e proprio idillio per gli amanti del rally, che si sono trovati WRC e Sebastien Loeb Rally da testare e sviscerare. Noi abbiamo accolto positivamente la sfida di entrambi i giochi, ma quel WRC 5 non ci aveva proprio convinto quasi da nessun punto.
Quest’anno però a rivaleggiare con il nuovo titolo ufficiale Rally c’è un DiRT Rally, che abbiamo premiato per svariati motivi e purtroppo WRC passa nuovamente in seconda posizione, senza la possibilità di risalita.
Dagli errori si impara
Acceso il titolo ci verrà chiesto fin da subito se necessitiamo di un tutorial o meno e subito dopo verremo catapultato nel bel mezzo di un campionato. Scelta completamente insensata e per uscirne bisognerà fare tutto dal menu. Il menù del gioco presenta qualche miglioria rispetto all’anno scorso, ma risulta essere ancora scheletrico, quasi come se fosse nella sua fase beta. Le modalità di gioco sono rimaste praticamente invariate, ma per fortuna non c’è più il noioso tutorial di WRC 5, che faceva perdere più tempo che nel gioco normale. Probabilmente gli sviluppatori avranno imparato e hanno voluto limare alcuni difetti, lasciandone altri in giro però. Chiaramente l’essere cosi minimale potrebbe anche piacere, questo è indubbio, ma si tratta pur sempre di un lavoro scarno e la voglia di uscire dal menù sale ogni secondo di più che si sta dentro.
30 a sinistra… a V!!!
Per una volta vogliamo partire parlando inizialmente del comparto grafico e sonoro del gioco e successivamente analizzando il gameplay e i campionati disponibili. WRC 6 non è un gioco che si lascia conquistare dal suo aspetto grafico, che risulta essere ancora fin troppo arretrato se paragonato a DiRT Rally o anche a Sebastien Loeb. I modelli poligonali delle auto sicuramente hanno subito delle migliore visibili fin da subito ed è veramente la parte che ci ha colpiti maggiormente. Le auto sembrano quasi reali e viene letteralmente la voglia di salirci per una serie di tornanti da capogiro. Questa magia viene però un po’ distrutta non appena premiamo l’acceleratore e iniziamo il tortuoso percorso. Le texture talvolta sembrano in completamente in bassa definizione e le persone che ci guarderanno sembreranno qualcosa simile a dei manichini da supermercato piuttosto che delle persone reali. Il terriccio talvolta sembrerà verosimile, mentre le altre (soprattutto quando saremo sull’asfalto) sarà qualcosa che ci sembrerà uscito dalla scorsa generazione. I shader sono di fattura migliore dell’anno scorso e talvolta danno l’idea di un qualcosa di reale, come anche gli effetti di luce, migliorati sotto tutti i punti di vista. Il framerate che abbiamo trovato in molteplici gare si attesta sui 30, che calano leggermente durante le fasi con dei tornanti più rigidi e continui.
Dal punto di vista dell’audio abbiamo trovato una medaglia con due facce. Il rumore del nostro veicolo sarà molto verosimile a quello reale e cambierà anche a seconda della vettura, della trazione e delle condizioni generali. Pilotare con la vista dall’abitacolo o dal cofano regalerà non poche emozioni, ma queste verranno rovinate dalla presenza del nostro copilota. In WRC 5 il nostro copilota era quasi robotico e senza emozioni. Sarà anche per questo se la decisione del 2016 è andata su di un approccio diverso. La voce sarà anche credibile e l’aiuto che ci darà sarà prezioso, ma a tratti sarà insopportabile. Ogni qualvolta ci sarà una curva a “V”, la voce del nostro “simpatico” amico passerà dal calmo e pacato all’urlante. Non importa in che situazione corriate, quando eseguirete una curva a V, sentirete l’urlo che vi avviserà di questa imminente catastrofe. Inutile dire che la prima volta sarà più uno shock simile a un gioco horror e non a un gioco di rally. Alcune volte poi non verremo avvertite delle prossime curve, ma non quelle a “V”. Capirete quindi che in un gioco in cui non c’è una mappa e le indicazioni audio sono di vitale importanza, una tale mancanza diventa sinonimo dell’ultimo posto nelle classifiche in un solo istante.
Scaldate i motori
Dal punto di vista del gameplay, WRC 6 ha sicuramente introdotto un grande passo in avanti rispetto al quinto capitolo, che purtroppo era tutt’altro che buono, ma anche qui i difetti ci sono e sono ben evidenti. Il motore da finalmente qualche punto forte con un’accelerazione degna di questo nome e una fisica che durante le gare non delude. I tornanti in discesa diventano un tutto cambio di marce e se giocato al livello esperto, il gioco regala sicuramente qualche momento di pura tensione, sopratutto nei tornei o giochi online. Dall’altro canto invece abbiamo nuovamente notato una poverissima differenza tra i terreni. Uscire dal fango sull’asfalto significa solo qualche sbandata di troppo iniziale, ma frenare e derapare sull’asfalto e il fango risultano essere la stessa medesima cosa, purtroppo. Poteva essere sicuramente curata di più questa parte, ma per lo meno si sente il sapore della velocità, sopratutto se il gioco viene giocato in prima persona. Non possiamo di certo dire che l’esperienza sia deludente, in quanto non lo è, ma non è nemmeno un titolo che un grande appassionato delle corse rally vorrebbe, questo poco, ma sicuro.
Per quanto riguarda le piste che percorreremo, la varietà c’è, nonostante la parte più importante sia il Rally Mondiale, che con le sue 17 tappe ci darà del filo da torcere, sopratutto se non abituati già al sistema di guida. Inizialmente sotto contratto avremo un veicolo discreto, ma senza grossi lati lodevoli da ammirare, ma con tempo e la bravura, potremo ottenere altri contratti e nuovi veicoli da utilizzare durante la gara. Molto interessanti sono invece le prove speciali, che spesso ci daranno tanto filo da torcere e avranno una durata considerevole. Il multiplayer soffre invece di qualche deficienza, risolvibile con delle patch. Durante la ricerca capiterà spesso di trovare la partirà, ma successivamente verremo buttati fuori perché questa risulterà piena.
[stextbox id=”alert” caption=”COMMENTO FINALE”]WRC 6 si mostra nuovamente su console un anno dopo un poco fortunato WRC 5. Il gioco vale la candela però? Sì e no. Si tratta di un gioco che migliora poco rispetto al suo predecessore e in cui i difetti continuano a persistere, anche i più semplici. Poteva essere sicuramente un buon competitor contro DiRT Rally, ma per ora resta di nuovo l’ultima ruota del carro del rally.[/stextbox]