Xbox FanFest e la magia del far parte di una community

La vita del player è sicuramente ricca di molti impegni. I backlog non danno tregua, le tentazioni del mondo esterno pure, l’incrocio tra vita reale e quella digitale fatica sempre a non esplodere al primo segnale di sovrapposizione. Non sempre, però. Esistono dei momenti in cui la pace torna a farla da padrona, videogiochi, società e quanto di più bello la vita ha da offrire (stiamo parlando ovviamente di birra e junk food) si incrociano dando vita all’evento perfetto, quanto di meglio sia organizzabile per le nostre scaltre mani da videogiocatori incalliti: LA FAN FEST.

Ve lo dico per esperienza, avendo partecipato all’XboxFanFest 2019 il 6 settembre, la seconda edizione italiana, tenutasi sempre in quel di Milano.
Davvero difficile immaginarsi un momento migliore di una fan fest per un player, anche quando è piccolina e non pretende certo di essere un evento di riferimento per annunci colossali.
Anzi. Il suo voluto low profile crea il set corretto per mandare in scena qualcosa di più “intimo” rispetto alla caoticità generale degli eventi legati al mondo videoludico.
Basta poco d’altronde alla fan fest per far sentire l’utente al centro di un piccolo mondo in cui azienda e community diventano ben più di prestatore e fruitore di servizio.
Sarà perché “Sea of Thieves” è diventato a tutti gli effetti centrale nelle economie videoludiche della casa di Redmond ma si può tranquillamente dire che mai come ora si senta aleggiare sul brand e fra la gente presente l’aria che si respira fra una vera e propria “ciurma”. Dipendenti, ragazzi e famiglie, riuniti tutti sotto lo stesso vessillo per passare una piacevole serata semplicemente in compagnia gli uni degli altri.
La console dell’online per eccellenza sceglie “la terra” come suo peculiare server di incontro, trasmettendo un messaggio forte di necessaria comunanza.

L’evento quest’anno si è svolto dalle 19.30 alle 24.00 allo Spazio Scalarini, e come era ovvio aspettarsi la parte legata al gaming era interamente dedicata a Gears 5, uscito con qualche giorno di anticipo per i possessori della versione Ultimate e del Gamepass (Ultimate). Quale migliore occasione per iniziare a sparare qualche colpo fra free drink e golosi mini hamburger offerti direttamente da mamma Microsoft? Insieme a questi, direttamente all’accesso, ogni presente ha ricevuto una maglietta e un portachiavi, gadget già validissimi per farti sentire “a casa”.

Ricollegandoci a quando detto in precedenza “Casa” è il termine che ci si sente assolutamente legittimati ad utilizzare per questo tipo di evento. Sarà per lo spazio scelto, per niente dispersivo, sarà per il coinvolgimento creato dai quiz comuni a tema Xbox a cui era possibile partecipare coi propri smartphone, ma l’immagine che si sovrapponeva ai propri occhi era proprio quella di una piccola famiglia che si ritrova dopo tanto tempo, e dopo i primi convenevoli e pronta ad iniziare a ridere e scherzare allo stesso tavolo. L’evento è riuscito a rappresentare perfettamente quello che Microsoft ora è per i suoi utenti. Una mamma che li coccola, un’azienda che ci tiene a far sentire il proprio utente in qualche modo speciale.

All’evento erano presenti anche i responsabili di Xbox Italia che hanno dapprima lasciato spazio ad un videomessaggio esclusivo per i ragazzi radunati in quel di Milano dove “The Coalition” ha ribadito come sia innamorata dell’Italia, e di come alcune parti d Gears 4 fossero proprio ispirate ai paesaggi montuosi del nord Italia; successivamente sono stati loto stessi a salire in cattedra per annunciare ulteriori omaggi pensati per i presenti.
Potete immaginare da soli il boato esploso all’annuncio tanto atteso, la “sorpresa” in cui tutti speravano ma in cui forse era a tratti eccessivo sperare: tutto vero invece, seguendo la scia dell’anno precedente, anche quest’anno ogni partecipante ha ricevuto il suo abbonamento Gamepass gratuito da riscattare. Dodici mesi di Ultimate per la precisione. Ricordiamo: mamma e coccole.

Con un pubblico ormai perfettamente in pugno nessuno dei presenti si è potuto esimere dall’iniziare a saltellare al coro “chi non salta un sonaro è!”, per un po’ di sana e goliardica console war da bar; nulla di cattivo o di flamoso, metà di quelli che hanno saltato saranno sicuramente possessori dell’ammiraglia Sony (possibilmente anche i dipendenti stessi Xbox), ma questi momenti di comunanza sotto un’unica bandiera vogliono anche situazioni in cui lasciarsi andare e sfottersi un po’, perché è parte del gioco, e dà voce alla passione che si prova nel vivere questo ambiente.

Chissà come sarà quella del prossimo anno, quando i giochi saranno prossimi ad essere riaperti. Il lavoro che Xbox sta facendo per far innamorare sempre di più i suoi utenti della sua offerta è una strada che sicuramente sta dando i suoi frutti, ed è riuscita a rilanciare una console in perenne ricerca di identità.
Ora, a fine generazione, sembra averla trovata.
Ed è nelle persone che le si stanno stringendo sempre più intorno.

Sull'autore

Alessandro Tonoli

Grande appassionato di Videogiochi fin dalla più tenera età (si narra sia stato partorito in ritardo in quanto non avendo salvato, non poteva uscire) si diverte a scrivere per questo o quell'altro sito pur di dare un suo piccolo contributo alla diffusione del Videogioco come mezzo, non solo ludico, ma anche artistico ed emotivo.
Da buon Boxaro preferisce i boxer agli slip.