Adore – Recensione

Nel periodo di prova, che sarebbe meglio dire nerdare come poche cose al mondo fino al completamento di ogni missione principale e secondaria, di Destroy all Humans 2 ho cominciato a giocare anche ad Adore. Il titolo risulta essere un indie dal buon potenziale che riesce a divertire, ha delle ottime idee ma che risulta far parte di ottimo gruppo di giochi indipendenti ma che non riesce ad andare oltre.

Il titolo è brutto? Assolutamente no. Fa impazzire dalla gioia? Neanche ma è una via di mezzo ossia ti fa divertire, lo ricordi nel tempo ma nel mio caso non mi ha fatto innamorare come nel caso di Blue Fire e Hollow Knight per citarne qualcuno. Il gioco l’ho provato su Nintendo Switch ma risulta essere disponibile anche per Playstation 4, Playstation 5, Xbox One, Xbox Series X/S e PC ( Mac OS e Windows).

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Controlliamo le creature

Il titolo risulta essere un rogue-lite dalla visuale isometrica che, almeno a tratti come tipologia di comandi e di grafica, ricorda molto a Bastion per chi ci ha giocato. Infatti l’utente controllerà le azioni di Lukha un mago in grado di controllare, come se fosse un allenatore di Pokémon perché li cambierà nel corso del tempo, le varie creature che popolano il mondo di Adore.

Ma in questo universo viene messo in ginocchio per colpa di una Divinità Demoniaca che si chiama Draknar, che stravolge qualsiasi cosa tramite una maledizione la quale fa si che tutte le creature di questa realtà vengano soggiogati al suo volere. Questo farà si che Lukha si metta in cammino per riportare l’ordine nel suo mondo, grazie alla sua esperienza nell’ambito magico acquisito come apprendista nel villaggio di Adorers.

Il mondo sarà diviso in diverse aree in quanto la lotta avverrà su tutto il pianeta per tanto, avremmo il compito di liberare ogni zona oppure esorcizzarle in qualche modo. Un po’ com’è accaduto in Bastion se ci avete giocato, dove ogni area completata aprirà un altra e questo avviene con tutte le mappe disponibili, succede anche in Adore in modo da visitare ogni angolo di questa realtà di stampo fantasy.

I cari vecchi tutorial

Da che mondo a mondo i Tutorial accompagnano il mondo dei videogiochi da quando ho memoria, ce chi ha una struttura complessa che accompagna il giocatore fino a un bel punto inoltrato nella storia, oppure un livello dedicato come in Modern Warfare 2, ossia semplici e sbrigativi – quelli che a me piacciono – come succede anche in Adore. Infatti le meccaniche di gioco sono talmente banali e semplici, da risultare essere azzeccati pensati dal team di sviluppo brasiliano Cadabra Games.

Oltre all’analogico sinistro, o ai comandi WASD della tastiera, che può controllare il movimento del giocatore il dorsale destro dei comandi eseguirà una caprila per evitare i danni nemici in quanto, permetterà al giocatore di diventare immortali per qualche secondo. Il dorsale sinistro invece permetterà di controllare le creature e da qui inizia il bello, perché potremmo acquisire fino ad un massimo di 4 animali per volta.

Per catturare una creatura basterà pigiare il dorsale sinistro e dovremmo aspettare fino a quando, al completamento della barra, il colore verde riempirà l’area d’interesse. Ma badate bene, bisogna essere di fronte all’animale per controllarlo da dietro sarà completamente inutile e il gioco ci verrà incontro con il colore arancione – o rosso vedete voi -, poi per liberare la creatura o le creature dovremmo utilizzare i quattro tasti del pad.

Non solo aree da esplorare

Come il buon Jack Ryan insegna non ce nulla lasciato al caso, infatti i combattimenti sono indiretti dove il giocatore potrà chiamare rispettivamente due creature alla volta per combattere, poi dovranno ritornare dal mago per riessere rimandati in campo. Oltre a questo aspetto estremamente importante, potremmo cambiarli di volta in volta decisi da noi dalle impostazioni oppure alla morte dell’animale.

Le creature, le chiamo così perché all’interno del gioco non vengono chiamate in nessun modo, sono diverse le une dalle altre in base all’area d’interesse e in totale sono 5 le zone da esplorare. Oltre a questo il mondo sarà diviso in diverse aree, tutte da esplorare in modo tale da conoscere nuove creature in modo da conoscere, e poi acquisire, tutte le 99 creature che popolano questo reame.

Avete letto bene ci sono in totale nel mondo di gioco 99 creature da trovare, da conoscere e da catalogare all’interno del gioco in modo da rivoltare ogni essere vivente contro Drakmar. Il bello è che possiamo turnare letteralmente ogni creatura, e quando dico turnare mi riferisco che possiamo lasciare nel villaggio le realtà normalizzate ma non tutti, perché è fisicamente impossibile portare tutti nel villaggio ma solo un numero limitato.

Il villaggio piccolo e pacifico

Ogni volta che entreremmo in gioco, oppure verremmo uccisi durante una partita, verremmo generati all’interno del villaggio il quale oltre ad essere il luogo di custodia dei nostri alleati, che si possono cambiare da un monolito e scegliere da una lista i monstie d’interesse. Scelta la squadra che accompagnerà il protagonista, al centro del villaggio è presente un portale il quale fungerà per l’invio del mago verso i lidi di combattimento.

Ogni area è divisa in tre parti le quali possono raccontare al giocatore che cosa deve raccogliere, e asseconda dell’area è diversa da un all’altra. Questi oggetti saranno utili per diverse ragioni per le attività legate al villaggio, ce chi potrà migliorare il nostro mana da poter rilasciare più creature alla volta, fino all’area addestramento per capire come sfruttare le nostre abilità di volta in volta.

In ogni caso le persone che vivono all’interno del villaggio non saranno isolate, che terranno il muso perché gli avete fatto qualcosa di sbagliato, infatti saranno estremamente cordiali con tutti voi. Infatti di volta in volta dovremmo completare alcune missioni secondarie importanti, le quali miglioreranno le condizioni di vita nel villaggio e permetterà di alternare il mondo di gioco.

Non è un paese per Pagani

Il gioco è in singolo giocatore e non è possibile giocare in modalità coop, oppure in multiplayer contro altri utenti e per tanto dovremmo accontentarci della realtà in singolo giocatore. Prima di avviare ogni partita ci saranno 3 caselle di salvataggio in modo tale da alternare le partite, perché magari condividete la console oppure la macchina di gioco con un vostro amico oppure parente.

Un aspetto che a me è piaciuta è l’estetica grafica che sembra uscita da un mondo delle fiabe, in quanto asseconda del bioma ci saranno aspetti estetici diversi da una foresta fino ad una prateria. Questo permetterà di vedere realtà estremamente interessanti, con colori sgargianti oppure aspetti rivolti più verso il dark per tanto esplorare il più possibile permetterà di vedere cose nuove.

Il comparto musicale è davvero bello e mi sono piaciute tutte le canzoni, mentre il doppiaggio è solo in inglese ed è limitato solamente nelle sezioni delle cutscene del gioco. La traduzione è limitata in inglese, spagnolo, tedesco, francese e portoghese per tanto speriamo che il team di sviluppo prenderà in considerazione la possibilità di fare un aggiornamento per una qualche nuova lingua, tra cui anche l’italiano.

Overall
8/10
8/10
  • - 8/10
    8/10

Summary

Ottimo titolo indie dove basa l’esperienza nel combattimento nel controllare diverse bestie che possono combattere per l’utente, con una grafica accattivante adatta a tutti i tipi di gusti da un mondo fantasy. Il titolo provato su Nintendo Switch si può trovare anche nell’ecosistema Playstation, PC e Xbox e risulta estremamente divertente e simpatico non solo coloro che amano questo genere ma anche per chi cerca qualcosa di nuovo, e di frizzante.

Sull'autore

Giacomo Lambertini

Cresciuto con pane, videogiochi e fumetti cresce con una voglia smisurata di raccontare ciò che più gli appassiona a chiunque.