Batman: The Telltale Series – Episodio 1 – Recensione

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Il cavaliere oscuro è uno dei cavalli da battaglia più importanti nell’universo di DC Comics. L’imponenza del fumetto ha creato diversi film in passato, facendolo amare anche a coloro che non seguono il fumetto, mentre nel campo videoludico la rivoluzione la possiamo trovare nella serie Arkham, che ha letteralmente fatto decollare il personaggio sulle console. Batman è infondo un personaggio tanto semplice quanto complesso. Quest’anno, Telltale Games, celebri creatori delle ultime avventure grafiche tratte dalle varie opere di altri media, hanno deciso di regalarci una storia che ha come protagonista proprio lui, Batman. Purtroppo non tutto ciò che luccica è oro, proprio come Batman: The Telltale Series.

A long time ago

Batman: The Telltale Series si apre in un modo abbastanza classico. Una rapina, un gruppo terroristico e la polizia incapace di agire. Batman contatta Jim Gordon, che pare non conoscere affatto il suo vecchio amico. Cosa ben comprensibile visto che la storia è ambientata prima della nascita della loro amicizia. Durante il frangente iniziale veniamo inoltre a conoscenza di un altro importante chiave, Catwoman. L’incontro tra i due non è però tra i più pacifici e durante tutta la scena di Quick Time Event dapprima sconfiggeremo ognuno dei nemici, per poi fiondarci sulla gatta ladra.

Dopo questa prima scena verremo catapultati nella villa Wayne, con Harvey Dent alle prese con la sua campagna presidenziale. Bruce promuove la campagna di Harvey con tutti i mezzi a sua disposizione e durante l’evento a casa sua si presenta il malavitoso più importante della città, Carmine Falcone. Durante alcune conversazioni ci saranno delle scelte che cambieranno alcuni frammenti della storia futura, che proseguirà su due strade diverse: quella di Bruce il giovane imprenditore e quella di Batman.

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Durante tutta la scena centrale conosceremo un personaggio vecchio, ma nuovo, Oz Cobblepot. In questo universo narrativo le origini del personaggio sono state riscritte e cambiate e ciò non ci è piaciuto molto. Avere una licenza poetica non vuol dire cambiare totalmente un personaggio cosi importante. La narrazione in se non è nemmeno brutta, ma rimane sottotono per tutta la parte centrale, aprendosi verso la fine, come di tradizione della software house.

Bruce Wayne come avevamo detto è ancora giovane in questo gioco ed è per la prima volta che si affaccia ai suoi alleati, o rivali. La sua giovane età lo rende però abbastanza irascibile e ciò lo si denota proprio mentre è in veste del cavaliere mascherato. Grazie alle nostre scelte possiamo scegliere la tortura da infliggere al nostro rivale, potendo anche superare alcuni limiti.

La stanchezza grafica

Lo abbiamo denotato un anno fa con la nostra recensione della prima stagione di Game of Thrones che quello della Telltale è un motore grafico ormai prossimo alla morte e che mostrava tutti i suoi problemi in modo quasi sfacciato. Con Batman: The Telltale Series ci siamo ritrovati nuovamente davanti allo stile cel shading che cercava costantemente di mascherare ogni suo difetto, senza però riuscirci del tutto. I modelli poligonali sono da rivedere nella loro interezza e l’unica cosa che salva per davvero i personaggi sono le ombre, che ricreano in un certo senso la tridimensionalità, che non c’è. I movimenti dei personaggi sono sempre abbastanza robotici e non abbiamo mai la sensazione di trovarci davanti a un cinecomic disegnato.

Il gameplay è ormai quello consolidato e rodato da anni nella casa Telltale, ma forse nel 2016 si sente il bisogno di inserire qualcosa di nuovo e dare una boccata d’aria fresca, che sembra non voler arrivare però. Le parti punta e clicca (qui davvero si possono contare sulle dita di una mano) si contrappongono a dei combattimenti Quick Time, che però non preoccupano più di tanto. Anche se sbaglieremo qualche colpo, infatti, difficile potremo perdere in combattimento.

Tra le note positive, però, non possiamo non nominare la parte investigativa, in cui bisognerà ritrovare degli indizi e ricostruire la scena del crimine. Nonostante sia lecito pensare subito alla serie Arkham per il modo olografico in cui compaiono le vittime, non dobbiamo dimenticarci che Batman era da sempre un detective. Non è solo un uomo che pesta i nemici più forte che può, ma è in primis un indagatore che cerca sempre di venire a capo dei delitti. La scena in questione, tra l’altro, è forse tra le più macabre viste nel primo episodio e potrebbe lasciare una sensazione amara.

Visivamente ci siamo poi trovati davanti a un gioco che non conteneva molti bug (abbiamo testato la versione Playstation 4), se non qualche rallentamento qua e là. In ogni caso fa strano vedere dei difetti di questo genere su di un titolo che tecnicamente è piuttosto datato. La nostra speranza è che delle patch risolvano i problemi tecnici del gioco e che i prossimi capitoli ne siano sprovvisti. Il sonoro del gioco infine ha le giuste inclinazioni per dirigersi verso la giusta strada, ma questa non viene mai presa. In città le voci sembrano chiaramente provenire da uno studio di registrazione e non abbiamo mai la sensazione di stare seduti nel caffè che ci viene però mostrato.

[stextbox id=”alert” caption=”COMMENTO FINALE”]Batman: The Telltale Series è una nuova serie da grandi potenzialità, ma che nel primo episodio si perde in un mucchio di chiacchiere poco interessanti, contornate da uno stile grafico piuttosto scarno, che inizia ad accusare i segni del tempo. I personaggi appaiono spesso piuttosto vuoti e alcuni di questi sono totalmente cambiati rispetto alla serie originale.[/stextbox]

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".