Call of Duty: Modern Warfare 2 Campaign Remastered – Recensione

Ci sono dei tasselli all’interno del mondo videoludico che vanno affrontati prima o poi. Momenti fermi all’interno di una storia in continuo divenire e soprattutto titoli che hanno fatto la storia di un franchise, facendolo conoscere anche a chi non era a conoscenza del termine videogioco. Call of Duty Modern Warfare 2 nel 2009 fece il suo capolino nel mondo del PC e delle console, sconvolgendo letteralmente ogni cosa. Ora, nel 2020, Activision ha deciso di riproporre la stessa avventura rimasterizzata grazie agli sforzi dei ragazzi di Beenox. Ovviamente l’effetto sorpresa era brutale nel passato e lo è ancor’oggi. Parliamo in fondo di una storia che sulla drammaticità e la crudezza gioca ogni suo istante, facendoci capire quanto faccia schifo la guerra e che il confine tra il bene e il male è troppo labile e viene superato da tutti, anche da quelli che pensano di essere i buoni.

Niente Russi

Parlare della storia di Modern Warfare 2 equivarrebbe a rovinare la sorpresa per il giocatore che inizia son le prime battute e finisce con i titoli di coda. Le avventure di Soap, Roach, Price sono forse pesanti da digerire per un palato fine e oggi come prima, la missione “Niente Russi” risulta essere cruenta al limite del possibile. Si tratta della missione che nel lontano 2009 fece scatenare un vero e proprio casino politico, facendo ragionare sul significato di quella scena. Americanata? Sicuramente, ma molto efficace.

La sceneggiatura magistrale tiene il giocatore in pugno per tutta la partita, facendolo capitolare in un mix di emozioni negative riguardanti la guerra e ciò che comporta. La missione più criticata è possibile saltarla per ovvi motivi, ma il consiglio è quello di farla nonostante tutto, per vedere realmente le alture qualitative. Proprio con questo gioco è chiaro quanto sia importante una scrittura matura e quanto questa possa fare la differenza tra un buon gioco e uno ottimo.

Poligoni al posto giusto

Call of Duty Modern Warfare 2 è una rimasterizzazione che a conti fatti risulta essere più che godibile oggi, nel 2020. Nel titolo sono state cambiate le texture, i vari shader e anche i modelli poligonali sono migliorati. Ogni cosa respira un’aria nuova e moderna, in cui è facile percepire l’animo di un titolo vecchio, ma nuovo allo stesso tempo. L’illuminazione fa il suo dovere e i modelli poligonali sembrano piuttosto moderni. Ha qualche minus rispetto a Modern Warfrare 1, questo è chiaro, ma forse è il cuore a parlare e non il cervello in questo caso. Anche l’audio ha subito un piacevole restyling che gli ha donato un maggior realismo e immersione. I colpi di fucili rimbombano come quelli veri e lo stesso posso dire anche del sound al livello generale.

Il gameplay è lo stesso identico del 2009, lontano da quello è che lo standard odierno per un fps. Questo non vuol dire però che non potrete immergervi a 360° nell’avventura. Dovrete usare i ripari improvvisati senza le coperture e in linea generale prepararvi per un’avventura più orizzontale che verticale. L’estrema linearità ovviamente fa ancora gola ai vecchi nostalgici che non trovano negli ambienti ampi il giusto feeling.