Devil Daggers – Recensione

Tutt’intorno è ombra. Innanzi a noi, invece, solo un pallido bagliore proveniente da un pugnale che fluttua nell’aria. Ci invita ad afferrarlo. Non abbiamo altra scelta, e ogni volta che lo faremo, puntualmente, si scatenerà l’inferno. L’inferno senza fine. L’incognita non riguarda la nostra sopravvivenza a ciò che ci darà la caccia d’ora in poi, ma solo… quando. Quando Loro avranno la meglio?

Devil Daggers

Devil Daggers è uno sparatutto in prima persona in cui dovremo affrontare ondate e ondate di nemici decisamente aggressivi che non ci daranno un attimo di tregua. A peggiorare il tutto vi sono ben tre elementi a nostro sfavore: lo spazio a nostra disposizione è limitato, e uscirne significa precipitare e la fine dei nostri sforzi; solo l’area centrale è illuminata, mentre il resto è buio e infido; basta un colpo solo per incorrere nel game over. L’unica consolazione? Non c’è limite al piombo arcano che potremo scatenare. L’obiettivo? Sopravvivere per il tempo maggiore possibile, perché è solo questo che conta! Ma proseguiamo la nostra chiacchierata al riguardo nel paragrafo successivo.

Cartucce allo zolfo

Mettiamo subito in chiaro una cosa: siete di quelli convinti di essere bravi e in grado di scalare le classifiche fin da subito? Beh, vi conviene cambiare idea, o sarà il gioco stesso a rifarvi le aspettative a suon di schiaffi fortissimi. Devil Daggers, infatti, è un gioco che metterà a dura prova i vostri riflessi, l’udito e la gestione dei nemici e dello spazio in qualsiasi momento. L’avvio di ogni partita lo testimonia in maniera perfetta: dapprima sarà il silenzio, poi udirete un suono sinistro e infine, dall’oscurità, sbucherà uno sciame di enormi teschi pronti a farvi la pelle. Essi provengono da costrutti fluttuanti alquanto minacciosi, che dovrete eliminare non appena possibile per impedire loro di vomitare altri crani volanti assetati di sangue. Ciascuna di queste nidiate consiste in un buon numero di teschi “base” e di uno più coriaceo e imprevedibile.

Devil Daggers
Lo vedete quel teschio cornuto a destra? Quello sghignazza forte, e vi insegue ancora più forte. Se non ve ne occuperete al più presto vi raggiungerà.

Eliminare i vostri nemici in Devil Daggers non serve solo a ripulire lo spazio ristretto che sarete costretti a condividere con le presenze infernali, ma anche per ottenere da alcuni di essi dei cristalli rossi. Già qui si intravede del genio, in quanto per poterli raccogliere dovremo fare l’esatto contrario di ciò che l’istinto ci spingerebbe a fare: smettere di fare fuoco. Così facendo, infatti, i cristalli inizieranno ad essere attirati da noi a prescindere dalla distanza (ma dopo poco tempo dalla loro comparsa spariranno, quindi non ci sarà tempo da perdere). Raccoglierli sarà molto importante, in quanto ci permetterà di aumentare il livello dei nostri poteri una volta superata una certa soglia. L’evoluzione del nostro potere sarà indicato dall’aumento del numero delle dita da cui scateneremo la nostra pioggia distruttrice (partendo da due).

Abbiamo parlato di “smettere di sparare”, e sarebbe quindi il caso di confidarvi quali strumenti di offesa siano in nostro possesso. Per affrontare ogni partita avremo dalla nostra, oltre a un sistema di movimento estremamente fluido con tanto di corsa laterale (il mitico strafe) e la possibiltà di potenziare il salto con una bella schioppettata (il rocket jumping!), due modalità di fuoco: una continua e inesorabile e l’altra ricollegabile a un fucile a pompa (o a un bel Cannone Flak, se vi piace Unreal Tournament). È meglio una o l’altra? Dipende esclusivamente da dove vi trovate voi e il vostro bersaglio, e questo è un ottimo segno.

Devil Daggers
Hai finito di mangiare cristalli eh? EH?

“Ah, quindi è facile! Raccolgo i cristalli di continuo e…” STOP! C’è un problema. Non appena vi avvicinerete alla prima soglia per il passaggio al livello successivo, infatti, apparirà un nuovo nemico che inizierà ad attirare a sé questa fonte preziosa di potere. Tra l’altro non si limiterà a fare ciò, ma distribuirà anche uova pronte a schiudersi liberando ragnacci fastidiosi, oltre che ad avere il brutto vizio di teletrasportarsi una volta divorati i cristalli. Nel frattempo, come se le cose non si fossero già messe abbastanza male, alle “torri volanti” di cui sopra se ne aggiungeranno altre con la medesima funzione, ma più coriacee e che daranno vita, oltre ai soliti teschi maledetti, a una versione molto più ostinata e aggressiva di quello speciale. E non è finita! Devil Daggers, infatti, annovera ben 13 tipi di nemici. Noi, che al momento possiamo vantare di aver resistito al massimo per 97 secondi, e ne abbiamo visti poco più di metà.

All’inferno? Giocano retro

Una delle primissime cose che balza all’occhio di Devil Daggers è lo stile grafico, pesantemente ispirato all’estetica e ai limiti di giochi quali il primissimo Quake. Questo risultato è stato ottenuto tramite la realizzazione di un motore grafico realizzato appositamente per il titolo, che tuttavia annovera particolari estetici di concezione più moderna quali gli effetti particellari. Unendo tutto ciò, quindi, si ottiene un gioco mischia la bellezza delle imperfezioni del passato con dettagli che sarebbero stati resi possibili solo negli anni successivi. Insomma, è bello da vedere, davvero. È quasi un peccato non poter osservare con più attenzione le forme e i dettagli dei nostri nemici senza distrarci in maniera eccessiva. Anzi, in realtà è possibile.

Devil Daggers
Il passaggio di livello è suggestivo sia graficamente che a livello sonoro.

Devil Daggers mette a nostra disposizione, infatti, la possibilità di rivedere le partite migliori dei nostri amici e di tutti gli altri giocatori che abbiano ottenuto un risultato migliore del nostro in qualsiasi momento (compresa la nostra partita più performante). Una funzione, questa, che potrebbe rivelarsi molto utile per i neofiti desiderosi di carpire qualche piccolo trucchetto dai migliori (al momento il record assoluto è detenuto da DraQu, con circa 10 minuti di sopravvivenza), oltre che innescare gare con i propri amici di Steam.

Un altro elemento degno di nota è tutto ciò che riguarda l’audio, in quanto chi di dovere è riuscito a farci identificare ogni nemico e la sua posizione attraverso un uso metodico della distribuzione dell’audio. Non è un caso che ogni partita inizi, puntualmente, con il capire nel modo più rapido da dove arriverà la primissima compagine di nacchere ossute. Prima di passare alla conclusione, è degno di menzione il fatto che nessun nemico si sovrapporrà mai a un suo alleato. Questo significa che l’area si riempirà effettivamente, mentre i percorsi dei nemici reagiranno in tempo reale a questa variabile distribuendosi in un “ordine caotico” a cui dovremo fare molta attenzione.

Devil Daggers
Il più piccolo errore è fatale.

Conclusioni

Devil Daggers, considerando la sua estrema trasparenza riguardo la sua natura e il prezzo molto contenuto, a nostro avviso non può che essere elogiato. Il comportamento dei nemici, la loro realizzazione grafica e sonora e del “comportamento” costringe il giocatore ad aguzzare i sensi fin da subito, in modo da capire come reagire e a quale nemico dare la priorità.

Naturalmente sconsigliamo, al tempo stesso, di acquistarlo al fine di scalare le classifiche e arrivare ai primi dieci, in quanto troviamo che una semplice sfida tra i propri amici combattuta all’ultima manciata di secondi possa essere di gran lunga più divertente e, perché, “salutare”.

Devil Dagger, in conclusione, è un buon titolo che però potrebbe non piacere a tutti. Soprattutto ai più… impazienti.

 

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