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Ricordo ancora i pomeriggi di quando ero un adolescente in crescita. Tornavo da scuola, accendevo il PC e via con alcuni di quei giochi che continuo ad amare a 32 anni suonati. Inutile dire che Diablo II era tra i più imponenti e importanti giochi da giocare. Emulato all’inverosimile e in fondo, anche Throne of Darkness lo apprezzai parecchio. Diablo II è stato però un titolo che ha cambiato la mia percezione del videogioco e anche quella di molti altri giocatori, che come me, si rifugiavano in un mondo fatto di violenza, demoni ed eterne lotte.
L’annuncio di Diablo II: Resurrected è stata una notizia piacevole per tutti, ma dopo averlo provato con la mano, posso dire l’effetto finale è oltre ogni immaginazione. Nonostante la grave situazione in cui versa Blizzard, il titolo è uscito luccicante e fenomenale come al solito.
Bisogna dire da ora che la potenza di questa remastered sta in ogni parte del gioco. I filmati sono stati realizzati prendendo i vecchi frame by frame, ma aggiungendoci tutta la potenza della modernissima CGI. Questa parte sorprende il giocatore fin da subito grazie alla resa straordinaria che in fondo ci si aspetta da una software house come la Blizzard.
La trama segue per filo e per segno il capitolo originale e ci vede nuovamente alla ricerca del modo per sconfiggere il signore oscuro Diablo con Baal e Mephisto. La trama segue un’estrema linearità che in realtà è un classico di casa Blizzard. Non aspettatevi quindi la storia della vostra vita perché il gioco non ha mai preteso di essere il capolavoro narrativo, anche se il suo essere cult in un certo senso lo rende tale. I dialoghi sono comunque molto piacevoli da seguire anche per i giocatori più giovani, che si ritroveranno in un mondo del dark fantasy duro e puro come pochi altri e finiranno per conoscere tutti i personaggi che lo popolano.
Ottima la resa dei dialoghi e soprattutto del doppiaggio, che finisce per stupire in positivo il giocatore. I doppiatori creano una certa sinergia con i loro personaggi, finendo per creare un’ottima narrazione senza sbavature.
La vera chicca di ogni Diablo è ovviamente il suo gameplay, che nonostante gli anni regge ancora bene nonostante gli anni. Si tratta come sempre di un hack n slash duro e puro in cui i nemici di affrontare sono ovunque e usciranno dalle fottute pareti in ogni singolo istante. Ovviamente andremo a scegliere la nostra classe d’appartenenza all’inizio della partita e vi dirò che le mie sono: Druido e Negromante. Scelta la classe dovremo adattarci alle abilità del personaggio, che cambieranno tutto l’approccio al gioco. Questa scelta darà anche la possibilità di rigiocare innumerevoli volte il gioco senza subire l’effetto noia.
Il gameplay risulta essere fluido e non troppo macchinoso, ma la complicazione arriva su console. Giocare con il pad non è sempre ottimale e delle volte i menu risultano essere complicati per un giocatore molto giovane. Ovviamente su PC non esiste questo problema e tutto risulta essere pressoché perfetto. Bisogna dire che la mancanza di compatibilità del mouse e tastiera su console da un po’ di fastidio, ma ormai ci ho fatto il callo.
La difficoltà è quella classica (scalabile) e rappresenta un punto forte del gioco. Le mappe godono di una resa incredibile e così anche le città dei vari atti. Esplorare con amici il mondo di gioco è divertente e molto più appagante che giocarlo da solo, ma per fortuna i giocatori online sono tanti e non faticherete a trovare dei compagni di gioco in qualsiasi momento di gioco.
Alcuni frammenti di Diablo 3 sono stati comunque presi e inseriti in questo secondo capitolo per facilitare l’esperienza. Parlo ad esempio del baule, che vi aiuterà ad ampliare l’inventario estremamente limitato. Quest’ultimo è infatti limitato in caselle e ogni oggetto occuperà da una a tre o quattro caselle. Fare economia diventa quindi essenziale per riuscire a portare in giro tutto l’armamentario.
Ogni personaggio ha un proprio albero della abilità che andremo a sbloccare andando avanti con la campagna. Ogni abilità andrà a inficiare in modo più o meno diretto sul gameplay e sulla forza del nostro eroe, che comunque avrà bisogno delle armi e armature giuste per affrontare il pericolo.
Il problema per i neofiti potrebbe essere rappresentato dalla difficoltà non sempre facile, ma ci si abitua presto. Il secondo problema che invece da parecchio fastidio è la mancanza del feedback dei nostri colpi. A parte alcune mosse particolari, nessun colpo andato a segno ci dirà che effettivamente abbiamo colpito qualcosa. Questo porta a menare i fendenti o le magie un po’ ovunque, uccidendo i nemici, ma senza sapere di colpirli.
Graficamente Diablo II: Resurrected rappresenta la vera resurrezione di un titolo datato. Il comparto grafico è stato totalmente rivisto e aggiornato e la differenza con la versione originale risulta essere abissale. A tratti sembra quasi un remake piuttosto che una semplice rimasterizzazione. Gli ambienti, i personaggi e le mosse sono state completamente riviste, rimodellate e l’effetto finale è quello di trovarci davanti a un gioco moderno, che ha ancora tantissimo da dire.
Le animazioni invece appaiono un po’ troppo legnose, forse un retaggio del passato. Non mi sarebbe dispiaciuto vedere un gioco più credibile da questo punto di vista. Comunque con due tasti è possibile tornare all’interfaccia originale e la differenza con questa versione è abissale.