Final Fantasy XV Comrades – Recensione

Con l’oscurità e i daemons alle porte, Final Fantasy XV Comrades ci parla degli anni bui avvenuti fra il 14° e il 15° capitolo del gioco principale. Vestiremo i panni di un Glaive, un soldato del re che, dopo la caduta di Insomnia, si ritrova a dover affrontare ignorante di tutte le vicende principali della trama il “World of Ruin” che il principe Noctis si è lasciato alle spalle. Insieme ai nostri compagni dovremo  sostenere le missioni più pericolose per riuscire a mettere al sicuro gli abitanti del regno di Lucis…

Final Fantasy XV Comrades
Al campo base, aspettando l’inizio di una missione.

L’essenza di Comrades e le sue grandi novità

Comrades è dunque l’espansione multiplayer di Final Fantasy XV che funge da approfondimento per i fatti più oscuri del gioco che si riferiscono al time skip di ben dieci anni. Dalle fattezze di un classico MMORPG, l’espansione ci permetterà di creare fino a otto personaggi diversi nello stesso account, tutti per lo più modificabili anche durante il gioco. Il gameplay si basa per lo più su due tipi di missione, una di caccia e una di scorta. Le prime non saranno diverse da quelle presenti nel gioco, solo che questa volta non dovremo andare in giro per Lucis a caccia di belve, ma verremo teletrasportati immediatamente all’accampamento relativo alla missione, togliendo quindi all’espansione la componente esplorativa del gioco base. Nel secondo caso, dovremo per lo più scortare dei furgoni o dei camion lungo la strada per le varie basi, in modo che i rifornimenti per i rifugiati arrivino in assoluta sicurezza. Ogni missione avrà come premio un componente essenziale per generare corrente elettrica, utile per scacciare i mostri e rendere sicure le città, dei guil per acquistare l’equipaggiamento necessario e degli item particolari che serviranno per il crafting.

Il crafting, che è la novità più grande e importante dell’espansione, ci permette di potenziare e modificare le armi che possediamo con una meccanica alquanto particolare e infelicemente nascosta. Infatti, è chiaro fin da subito che è possibile potenziare un’arma tramite l’uso degli item ritrovati durante le battaglie, potenziando vari attributi (osservabili dalla legenda icone attivabile premendo triangolo/Y nel menù principale, altrimenti estranei a ogni giocatore) e facendo livellare letteralmente l’arma. Ciò che invece non è chiaro almeno nelle fasi iniziali del gioco è che le armi possono evolversi. Evolvere un’arma comporta un incremento del suo livello massimo e la capacità di farle ottenere diverse abilità (come diminuire la difesa avversaria, causare veleno, aumentare il ripristino degli HP ecc…), ma per farlo è necessario far aumentare una statistica particolare dell’oggetto, visualizzabile da una barra gialla posta subito sotto l’attributo richiesto. Una volta portata al massimo la barra, sarà possibile evolvere l’arma e poter quindi portarla a livelli più significativi. Tutto questo ovviamente non è spiegato a dovere, creando una situazione di disagio nel giocatore che si sente stupido per non esserci arrivato prima. Credetemi che non è così palese come potrebbe sembrare.

La magia, che nel sistema di combattimento di Final Fantasy XV rappresentava un difetto, in Comrades finalmente è stata migliorata e ampliata. Nonostante la sua semplicità, adesso non è più limitato il numero di lanci di un incantesimo, che in Comrades attinge dagli MP per essere lanciato, ma viene assegnata tramite l’abilità dell’arma, il che porta ad una maggior importanza della meccanica stessa. Persino le cure non sono più relegate agli oggetti, del tutto spariti dall’espansione, ma sono effettuabili tramite incantesimo mentre l’effetto della “coda di fenice” verrà in parte emulato dagli ingredienti da cucina che troveremo durante la battaglia. Questo permette non solo un discreto aumento di difficoltà del gioco, ma anche una gestione più sensata delle sue meccaniche, visto che gli oggetti curativi venivano usati con eccessiva frequenza nel gioco base, tanto da abusarne. Ad amplificare la potenza magica e vitale del personaggio ci penseranno gli antichi re di Insomnia, trasformati all’occorrenza in buff particolarmente utili che ci permettono di aumentare il numero di MP, il recupero vitale e tanti altri valori sempre diversi a seconda del re scelto. Questo, in parole povere, è un ulteriore modo per creare delle classi vere e proprie.

Final Fantasy XV Comrades
In Comrades dovremo partecipare alle missioni con dei veri e propri compagni o quelli controllati dall’IA, per ottenere denaro, punti esperienza e felicità.

Il Final Fantasy XV che tutti volevamo

Cupo, apocalittico, pieno di tensione. Il mondo di Comrades ci appare così. Lo stesso Lucis tanto colorato e a tratti festoso che abbiamo esplorato durante il gioco base adesso è in rovina. Desolazione, disperazione, tutto il contesto è stato creato in modo da dare al giocatore l’idea giusta, a farlo partire con l’esatta impostazione mentale. L’inseguire una flebile speranza mentre si fugge dalle tenebre. Questo concetto è stato reso piuttosto bene grazie ai dialoghi con i vari npc, che nonostante continuino a vivere e a difendersi con grande impegno, si vedono sottratti dalle loro case, senza lavoro, con tutta la loro vita rovinata. Questo genere di situazione è quella che avrei voluto vedere in Final Fantasy XV.

Un mondo sconvolto dalla guerra, conquistato da un oppressore che utilizzava metodi poco ortodossi per appropriarsi del potere. Non è stato possibile avere un’atmosfera del genere, nonostante i trailer più vecchi (Omen) la promettessero, ma in Comrades già si respira un’aria diversa. E’ un vero peccato però che anche in questo caso non si riesca a sfruttare a dovere le potenzialità del titolo. Infatti, uno dei difetti più grandi di questa espansione è proprio la mancanza di dialoghi e quindi di contenuto nei confronti dei personaggi del gioco come i chocobros, Iris, Cindy e compagnia bella. Un potenziale enorme sprecato, soprattutto per il fatto che effettivamente questi personaggi compaiono nel gioco, alcuni anche più volte, ma sembra quasi che non si siano voluti sprecare per un paio di righe di dialogo in più. Una pigrizia che difficilmente sarà perdonata, sperando comunque in qualche aggiornamento in merito a questo problema.

Il gameplay è stato reso decisamente meno grezzo, aggiungendo un pizzico di difficoltà in più tramite la rimozione del vecchio sistema di cure e dando al giocatore una possibilità più concreta di creazione delle build. Questo soprattutto grazie al crafting, che permette non solo di potenziare l’arma a più livelli, ma anche di darle delle abilità particolari come per esempio la possibilità di equipaggiare all’arma una magia. Grazie a ciò, ci è possibile lanciare un incantesimo soltanto usando quell’arma in particolare, evitando dunque il rognoso e per certi versi limitato sistema delle ampolle. La possibilità di giocare con altri tre giocatori, (sia creando una stanza con i tuoi amici sia randomicamente) permette di affrontare qualsiasi missione con una mentalità differente, non essendo più legati a una IA fin troppo elementare. Ovviamente è altresì possibile utilizzare la CPU come compagna, ma non sempre risulta essere la scelta migliore. Il gioco di squadra è essenziale, soprattutto durante gli attacchi link dove la coordinazione è essenziale.

Esiste anche la possibilità di fare un 1 vs 1 contro le tre guardie del principe, Gladio, Prompto e Ignis, e devo dire che nonostante i difetti di ognuno sono risultati scontri piacevoli e impegnativi. Gladio in particolare, seppur molto leggibile, è equilibrato e ben studiato. Prompto può essere facilmente sconfitto mettendolo all’angolo, ma personalmente ho optato per uno scontro a distanza con la balestra e mi sono divertito molto. Ignis è il più rognoso e “rotto”, visti i suoi danni spaventosi e i suoi attacchi a distanza. Tutto sommato, si rivelano essere scontri godibili.
Le missioni, seppur ripetitive, non risultano essere fastidiose e offrono un farming piacevole e necessario per portare avanti le nostre statistiche e armi.

Per quanto riguarda il contenuto originale del gioco, purtroppo vi è davvero molto poco: alcuni moveset sono originali, ma molte delle armi sono in comune con il gioco base; il bestiario, seppur vastissimo, non ha novità degne di nota; le ambientazioni stesse mostrano raramente qualcosa di nuovo. Detto in breve, resta comunque una semplice espansione del gioco, non di più. Parlando invece della trama, soprattutto sul finale entra in contrasto con quella del gioco, mostrando una parte che, probabilmente, verrà aggiornata con una futura patch. Per i dialoghi, veramente una povertà snervante, soprattutto per la mancanza di vere interazioni anche con i personaggi più trascurati nel gioco che pensavamo, o almeno spero, avrebbero avuto spazio nel DLC. Le musiche, come nel gioco, danno una grande impronta all’ambientazione e alle situazioni, risultando essere più che gradevoli, oltre che drammatiche. La fanfara di ogni Final Fantasy prima del XV fa il suo grande ritorno a fine di ogni missione con lo stesso motivetto, ma arrangiato in maniera differente.

Final Fantasy XV Comrades
Anche i personaggi femminili, a grandi linee, danno ottimi risultati.

Fashion Fantasy

Dal punto di vista dell’editing dei personaggi mi sono ritrovato spiazzato. Da un lato, la bellezza estetica e il dettaglio negli sprites mi invogliava a creare combinazioni sempre diverse, dall’altro la quasi totale assenza di pettinature, accessori e abbigliamento mi ha smontato quasi tutto l’entusiasmo. Soprattutto la barba, che oltre ad avere il blocco del colore (sempre nera), possiede solo tre varianti. Tali parti della configurazione del vostro personaggio saranno comunque acquistabili all’interno del gioco dai vari mercanti, usando talvolta i guil, altre volte gli item come merce di scambio.

Le possibilità che Comrades offre sono comunque tante, ma spero che continuino ad aggiornare il catalogo in modo da dare una maggiore personalizzazione del nostro avatar. I vestiti sono molto carini e singolari, soprattutto i costumi da chocobo e da Kenny Crow, anche se sono ovviamente presenti anche i set da glaive e così via. La palette di colori in quanto a vestiario e capelli è da rivedere, perché piuttosto limitata e con risultati deludenti. Non molto fascinosi invece i continui problemi con il server e le missioni, che seppur veloci a far entrare i giocatori in partita (i tempi sono rapidissimi, per fortuna) succede spesso che la missione fallisca a causa di un mancato caricamento dei nemici. In pratica, buttiamo via minuti preziosi del nostro tempo libero sperando che la bestia da macellare si faccia viva, cosa che spesso non succede. Questo è fonte di grande disagio e spero veramente che la Square Enix faccia qualcosa al riguardo.

[stextbox id=”alert” caption=”COMMENTO FINALE”]Final Fantasy XV Comrades si dimostra essere un buon punto di partenza per il multiplayer sia in questo titolo che per i futuri. Ovviamente, il suo essere una semplice espansione lo rende alquanto povero, data l’assenza di open world e le ancora eccessive similitudini con il titolo in sé. Tuttavia, grazie all’atmosfera, alle musiche, alla creazione dell’avatar e del divertimento che riesce a offrire non posso che essere contento di quest’ultima release, sperando che la portino avanti ancora per molto. Come aggiunta al gioco posso dire che sia piuttosto ottima, grazie alla sua longevità (potete arrivare benissimo a trenta ore di gameplay prima di finire la storia) e alle modifiche piacevoli che il team ha apportato. Buon tentativo, vedremo come procederà.[/stextbox]

Sull'autore

Gabriele Gemignani

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