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Sembrerà incredibile, ma il nuovo Hitman non è un remake o un reboot dell’originale, come il titolo potrebbe lasciar intuire, è anzi la prima volta che uno dei giochi della serie viene presentato senza alcun tipo di sottotitolo (il titolo ufficiale del primo gioco della serie era Hitman: Codename 47 del 2000). Altrettanto incredibile è la scelta di Square Enix di pubblicare il gioco ad episodi in forma digitale per poi metterlo in commercio in retail solo successivamente; che Telltale Games abbia dato il “la” all’alba di un’era in cui il rapporto tra software house e giocatori cambierà per sempre, oppure questo tentativo si rivelerà essere solo un caso isolato? A questo solo il tempo potrà rispondere, ma nell’attesa abbiamo provato il primo episodio del nuovo Hitman, ambientato a Parigi durante una sfilata di moda i cui riflettori sono oscurati da fin troppe ombre…
Cosa c’è sul menù?
Il gioco ci accoglie nel peggiore dei modi: molte funzionalità dipendono dalla connessione ai server di gioco, server piuttosto deboli ed instabili, ma purtroppo necessari per sbloccare tutte le funzionalità, le sfide ed i bonus che Hitman ha da offrire. Anche i tempi di caricamento sono eccessivamente dilatati, cosa abbastanza tollerabile quando si parla di un gioco che carica una sola volta per missione, soprattutto in casi come questo, dove si muovono decine di NPC con una discreta intelligenza artificiale e pattern comportamentali molto complessi, il problema sorge durante i caricamenti manuali, in cui dovremo recuperare un salvataggio dopo aver fatto qualche errore che compromette l’intera missione, cosa che in base all’esperienza, alla bravura e anche un po’ alla fortuna del giocatore, potrà accadere più o meno spesso. A parte queste pecche, il gioco risulta tecnicamente ineccepibile; non abbiamo trovato bug, la grafica è pulita, dettagliata e molto gradevole, camminare tra la folla non genera i classici problemi di collisioni, ed anche se avremo di tanto in tanto qualche calo di framerate, dal menù potremo disattivare l’instabile visualizzazione a 60 FPS in favore di un solido 30FPS senza cali.
I ferri del mestiere
La serie Hitman si è sempre distinta per offrire un’esperienza allo stesso tempo scientifica e creativa, le possibili modalità di esecuzione a nostra disposizione si sono moltiplicate nel corso dei titoli, ed in un certo senso, questa volta avendo a che fare con l’eliminazione di due soggetti guardati a vista dai loro bodyguard durante un evento mondano con un sacco di guardie di sicurezza private, l’esplorazione, il tempismo e il modo di sfruttare le occasioni saranno cruciali. Prima della missione potremo scegliere il nostro equipaggiamento, il costume indossato e il luogo di infiltrazione iniziale, a patto di avere sbloccato le opzioni relative durante i precedenti tentativi; la rigiocabilità è infatti uno dei punti sul quale si nota maggiormente l’impegno dei programmatori. Il giocatore avrà anche accesso ad una lunga serie di facilitazioni quali minimappa, suggerimenti, miinitutorial e la possibilità di tenere d’occhio i propri obiettivi attraverso i muri, similmente a titoli Ubisoft come Assassin’s Creed e Far Cry, ma i giocatori in cerca di una sfida non avranno nulla da temere, in quanto questi aiuti sono completamente disattivabili per offrire un approccio di gioco più classico. Tra le tante facilitazioni però spicca quella del menù delle opportunità: vagando per gli ambienti di gioco l’agente 47 origlierà dialoghi tra vari personaggi sbloccando talvolta in un menù apposito un’analisi della situazione ed un possibile modo di trarne vantaggio, sta al giocatore poi seguire o meno queste opportunità, visto che potrà disattivare anche queste ultime, oppure usarle in modo più discreto, disattivando gli indicatori che indicano i luoghi interessati.
47 modi per morire
IO Interactive ha sviluppato per Hitman uno dei migliori tutorial che abbiamo mai visto. Invece di farci affrontare noiose prove in una serie di stanze ad ostacoli, 47 dovrà affrontare una vera missione guidato passo passo dalla voce della nostra alleata nell’Agenzia che ci introdurrà a tutte le meccaniche del gioco. Ci verrà poi chiesto di affrontare la stessa missione simulata, con gli stessi obiettivi, in cui ci verrà chiesto però di eliminare il bersaglio in un modo diverso da quanto fatto precedentemente, introducendoci anche al concetto di rigiocabilità e alle varie posibilità che avremo in ogni missione. Dopo un’altra breve missione, come esame finale, avremo finalmente accesso all’episodio parigino, in cui i nostri bersagli, una coppia di spie note al pubblico come mecenati dell’arte e della moda, potranno essere eliminati sfruttando decine di stratagemmi e travestimenti, portando persino 47 a prestarsi come modello e sfilare in passerella. Il sistema di travestimenti è stato rivisto e migliorato rispetto al precedente Absolution, I travestimenti che indosseremo funzioneranno di fatto come chiavi, che ci daranno o meno accesso a varie zone. Dovremo fare particolare attenzione alle persone con la nostra stessa uniforme, che potrebbero non riconoscerci come colleghi e smascherarci, ma non solo a loro, camuffandoci ad esempio come guardia del corpo personale di un VIP, quest’ultimo noterà sicuramente la differenza. Il nostro arsenale comprenderà oltre alle classiche pistole silenziate e al cavo di fibra, vari tipi di veleni, non tutti mortali, esplosivi, monetine (da lanciare creando rumore e quindi diversivi) e praticamente qualunque cosa su cui 47 riesca a mettere le mani. Saremo comunque incoraggiati a fare il nostro lavoro in silenzio, senza causare morti e danni collaterali, ma la decisione finale spetterà sempre a noi.
Annacquato, non mescolato
La funzionalità online di Hitman, ci permetterà di accedere ad altri contratti un po’ più particolari, in cui ci verranno forniti obiettivi diversi e dovremo soddisfare particolari requisiti, alcuni dei quali francamente ridicoli, come ad esempio far fuori una specifica guardia di sicurezza con un’arma da fuoco indossando un costume da “mago vampiro”, oppure di far fuori letteralmente le prime due guardie che vedremo durante la partita. Secondo noi, anche se alcuni spunti potranno rivelarsi interessanti, l’abuso di queste varianti alla lunga rischiano seriamente di stufare il giocatore, facendogli chiedere ancora una volta come mai non ha tra le mani un gioco completo, bensì un prodotto frammentato, anche se curatissimo, in cui gli si chiede continuamente di affrontare la stessa missione ancora ancora ed ancora. Per questo ed altri motivi, consigliamo vivamente l’acquisto di Hitman solo quando tutti gli episodi saranno disponibili, ritenendo che una struttura ad episodi sia più adatta ai racconti interattivi in stile Telltale, più simili a telefilm che a videogiochi. Un gioco tripla A richiede immersività da parte del giocatore, e aspettare mesi per il rilascio di ogni episodio rischia di far perdere manualità ed interesse nel gioco stesso. Abbiamo avuto un assaggio di quel che succederà anche con il remake di Final Fantasy VII, e dobbiamo dire che non ci è piaciuto affatto, a prescindere dalla indubbia qualità che quest’ultima avventura di 47 ha da offrire.