Hitman – Episode 3: Marrakech – Recensione

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Da qualche giorno il terzo capitolo di Hitman ha fatto capolino nello store, ma non tutti se ne sono accorti immediatamente, ci è sembrato infatti che questa uscita sia stata poco pubblicizzata dai propri produttori… che sia solo una nostra impressione, che Square Enix abbia semplicemente scelto di non esagerare con la pubblicità o che dietro addirittura ci sia un complotto, abbiamo giocato e analizzato per bene Marrakech, l’impresa marocchina di 47.

hitman marrakech 3

Politica alternativa

La trama di fondo di questo episodio è la più interessante e verosimile finora: un alto funzionario sottrae 7 miliardi di dollari dai fondi pubblici marocchini e viene arrestato, ma il blindato che lo trasporta viene assaltato da un gruppo di sedicenti terroristi, che gli restituisce la libertà e gli consente di rifugiarsi nell’ambasciata svedese, prontamente presa d’assalto dai manifestanti che vogliono la sua testa. Il tutto si scopre essere un piano di un generale, che spera di sfruttare la situazione per scatenare un colpo di stato e prendere il potere; saranno proprio loro i nostri bersagli.

Gameplay a parte, Marrakech offre al giocatore accorto una manciata di dialoghi interessanti da origliare, tra cui spicca un personaggio non giocante chiaramente ispirato ad Edward Snowden, anch’egli rifugiato nell’ambasciata, in una situazione simili a quella del nostro bersaglio. Cominciano anche ad apparire dei collegamenti logici tra gli episodi. Dal punto di vista della trama gli spunti e le idee non mancano, ma non si vive di solo lore…

hitman marrakech 2

Alci e gabinetti

Dopo un episodio stimolante come Sapienza non ci aspettavamo un calo di qualità così pesante, eppure dietro il solito lavoro tecnico ineccepibile si nascondono vaste aree quasi del tutto inutili, soprattutto il grande mercato. Le aree effettivamente utili sono la scuola usata come base dalle truppe del generale, e l’ambasciata svedese, entrambe noiose ma per motivi diversi; è fin troppo semplice aggirarsi per la scuola travestiti da terrorista o militare, mentre tra guardie paranoiche e mancanza di occasioni divertenti la mappa dell’ambasciata semplicemente non è divertente. Cosa succede quando in un gioco, seppur bello, arriva il livello, l’ambientazione che proprio non ci va? Normalmente stringeremmo i denti, ci armeremmo di pazienza e cercheremmo di arrivare al più presto alla fine di quelle fastidiose schermate, questo purtroppo non è possibile in Hitman. Ancora una volta sotto accusa c’è scelta della struttura ad episodi; è impossibile giocare un episodio dopo settimane di attesa senza cercare di goderselo appieno in ogni suo aspetto, positivo o negativo che sia, e purtroppo centellinando l’esperienza di gioco, sono gli aspetti più negativi quelli che si ricordano di più. Questa formula mostra le prime crepe a meno di metà del suo percorso, per impressionarci, il prossimo episodio dovrà essere non meno che grandioso. La speranza di riscatto insomma c’è, specie per quanto riguarda gli intrecci di trama, quindi speriamo che gli sviluppatori abbiano riservato le frecce migliori per le missioni più avanzate.

Commento finale

Marrakech è un passo indietro rispetto a Sapienza, il sospetto è che dopo molti anni di vita questa IP non abbia più nulla da dire. Sembra precoce dirlo al terzo episodio di sette, ma temiamo davvero che a questo Hitman sia rimasto poco da dire. Al prossimo episodio, quindi, ed al futuro l’ardua sentenza.

Sull'autore

Michele “Azzie"

Ho la straordinaria capacità di inventare cose che già esistono e di dire cose incredibili che diventano ovvietà pochi anni dopo. Inoltre mi piacciono i videogiochi, motivo principale per cui scrivo qui.