La Casa di Paco Roca – Recensione

La Casa

Siamo un periodo un po’ “strano” della nostra vita, in cui ogni giorno lo trascorriamo all’interno della nostra abitazione. Si tratta di un sacrificio necessario per riuscire a combattere un male invisibile e letale, ma non sono qui per dire qualcosa che è sulla bocca di tutti. Frugando tra i miei fumetti mi è capitato uno dei capolavori di Paco Roca, La Casa. Il tema ovviamente è differente, ma in un certo senso questo potrebbe in un qual modo aiutare a passare questo momento e magari, scoprire un graphic novel nuovo, scritto e disegnato da un artista che ci ha regalato Rughe, il Faro e l’appena uscito Il Tesoro del Cigno Nero.

La Casa

Alcuni luoghi, oggetti o addirittura odori hanno una particolare capacità di farci tornare in mente un flusso continuo di ricordi. Ogni tipo di memoria è potente e a volte ci fa rivivere momenti più belli della nostra vita. Altre volte quelli più brutti, che prendono vita davanti ai nostri occhi. Sagome invisibili di un passato che non esiste più. La storia di questo graphic novel è proprio quel legame indissolubile tra una casa, due fratelli, una sorella e il loro padre defunto. Tutti i tre arrivano in quella casa per venderla, visto che nessuno ha voglia di occuparsene o di viverci. Una scelta che costringerà i tre famigliari ad affrontare le loro incomprensioni e le vicissitudini, ma sopratutto i fantasmi del passato.

Indubbiamente Paco Roca ha messo in piedi una storia che potrebbe riguardare ognuno di noi. Forse quella della memoria è una tematica immortale, capace di toccare anche la persona più dura e burbera che ci sia. La sceneggiatura esplora con un tocco delicato il rapporto tra il padre defunto, i figli e la figlia. Questo porta ognuno a percorrere quei momenti magici e tristi e in fondo succede un po’ anche nella vita reale. La scrittura prosegue per gradi e affronta alcuni semplici problemi sotto forma di ricordi e di conflitti irrisolti con altri famigliari. In questo quadro di rapporti, ogni personaggio ha una sua personalità precisa ed è facile riconoscerne le sfumature solo grazie ad alcune parole. Ad aiutare alla totale immersione ci pensano poi le matite del buon Roca. La delicatezza del tratto spinge molto sull’emotività che i personaggi trasmettono in ogni momento della storia. Le inquadrature sono come al solito cinematografiche e spingono sulla visione chiara degli eventi, senza dare troppo peso ai primi piani e ai dettagli più piccoli, che in fin dei conti non ci servono per ricordare la magia di un momento magico del nostro passato.

Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un giovane appassionato del mondo videoludico e di tutto ciò che lo circonda. Cresciuto con i videogiochi e libri tra le mani ha deciso di unire la sua passione per la scrittura con quella per i videogiochi ed ecco perché si trova qui.