Le bizzarre avventure di JoJo: Steel Ball Run #2 – Recensione

Le bizzarre avventure di JoJo: Steel Ball Run #2

Capitolo 9°, riprende da qui la nostra Steel Ball Run che porta al galoppo migliaia di cavalieri ad un ritmo serratissimo e frenetico rispetto al primo volume di questa nuova collana. Ci ritroviamo nel vivo del primo stage da quindici chilometri, in quella che grazie alla ricchezza di dettagli sembra essere una discesa interminabile, piena dei diversi approcci alla corsa dovuti ai diversi caratteri e delle abilità dei concorrenti, i quali ci regalano corposi colpi di scena.

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Vecchie conoscenze?

Questo secondo volume risponde ad una domanda che i lettori non hanno potuto fare a meno di porsi a causa di alcuni indizi che l’autore ci ha lasciato cogliere dando spunto a molteplici speculazioni. Steel Ball Run in quanto rivisitazione della prima stagione, caratterizzata da un’energia concentrica denominata “hamon” e dalla presenza di vampiri, si ripresenta a noi come una nuova occasione per Araki di rielaborare il contesto storico del XIX secolo spostando la nostra attenzione dall’Inghilterra all’America. Il pubblico ormai assuefatto alla presenza di quello che possiamo definire come la principale peculiarità di quasi l’intera serie de “Le bizzarre avventure di Jojo” (gli STAND), non può fare a meno di restare in trepidazione per scoprire se in questa riproposta di Phantom Blood ci saranno elementi a lui già noti (hamon, vampiri, stand), elementi nuovi ed imprevedibili così come Araki ci ha spesso abituati oppure una o più varianti di quegli elementi che i suoi lettori hanno già dato prova di amare.

Il tratto in discesa, con il quale si presenta il capitolo, si rivela subito un espediente di Araki per separare “il grano dal loglio”, permettendoci di condividere le decisioni tattiche scelte dai partecipanti più talentuosi che preferiscono non accelerare troppo in discesa per non rischiare un carico eccessivo alle zampe anteriori dei loro destrieri una volta raggiunto il fondo valle, mentre altri non curanti di questa premura nei confronti dei loro cavalli rischierebbero di ferirli ed invalidarli irrimediabilmente.

Negli ultimi tratti della discesa e per tutto il breve rettilineo (2 km) che separa i concorrenti dal primo vero traguardo della competizione possiamo assistere ad una rimonta da parte di un concorrente che si è fatto notare fin da subito Sandman, sui due concorrenti che fino a quel momento sembravano contendersi il primo posto di questo primo stage, il nostro eccentrico J.Lo Zeppeli e il fortunatissimo Pocoloco. Il nativo americano che partecipa alla gara per un nobile scopo correndo a piedi nudi, dimostra la motivata sicurezza in se stesso che lo ha portato a partecipare procedendo con quello che era il suo piano fin dall’inizio, sfruttare un particolare stile di corsa abbinato ad un itinerario più breve ma troppo impervio per i cavalli portando, contro ogni pronostico, un corridore tra i favoriti in una competizione a cavallo.

Già dai titoli dei vari capitoli presenti in questo volume possiamo dedurre quanto poco le distanze influenzino l’afflusso di informazioni che vengono trasmesse al lettore. Mancando un solo chilometro di rettilineo al traguardo del primo stage tutti gli altri concorrenti abbastanza abili da non essersi schiantati contro alberi, rocce ed il suolo, cominciano ad ammassarsi dando poco respiro al gruppo di testa (Sandman, J.Lo, Pocoloco) che cerca di dare il massimo ed attingere a tutto ciò che ha a disposizione così da aggiudicarsi il primo posto con tutto ciò che ne consegue.

Primo traguardo e primi problemi, il 12° capitolo si apre con la retrocessione per uso di armi del vincitore del primo stage dal 1° al 21° posto  facendo di conseguenza scalare la classifica agli altri venti concorrenti. Mentre i festeggiamenti continuano indisturbati per la maggior parte dei partecipanti e dei fan dell’evento, la storia ci porta verso dei raccapriccianti retroscena della gara, con quelle che si possono definire come il campo di competenze e responsabilità di tre personaggi: Mr. Steel, lo sceriffo ed il concorrente Mountain Tim.

Secondo stage: il deserto

Dopo i primi intensi e rapidi 15.000 metri si entra nel vero spirito di questa corsa dalla mole mastodontica con il secondo traguardo situato a ben 1.200 km dai nostri concorrenti che si ritroveranno a dover affrontare i pericoli del deserto dell’Arizona e altri partecipanti più letali dei comuni esseri umani. E’ durante questa traversata che i nostri due protagonisti cominciano una vera e propria collaborazione (con delle specifiche condizioni di base) per raggiungere i propri scopi e cominciamo ad avere più dettagli sul misterioso J.Lo (il motivo per il quale compete, tratti caratteriali ed indizi sul suo paese di origine finora ignoto). Il tempismo volle che grazie a questa nuova collaborazione, Johnny e J.Lo, si ritrovano a poter affrontare insieme le prime vere minacce servite dalla competizione, come l’ambiente (flora, fauna, terreno) e rivali dalle abilità sorprendenti, ma per sapere come se la caveranno dovremo aspettare il prossimo volume.

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Redazione