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Capcom ci ha insegnato parecchie cose nel corso della sua esistenza. In primis c’è la questione dei giochi storici che hanno accompagnato tutti noi, videogiocatori, durante un certo periodo della vita. Titoli di grande impatto e di grande impatto mondiale. Si tratta infatti dell’azienda che ha sfornato capolavori come Resident Evil, Street Fighter, Mega Man, Devil May Cry, Darkstalkers e tanti altri. Purtroppo il secondo insegnamento è che non bisogna mai riporre troppa fiducia in un’azienda, che continua a fare gli errori dopo tantissimi giochi pieni di falle.
Ciò che creato un certo disappunto nei giocatori, che a ogni annuncio bombardavano le news, i video e i forum con i messaggi d’odio e di prese in giro. Come direbbe qualcuno: è facile sparare sulla croce rossa.
C’è però anche da dire che ultimamente l’azienda al contrario pare avrebbe capito i proprio errori e sta cercando di rimettersi in forma, come può. Resident Evil 7 è stata una ventata d’aria fresca, accolta molto bene da tutti e anche dal nostro Michele. Altresì bisogna ricordare che anche i remake del gioco horror è stata una bella sorpresa, ma purtroppo per Marvel vs. Capcom: Infinite la strada si era complicata fin dal primo annuncio. Graficamente scialbo, il gioco ha attirato ulteriori critiche, che però trovano fondamento solo in parte. Ovviamente non bisogna che dica quanto sia sciocco bollare un gioco a capolavoro o schifezza ancor prima d’averlo provato. Si tratta di un modo di ragionare infantile, che mina la credibilità stessa dei giocatori.
Ma che guazzabuglio
Vorrei parlare della trama di Marvel vs. Capcom: Infinite, ma purtroppo non ho ancora bevuto abbastanza per farlo senza ridere. Non che ci sia per davvero qualcosa di comico o di brutto, intendiamoci. Si tratta semplicemente di una scelta che ha sempre suscitato parecchia ilarità per l’insieme che si presenta davanti ai nostri occhi. Pensateci bene, vedere Hulk insieme ad Arthur fa sorridere. Tutto già visto, certo, ma va sempre ribadito. Questa volta la storia vede come protagonista Ultron Sigma, una fusione di due villain potentissimi di casa Marvel e Capcom. Il suo desiderio è quello di rendere tutti gli esseri viventi parte integrante delle macchine. La carne dovrebbe scomparire per questo personaggio e al suo posto deve esserci solo il freddo metallo. Inutile dire che a ostacolare questo piano ci pensano gli Avengers con altri comprimari insieme ai protagonisti di casa Capcom. In questo piano c’è anche lo zampino del Folle Titano (Thanos), che come sappiamo tutti è ossessionato dalle Gemme dell’Infinito, che guarda caso sono gli oggetti che possono vertere la guerra dal lato dei buoni o cattivi. In questo casino, ovviamente, c’è tempo per le battute e dopo qualche ora si finirà addirittura ad apprezzare alcuni momenti narrativi e cosi anche i dialoghi. La qualità dei filmati è purtroppo molto più elevata rispetto al gioco stesso. Dico purtroppo perché il risultato finale stona parecchio con la resa grafica dei gameplay, ma di quelli ne parlerò in modo più approfondito più avanti.
Combo Switch Mega K.O.
Alla fine possiamo dire tutto di Capcom, anche che Street Fighter V non sia uscito come un genitore vorrebbe. Non si può dire però che l’azienda non sia capace di sfornare titoli picchiaduro di grande successo. Darkstarlkers continua ad avere un seguito dopo anni e Street Fighter è forse il gioco di genere più famoso del mondo, perfetto per i PRO e per i campionati. Marvel vs. Capcom: Infinite potrebbe rientrare in quel genere di giochi che cercano di tornare agli albori della loro difficoltà, dimenticando per un attimino il dover essere a tutti i costi User Friendly. Come per i precedenti titoli con i personaggi Marvel Comics e Capcom, anche stavolta ovviamente abbiamo un roster ampio con parecchi personaggi. Certo, alcuni personaggi furbescamente sono stati inseriti come contenuti scaricabili, ma è una cosa abbastanza logica.
Il 2vs2 funziona meglio del 3vs3, questo è poco, ma sicuro. Le partite sono più tecniche e organizzate e con meno momenti caotici a rovinare la scena. Il fulcro di ogni combattimento restano le combo e la velocità fulminea per la risposta, ma con una grossa differenza rispetto a Marvel vs. Capcom 3. Stavolta possiamo fare lo switch del personaggio in modo libero e arbitrario. Prendendone possesso e creando delle combo che possono fare molto male al nemico di turno. Questo crea una scelta più accurata dei personaggi da utilizzare in quanto ognuno di questi ha un suo modo di lottare e una sua difficoltà e ciò rende il tutto molto più tecnico e tattico. Altro fattore di vitale importanza in questo capitolo sono le Gemme dell’Infinito. Gli oggetti che fanno ruotare tutta la storia compongono anche la struttura delle partite normali. Ogni pietra (ne sono sei) ci da un grosso vantaggio durante il combattimento e durante la sua attivazione è possibile prolungare la partita grazie ai vantaggi da essa ottenuti. Questo si ripercuote maggiormente sulle partite online, che grazie alle Gemme diventano più lunghe e si cammina più spesso sul filo del rasoio.
Ma è HULK?
Graficamente molti picchiaduro scelgono appositamente un design più leggero grazie all’uso pesante del cel-shading. Cosa non malvagia di per sé. Marvel vs. Capcom 3 godeva di un comparto grafico davvero niente male proprio grazie a quella caratterizzazione cartoon che ne enfatizzava le origini. Questa volta gli sviluppatori hanno puntato sul realismo con un potente e performante Unreal Engine 4, ma qui sorgono più difetti che pregi. La differenza dei vari personaggi si sente tutta e alcuni modelli sono stati curati in modo fin troppo approssimativo. Hulk sembra più un giocattolo cinese da 50 centesimi che l’eroe con la forza infinita, Captain America invece è probabilmente una delle più brutte rappresentazioni fumettistiche mai uscite sul mercato (indovinate voi l’artista). Potrei elencare ogni eroe, perché nessuno se ne esce illeso da questo massacro visivo. Forse gli unici che si salvano leggermente sono gli eroi come Dante, ma poi c’è un vuoto totale.
A giocare d’anticipo c’è però la stabilità grafica. Il gioco è caratterizzato da un framerate bloccato a 60 e che nonostante i momenti più pesanti non si schioda da questi. Questo è ovviamente un grosso punto a favore del titolo, che proprio al livello grafico offre poco o niente. Sono inoltre molto gradevoli le scene d’intermezzo, ma come ho detto prima, la loro qualità si discosta troppo poi da quella effettiva del gioco. Il doppiaggio inglese è abbastanza gradevole, ma niente di eclatante, mentre le musiche che accompagnano i duelli e il resto del gioco reggono abbastanza bene, nonostante la loro ripetitività.
Online
Un picchiaduro serio deve avere una sua componente online. Poco, ma sicuro. Altrimenti come si fa a menare un nemico senza nemmeno vederlo e quittare prima di perdere grazie al rage quit? Ovviamente non bisogna farlo. Comunque, Marvel vs. Capcom: Infinite possiede una struttura online abbastanza interessante con tanto di modellazione della linea. In questo modo non ci saranno brutte sorprese durante i combattimenti con i lag e quant’altro. Purtroppo però, la gente che gioca online si conta sulle dita di una mano e bisogna aspettare un bel po’ prima di riuscire a trovare qualcuno.
[stextbox id=”alert” caption=”COMMENTO FINALE”]Marvel vs. Capcom: Infinite ci si presenta come un picchiaduro migliorato sotto diversi aspetti rispetto al 3, ma nonostante questo, continua a soffrire di molti problemi.
Tra questi c’è un comparto grafico molto scadente e un character design davvero bruttino. Il titolo si difende però grazie a un gameplay veloce e studiato per essere utilizzato sia dai Pro che dai novellini, con tanto divertimento per tutti. Al livello narrativo invece si tratta di una storia semplice, ma funzionale per il suo intero arco, della durata di qualche ora.[/stextbox]