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Dopo solo un anno dal debutto della settima generazione Pokemon, eccomi qui a parlarvi del nuovo prodotto targato Game Freak, Pokemon Ultrasole ed Ultraluna. I veterani della serie avranno già avuto a che fare con titoli dal format simile a questo in passato, i “famigerati” terzi titoli come lo sono stati Pokemon Cristallo, Smeraldo e Platino. Invece, chi si aspettava qualcosa di simile a Pokémon Bianco 2 e Nero 2 potrebbe rimanere molto deluso. D’altro canto però, non mi sentirei di definire Ultrasole ed Ultraluna come una semplice rivisitazione dei capitoli dell’anno scorso, indubbiamente non possiamo parlare di veri e propri sequel perché l’esperienza è totalmente stravolta. Ma basterà questo a giustificare l’acquisto di una o entrambe le copie di questi nuovi giochi?
Adorate il Lucente!
Dal punto di vista narrativo, Ultrasole e Ultraluna non si discostano quasi per niente da ciò che si è già visto con Pokemon Sole e Luna. O, perlomeno, non fin da subito. Impersoneremo, ancora una volta, un giovane allenatore appena trasferitosi nella solare isola di Alola. Da qui partirà la nostra avventura che, a parte qualche sporadica apparizione dell’Ultrapattuglia e poche altre cose, andrà avanti quasi come una copia della trama dei giochi scorsi. Tuttavia, sarà verso la fine che il gioco prenderà una deriva tutta sua. L’epilogo di alcuni personaggi cambierà, per esempio, modificandone l’allineamento che avevano in precedenza. Ma, soprattutto, Necrozma è un leggendario che, finalmente, ha senso di esistere. Prima, infatti, il suo collegamento con gli araldi degli astri (Solgaleo e Lunala) era quasi campato per aria, lasciato solo a teorie ed interpretazioni. Adesso, col background che il gioco gli ha fornito, il suo ruolo da “capo trio” di questa generazione è più giustificato.
Purtroppo, però, non tutto ciò va a favore del gioco che se da un lato ha approfondito degli argomenti, dall’altro ha creato qualche incongruenza. Parlo nello specifico dell’Ultrapattuglia e degli abitanti di Ultramegalopoli, che a detta loro hanno indebolito Necrozma nella sua forma originale, ma adesso hanno bisogno del nostro aiuto contro la sua forma indebolita. Poi, come se non bastasse, le apparizioni dei due componenti dell’Ultrapattuglia (diversi a seconda della versione di gioco) spesso serve solo ad aggiungere qualche linea di dialogo di cui non sentivamo davvero il bisogno. Tuttavia, è nel post lega che il gioco migliora vertiginosamente. L’episodio del Team Rainbow Rocket (che riunisce i Team malvagi delle scorse generazioni) vi porterà via un buon numero di ore, e presenterà inoltre una storia ben scritta che farà contenti nostalgici e non. Per il resto, infine, ci troviamo un di fronte ad un post lega che è il non plus ultra di tutti quelli visti ad oggi, migliorando sensibilmente uno degli aspetti meno riusciti della scorsa coppia di titoli.
Gotta fight’em all
Se narrativamente le migliorie si vedono solo verso la fine del gioco, dal punto di vista del gameplay le stesse si faranno sentire fin da subito. Non fraintendetemi, nessuna meccanica è stata stravolta, il sistema di combattimento rimane quello classico, è tutto ciò che gira intorno ad aver subito modifiche. Partiamo subito dal meglio: la difficoltà. Pokemon Sole e Luna ed in generale i titoli Pokémon degli ultimi tempi sono stati più volte accusati di offrire un livello di sfida non molto elevato. Questi nuovi titoli, però, offriranno sfide degne di questo nome. A partire dai Pokemon dominanti, che saranno in grado di decimarvi la squadra e farvi sudare le proverbiali sette camicie. Per non parlare degli allenatori, soprattutto i più potenti, che avranno Pokemon con tutte le IV a 31 e come se non bastasse anche le EV non scherzano.
Come ciliegina sulla torta, l’intelligenza artificiale ha subito altrettanti miglioramenti. Adesso, infatti, se un avversario ha una mossa che vi è superefficace, state pur certi che la utilizzerà. Come ho già detto, poi, vi ritroverete a fronteggiare pokémon “buildati” come si deve nella maggior parte dei casi, non solo dal punto di vista delle iv ed ev (individual values ed effort values) ma anche come coverage delle mosse apprese (sarebbe un vero peccato se il dominante drago conoscesse mosse di tipo veleno vero?). Anche il Rotomdex ha subito la sua buona dose di modifiche, adesso interagirà più spesso col giocatore, parlandogli, dandogli dei consigli e così via. Inoltre, ogni volta che gli si illuminano gli occhi se lo toccate si darà il via al roto’n’roll che vi farà ottenere un potere casuale (molto simile ai poteri O presenti in X ed Y).
Pokemon Ultrasole e Ultraluna non si fermano certamente qui, perché ci saranno anche interessanti novità. Una fra tutte è il surf mantine, uno dei minigiochi più divertenti mai visti in un gioco Pokemon. In questa modalità vi ritroverete a fare su e giù sopra le onde in groppa ad un Mantine facendo salti e trick per aumentare il vostro punteggio. Potrebbe sembrarvi semplice, nulla di più sbagliato. Negli ultimi percorsi infatti i mari saranno pieni di insidie: Wailmer sott’acqua e Tantacool ad ostacolarvi, per non parlare di quei maledetti Sharpedo che vi verranno addosso. In più, ci sarà anche da ragionare su quale trick sfoderare a seconda dell’onda che prenderete. Un’altra aggiunta che – anche se non allo stesso livello del Surf – vi farà perdere del tempo è il Fotoclub di Alola.
Da adesso, potrete scattare una foto insieme ai vostri pokémon decidendo le vostre pose e poi modificarle aggiungendo effetti vari. Le cellule di Zygarde da raccogliere negli scorsi giochi, invece, sono state eliminate a favore degli adesivi del dominante. Non vi nascondo che questa nuova meccanica mi ha entusiasmato molto di più. I premi inoltre saranno un bel po’ graditi: Manuel Oak (il fratello del nostro caro professore) ad ogni numero di adesivi raccolti ci ricompenserà con un pokémon speciale. Questi non avranno particolari statistiche migliorate ma saranno grandi quanto quelli dominanti che affrontiamo nelle prove di Alola. Per finire, tra le strutture dedite alla lotta, poi, un’aggiunta molto gradita è l’agenzia lotta. La particolarità dell’agenzia lotta è che lotteremo contro degli allenatori usando tre pokémon presi “in prestito”.
Old fashined Alola… o quasi
Tecnicamente questi giochi non differiscono quasi per nulla dai capitoli dell’anno scorso. Graficamente, per esempio, ci troviamo di fronte allo stesso gioco, nessuna miglioria di sorta. Ma questo è anche “normale” dato che Sole e Luna hanno già sfruttato al massimo questa console che si porta sulle spalle il peso degli anni. Ci sono, però, piccole modifiche alle grafiche dei menù di lotta e di pausa (che ha colori diversi a seconda della versione di gioco). Tuttavia, nonostante non sembra sia stato molto rimaneggiato, resta il fatto che i cali di fps – che si sentivano molto in Sole e Luna – sembrano esser stati mitigati. Inoltre, sulle mappe di Alola troviamo, molto più spesso, pokémon selvatici scorazzanti con cui possiamo anche interagire, giocandoci. Le musiche, invece, come da tradizione, sanno sempre entrare nella vostra testa uscendone, poi, a forza. Non mancheranno in Ultrasole ed Ultraluna motivetti incalzanti ed energici. Contro alcuni allenatori probabilmente smetterete di combattere solo per finire di ascoltare tutta la canzone. Anche dal punto di vista server The Pokemon Company si riconferma tra le migliori case di sviluppo. Ho fatto numerosi scambi e lotte e non ho mai avuto nessun problema di sorta.
[stextbox id=”alert” caption=”COMMENTO FINALE”]Con Pokemon Ultrasole ed Ultraluna ci troviamo di fronte una storia alternativa – com’è stato ripetuto più volte nel corso di quest’anno – rispetto a quella vissuta in Sole e Luna. I titoli si potrebbero classificare a metà tra i classici “terzi titoli” ed i “sequel” anche se sono molto più sbilanciati verso la prima delle due cose. In ogni caso, il lavoro fatto da Game Freak e The Pokemon Company è molto apprezzabile. Al netto di una storia che ingrana solo verso la fine, ci troviamo di fronte ad uno dei titoli Pokemon più “sanamente” difficili degli ultimi tempi. Sarà veramente soddisfacente giocare in modo ragionato, creandosi delle squadre con una certa strategia dietro. Inoltre, tante altre piccole aggiunte vi porteranno via svariate ore di divertimento. Insomma, il miglior “saluto” che Pokemon potesse fare a questa straordinaria console portatile.
È stato un piacere, 3DS.[/stextbox]