Quantum Break – Recensione

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Remedy. per alcune persone potrebbe essere un nome come tanti, ma per molti sta a significare tanto: Parecchie innovazioni, prove e immersioni multimediali che spesso ci hanno fatto passare ore ed ore immersi in avventure indimenticabili. Proprio loro sono i creatori di Max Payne passato poi in mano a Take-Two Interative. Ma non solo, nel periodo più recente sono anche stati i creatori di Alan Wake, un titolo che ha fatto tanto parlare di sé ma che alla fine ha conquistato quasi del tutto sia la critica che il pubblico. Ma ormai sono ben due anni che Remedy ci ha presentato il suo ultimo progetto ovvero Quantum Break e finalmente è arrivato il momento di tirare le somme del nuovo titolo in uscita su Xbox One e PC.

Sei tu Jack?

Quantum Break è un action in terza persona, che è il settore dove la casa di sviluppo ha sempre puntato, ha però nel suo DNA qualcosa che cerca di stravolgere e diversificare ciò che fino ad ora abbiamo visto da questo genere. La trama parte con un esperimento sui viaggi nel tempo, che però non ha avuto l’esito sperato. L’evento non solo causa disturbi nel tempo e la morte del fratello di Jack, ma permette ai personaggi principali (Jack Joyce, interpretato da Shawn Ashmore, e Paul Serene, Interpretato da Aidan Gillen) di manipolare il tempo. Il nostro arduo compito è quello di indagare su cosa sia successo e di cercare di fermare una frattura temporale infinita. La trama è narrata molto bene, ed è suddivisa in atti proprio come fecero con Alan Wake. Al termine di ogni atto abbiamo la possibilità di prendere determinate scelte che vanno a influenzare il corso degli eventi. Particolarità non da poco è la presenza di una serie TV vera e propria ed infatti i personaggi presenti all’interno del gioco sono gli stessi presenti nel cast del telefilm. L’utilizzo fatto di questa novità è particolare poiché fino ad oggi non si era mai vista un’interazione così importante tra il “cinema” ed un videogioco. Le puntate sono lunghe 25 minuti e quindi vi ritroverete a passare dal pad alla mano a poggiarlo per i successivi 25 minuti. Ovviamente, nel caso in cui siate eccessivamente frettolosi, c’è la possibilità di non vedere le puntate anche se vi sconsigliamo vivamente questa scelta, dato che a livello cinematografico è un buon prodotto che va a spiegare nel dettaglio molte cose che durante le fasi di gioco vengono tralasciate. La trama è inoltre ricca di colpi di scena, accompagnata da una sceneggiatura di tutto rispetto, la caratterizzazione dei personaggi è ottima offrendo un mix completo che vi farà rimanere attaccati allo schermo senza alcun problema. Uno dei fattori narrativi che ci ha lasciato qualche dubbio è la gestione delle scelte fatte da noi, nonostante siano scelte abbastanza difficili da fare si riesce quasi sempre a intuire quale sia quella con effetti buoni piuttosto che quelli cattivi. Nonostante tutto il gioco riesce però a lasciare al giocatore quelle emozioni che ci si aspetta nel momento delle decisioni cardine, lasciandogli continuamente il dubbio su cosa fosse successo se…

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Sparo a rallenty!

Il gameplay del gioco è abbastanza ancorato alle fondamenta del genere anche se dobbiamo dimenticarci di alcune feature che siamo abituati a trovare quasi sempre, per esempio le coperture del personaggio sono automatiche e non ci sono tasti per abbassarsi e correre, lasciando il tutto ad una gestione automatizzata del movimento del personaggio che, nonostante tutto, funziona in maniera egregia rendendo le fasi di azione molto più fluide e frenetiche. Ad aiutare le fasi sparatutto ci sono i poteri che ha Jack i quali vengono assegnati ai vari tasti sul controller e che hanno varie utilità. Tali poteri non saranno da subito in nostro possesso ma bensì si sbloccheranno con l’avanzare della trama. Inoltre ogni talento di Jack può essere migliorato raccogliendo delle fonti di Kronom che si trovano all’interno del gioco. La miscela totale delle fasi action è ottima, mischiando perfettamente l’utilizzo delle armi per poi innescare subito un’abilità speciale. Le armi trasportabili sono 3, suddivise in categorie, i poteri invece sono 5 e ognuno ha un effetto differente il feedback dato dalle armi convince appieno anche se la varietà è abbastanza ristretta. Ma il gameplay del gioco non si basa solo sul fattore “spara spara”, in Quantum Break c’è un giusto equilibrio tra fasi shooting ed esplorazione. Quest’ultima viene molto sfruttata per lo svolgimento della trama e, ovviamente, per la continua ricerca di collezionabili utili sia per il raggiungimento del 100% del gioco che per aumentare le informazioni in nostro possesso sul mondo di gioco. Nelle fasi di esplorazione ci sono anche dei piccoli puzzle ambientali che seppur siano molto semplici sono abbastanza divertenti e spesso ci richiedono l’utilizzo dei poteri di Jack che possono essere utilizzati per rallentare alcuni oggetti che sono in collisione temporale oppure per fermare momentaneamente il tempo attorno a noi. Queste fasi sono veramente ben fatte, accompagnate da un ottimo comparto artistico che va a caratterizzare gli ambienti circostanti con molta maestria.

[Tweet “Quantum Break è un piccolo passo avanti nel comparto grafico per la console di Microsoft.”]

Il titolo vi terrà impegnati per circa 8 ore, in questo tempo avrete così finito la vostra prima “run” in Quantum Break. C’è però da aggiungere che la voglia di rigiocarlo per vedere i cambiamenti in base alle scelte è veramente tanta, se poi vogliamo metterci a raccogliere tutti i collezionabili allora la longevità continua a salire riuscendovi a tenere occupati molte più ore.

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Nella buona e nella cattiva sorte.

Ciò che ci ha particolarmente colpito è il comparto artistico e grafico del titolo, se da una parte alcune texture e alcuni scorci grafici non facciano urlare al miracolo è impressionante vedere la cura nei dettagli riposta da Remedy in Quantum Break. Il titolo offre molte ambientazioni sia interne e sia esterne, la cura nei dettagli è incredibile, ogni ambiente è ben caratterizzato, ricco e vivo. Nei momenti in cui il tempo è fermo, la cura riposta all’ambiente è quasi maniacale, con ritocchi ambientali molto ben fatti e delle piccolezze che vi faranno immergere in maniera ottimale. Dal lato tecnico il gioco invece è bellissimo da vedere, seppur qualche filtro di troppo a volte rovina la resa grafica complessiva, c’è anche da segnalare che il passaggio tra filmati in computer grafica e sequenze di gameplay avviene senza nemmeno rendersene conto facendoci spesso rimanere ammaliati dal colpo d’occhio complessivo accompagnato da un frame rate molto stabile. Ottima, inoltre, la qualità riposta sui personaggi con un dettaglio grafico ottimo e anche l’utilizzo del motion capture ha dato ottimi frutti su tutto il comparto tecnico. Possiamo quindi definire Quantum Break un piccolo passo avanti nel comparto grafico per la console di Microsoft. Non abbiamo avuto la possibilità di giocare alla versione PC dunque il nostro giudizio tecnico si ferma alla versione console.

Anche il comparto audio è ben diretto, il titolo e la serie TV sono totalmente doppiati in italiano e il doppiaggio è di buona fattura, c’è da segnalare soltanto qualche piccolo problemino sulla regolazione delle voci rispetto ai rumori ambientali. Ottime anche le musiche che accompagnano in modo egregio il susseguirsi degli eventi a schermo.

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Riassunto:

Quantum Break è un altro tassello Remedy da inserire in un puzzle più che complicato. Il titolo affascina, ha una trama matura e ben narrata. Il gameplay diverte e la voglia di giocare non cala facilmente. L’aggiunta della serie TV non è da sottovalutare ma è una componente che ad alcuni utenti potrebbe non piacere troppo, inoltre per chi ha una connessione lenta ci sono 75gb di download che lo aspettano per vedere senza problemi gli episodi della serie TV, un ostacolo importante che però risulta quasi necessario date le dimensioni del progetto. Ciò che non riesce a far spiccare il titolo nell’olimpo dei capolavori è una mancata rivoluzione del genere, resta comunque un ottimo prodotto che ai possessori di Xbox One è quasi impossibile sconsigliare. È arrivato il momento di fermare il tempo e avvicinarsi in questa nuova esperienza targata Remedy.

 

 

Sull'autore

Andrea Spina

Già da piccolo mangiavo biscotti a 8 Bit, l'amore per i videogames si è espansa in me tramite il Sega Mega Drive, attualmente continuo a coltivare la mia passione principale affiancata a quella dei giochi di società.