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I videogiochi di ruolo online hanno un certo fascino sul sottoscritto. Vivo quelle storie e quelle esplorazioni come un qualcosa di intimamente importante. Ho esplorato in lungo e in largo addirittura i meandri di Gotham e Metropolis in DC Universe online e in passato giocai parecchio a Metin 2, che porterò sempre nel cuore. Viaggiare attraverso le lande di The Elder Scrolls ha sempre un certo fascino però e tornare nelle fredde terre di Skyrim è qualcosa che lascia sempre una sensazione di pura estasi mista a un senso di malinconia. Zenimax Studios Online ha lavorato egregiamente The Elder Scrolls Online nel corso degli anni, rendendolo un vero e proprio competitor dei maggiori concorrenti. Cosa ha quindi da offrirci questa nuova espansione, Greymoor?
Per Skyrim!
Greymoor ci riporta nelle terre che tanto conosciamo, ma soprattutto, ci riporta a Solitude. La narrazione dell’espansione vuole essere un primo tassello di quel che vedremo quest’anno con gli altri aggiornamenti. Posso quindi dire che quanto segue non è comunque il giudizio finale, che arriverà solo a fine anno e che potrebbe aumentare o diminuire. Vale la pena dire che comunque la trama principale vi porterà via dalle 6 alle 8 ore di gioco, ma queste fungono bene da collante per un nuovo posto.
La scrittura è come sempre la classica bethesdiana e che quindi presenta momenti di alta drammaticità e altri invece più leggeri, ma soprattutto con dei testi più banalotti. Ciò ovviamente è un classico dell’azienda e alla fine ci si abitua facilmente visto che è il contorno a giocare un ruolo importante. Ci si perde facilmente nelle aree e nei posti intrisi di una magia antica quanto pericolosa. I nemici stavolta non sono i draghi e nemmeno gli uomini, pronti a farsi la guerra nel nome di un credo superiore. Stavolta i veri nemici sono i vampiri, i licantropi e altre creature. Ma è proprio il vampiro che ora come ora gioca un ruolo importante anche dal punto di vista del gameplay.
Il sangue caldo
Come detto prima, Greymoor ha dato una bell’aggiunta al gioco con il vampiro, che ora non è solo un abbozzo, ma qualcosa di più concreto e tangibile. In primis bisogna dire che si diventa vampiri in diversi modi e io ve ne dirò uno semplice semplice. Fatevi mordere da un altro giocatore. In verità c’è ancora un modo più facile, ma scopritelo voi.
Essere un vampiro no è una passeggiata e rappresenta un vero e proprio punto di svolta rispetto al passato. Possiamo infatti avere alcuni poteri estremamente utili, ma ogni bonus avrà anche un malus da non sottovalutare. Per dirne una, quando saremo in forma non tangibile, non potremo essere colpiti (o quasi), ma allo stesso tempo non potremo curarci e quindi un nemico in gamba potrà sempre metterci fuori combattimento.
Dal lato tecnico, ci troviamo ancora una volta davanti a The Elder Scrolls Online e nel male o nel bene, questo vuol dire che la resa è identica. Sinceramente non ho mai sentito la necessità di un upgrade grafico in questo gioco e alla fine sono i dettagli a renderlo cosi pazzesco. Minuscoli dettagli sparsi un po’ ovunque e in attesa di un giocatore valido e capace di scoprirne le piccolezze. Magari in un futuro bisognerà attendere un upgrade, ma questa resa non solo funziona, ma permette la fruizione del titolo anche sui pc non troppo performarti.
Questa non è la vera fine della recensione in quanto per quella bisognerà attendere ancora molto, ma si tratta sicuramente di un punto dal quale iniziare il nuovo percorso.