Splatoon – Recensione

Splatoon

Una delle critiche più rilevanti che vengono fatte a Nintendo è la mancanza di nuove IP. E non parliamo di esclusive ma proprio di nuovi brand creati da zero. Ed ecco allora che Nintendo ci prova, si lancia, e annuncia Splatoon, uno sparatutto in terza persona molto particolare. Un’attesa nuova IP o un buco nella vernice?

Gamberi, ma non molluschi.

Cos’è Splatoon? Semplice, uno sparatutto in terza persona, però ha delle meccaniche tutte sue che lo rendono decisamente particolare. Ma andiamo per gradi: il gioco ci porta ad essere dei piccoli esseri umani armati di fucili e pistole, le armi saranno sì cariche, ma non di proiettili, bensì di vernice. Al primo avvio ci dovremmo creare il nostro personaggio, scegliendo se lo vogliamo maschio o femmina, colore dei capelli e occhi. Dopo aver creato il nostro piccolo splatter, un tutorial ci lancerà nel mondo di Splatoon spiegandoci i comandi e tutto quello che è possibile fare all’interno del gioco. Già dal tutorial ci rendiamo conto che lo stile Nintendo non è andato perso, essendo un gameplay veloce, immediato e adatto a tutti, sia alle persone che prendono di rado un pad in mano e sia invece a chi il pad lo consuma giornalmente. Terminato il tutorial ci ritroviamo nell’hub principale composto da una mini città da dove sarà possibile scegliere tutto quello che vogliamo fare.

SplatoonPlaza

Vernicio sempre da solo…

Tra le varie attività che possiamo eseguire in Splatoon c’è anche una modalità single player, ovvio non è il pilastro portante del titolo essendo  principalmente strutturato per l’online, però il gioco in solitaria ci ha convinto parecchio. La trama è simpatica e narra di un rapimento avvenuto dai cattivi del gioco e noi, piccoli eroi splatter, ci troveremo a scavalcare tutti i livelli per trovare lo sfortunato vecchietto. Il gioco in singolo dimostra in tutti i livelli delle ottime scelte di level design. I livelli saranno suddivisi in quartieri e ogni quartiere sarà caratterizzato a proprio modo.  All’interno di ogni livello l’obiettivo sarà sempre lo stesso, ovvero uccidere i nemici per trovare delle chiavi che ci porteranno alla fine del nostro percorso. A rendere più interessante l’esplorazione ci pensano i collezionabili sparsi nei livello che ci daranno la possibilità di sbloccare nuove armi. Ah, godetevi il boss finale che è veramente una piccola chicca, chiudendo al meglio un’ottima modalità in singolo.

Splatoon!

Verniciata Time!

Dopo le 6/7 ore passate in solitaria nella campagna di Splatoon eccoci arrivati al multiplayer. Attualmente il gioco offre una modalità classica che consiste nel verniciare di più il terreno rispetto agli avversari e allo scadere del tempo (3 Minuti) il team che avrà ricoperto più campo avrà vinto il match. Questa tipologia di gioco rende perfettamente l’idea di cos’è Splatoon: veloce, immediato e tattico. Le kill non danno nessun punto al giocatore ma bensì aiutano la squadra ad avere più tempo per verniciare a più non posso dato che per il respawn del giocatore ci vogliono circa 4 secondi. Questa modalità ci ha divertito veramente tanto, ogni partita è in grado di prenderti come se fosse la prima e il gioco è sempre stato in grado di portarci a fare un altro match anche se ci eravamo promessi che sarebbe stato l’ultimo. Le mappe disponibili dopo mesi dal lancio cominciano ad essere di un numero accettabile, anche se non condividiamo l’idea di Nintendo di metterne soltanto due disponibili per un determinato lasso di tempo, impedendo una costante varietà al gioco.  L’altra modalità di gioco, ovvero le partite PRO sbloccabili dopo aver raggiunto il livello 10, ci catapultano in partite più competitive e dirette dove l’obiettivo sarà quello di mantenere propria una parte del terreno per più tempo possibile. Queste partite pro ci faranno salire di grado e ci daranno anche punti esperienza ma solo nel caso in cui facciamo parte del team che ha vinto la partita, in caso contrario i punti accumulati saranno zero. Una scelta discutibile che rende alcune volte le partite frustanti e punitive.

Splatoon-Gameplay

Uno splatter più unico che raro

A rendere l’esperienza online adeguatamente differenziata ci pensano i potenziamenti e l’abbigliamento del nostro amato guerriero. Come spesso accade nei giochi online, a segnare la progressione del personaggio ci pensa il livello che inizialmente era fissato ad un massimo di 20 però ultimamente alzato fino a 50. L’avanzamento, oltre a permettere l’accesso alle partite pro che, come abbiamo detto sono accessibili dopo aver superato il decimo livello, sbloccherà nuovi capi d’abbigliamento e accessori utilizzabili dal giocatore per potenziare le proprie caratteristiche, ogni personalizzazione aumenterà determinate statistiche e, ovviamente più il nostro livello sarà alto e più il nostro venditore di fiducia ci procurerà dei capi più potenti e costosi. Tutto ciò che verrà equipaggiato al nostro personaggio potrà diventare più potente semplicemente utilizzandolo, poichè anche l’equipaggio ha un suo livello massimo. Bisogna ammettere che il sistema di avanzamento di Splatoon è ben realizzato e caratterizzato, il salire di livello sarà un piacere e il continuo sbloccare nuovi contenuti da provare sul nostro eroe da la giusta soddisfazione al giocatore. È da sottolineare però che è difficile notare la reale differenza nella progressione dell’equipaggiamento, e ci sarebbe piaciuto quindi una differenza più marcata di tale progressione. Le armi disponibili si differenziano tra quelle a lungo raggio, quelle a medio raggio e quelle a raggio breve, ovviamente ogni tipologia si adatta di più a determinati stili di gioco piuttosto che ad altri ma comunque il bilanciamento è ben fatto quindi potete tranquillamente scegliere la vostra arma in base al vostro stile di gioco preferito.

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Guardami bene ragazzo!

Una piccola analisi tecnica del gioco è più che dovuta. Partiamo col dire che il gioco gira a 1080p e 60 frame fissi, cosa decisamente gradita e in grado di dare un buon colpo d’occhio al gioco. Graficamente il titolo è molto ispirato, magari non ci sono tante texture negli ambienti però ogni limite è utilizzato a proprio vantaggio dal design riuscendo a distrarre il giocatore dalle piccole mancanze grafiche. È proprio parlando del design che ci viene spontaneo un bel sorriso: il gioco è veramente bello da vedere, e tutti quei colori che macchiano i livelli sono una goduria per gli occhi, anche le mappe e i livelli in singolo hanno una propria identità ben definita e quasi tutti gli ambienti sono davvero apprezzabili. I personaggi sono ben realizzati e lo stile molto giappostyle può piacere oppure no; a noi ci ha convinto anche se non ci sarebbe dispiaciuta la possibilità di scegliere tra più tipologie di personaggi. Nel complesso comunque tutto il comparto tecnico e artistico è veramente ben fatto e difficilmente vi stancherà. Anche il sonoro fa egregiamente la sua parte: gli effetti ambientali e il suono delle armi sono ottimi, menzione speciale per la canzoncina che sentirete nella città di Splatoon che già dopo le prime ore di gioco vi entrerà nelle orecchie e difficilmente ne uscirà presto. Ultima menzione, il prezzo. Il gioco viene venduto a 39,90€ di listino, un prezzo decisamente aggressivo soprattutto paragonandolo a giochi tripla A che si trovano negli scaffali. Una scelta che a noi è piaciuta davvero tanto!

Commento:

Splatoon porta nella console casalinga di Nintendo una tipologia di gioco che mancava. La casa di Kyoto ha sviluppato un gioco fresco, frenetico e divertente in grado di creare quell’effetto dipendenza che dopo aver fatto una partita ne farete tranquillamente altre 10. Alcuni problemi persistono come, ad esempio, la mancanza della chat vocale. Nonostante questo però ora con i vari update il gioco è davvero completo e dispone di molti contenuti in grado di offrire una buona varietà, se poi aggiungiamo che il prezzo a cui viene venduto è ottimo ci viene davvero difficile sconsigliarlo. Perciò ragazzi, se avete una Wii U vi conviene attrezzarvi di secchio e pennello, la vernice vi aspetta!

Sull'autore

Andrea Spina

Già da piccolo mangiavo biscotti a 8 Bit, l'amore per i videogames si è espansa in me tramite il Sega Mega Drive, attualmente continuo a coltivare la mia passione principale affiancata a quella dei giochi di società.