Apollo Justice: Ace Attorney Trilogy -Recensione

Chi ha mai detto che le remastered siano inutili? Penso solo una cosa a riguardo, che non bisogna fare un polverone in senso positivo o negativo su un titolo in generale com’è successo con The Last of Us Part 2 Remastered. A parte qualche caso particolare le remastered sono utili, per recuperare quei giochi che al lancio originale non si era riusciti a giocare, oltre al fatto che in alcuni casi vengono aggiunte delle novità che nella versione principale non erano presenti.

Apollo Justice: Ace Attorney Trilogy è esattamente il pacchetto che, gli appassionati hanno conosciuto dal 2001 in poi però non è stata aggiunta nessuna traduzione in merito, oppure contenuto extra a riguardo. A parte gli asset grafici siano stati riadattati nelle attuali console di questo periodo, ciò che andremmo a vedere/conoscere sono gli stessi titoli pubblicati anni prima, ma che godono di meccaniche interessanti e divertenti ma che nulla fa urlare al miracolo.

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Un avvocato alle prime armi

La raccolta di giochi si aggira attorno alla figura di Phoenix Wright, oppure Apollo nella versione occidentale, e in altre poche occasioni di altri personaggi che si possono conoscere nella serie, il quale è un giovane avvocato che si deve far strada nel mondo della corte di giustizia. Le meccaniche di gioco sono estremamente semplici in quanto ad ogni capo d’imputazione, dovremmo difendere oppure accusare qualcuno in base alla situazione di turno.

Ascoltando ogni persona dall’accusato oppure un testimone, dovremmo ascoltare ciò che hanno da racontare fino ad entrare nel dettaglio di ogni narrativa. Infatti per chi se lo stesse chiedendo non ho mai provato un titolo legato alla serie di Acce Attorney, in quanto è una tipologia di giochi che ho conosciuto solamente da quando ho iniziato a scrivere, e ho cominciato a documentarmi quotidianamente.

In ogni caso ad ogni momento nel quale le persone vengono coinvolte nel caso, ci verranno a raccontare le vicende dell’accaduto – vi cito solo il primo caso d’imputazione per non rovinarvi l’esperienza – dovremmo leggere tutti i dettagli legati alle vicende di un esperto giocatore di poker. Da ogni prova ottenuta dagli investigatori, oppure detective chiamateli come preferite, dovranno essere i fatti con i quali dovremmo giudicare le parole degli imputati e dei testimoni.

Ma nulla di nuovo? Proprio nulla?

Ce da dire che questa collection è la stesssa pubblicata nel 2021 per PS4 e Switch, che attualmente è uscita – almeno da pochi giorni rispetto alla pubblicazione di questo articolo – anche sulle altre piattaforme come Xbox One, Xbox Series X/S, PS5 e PC. La quale non fa altro che inserire i primi iconici titoli sviluppati, prodotti e pubblicati per Gameboy e console Nintendo in poi fino a quando non si è voluti creare un porting per altre piattaforme.

Nel corso degli anni la serie è riuscita a crearsi una nicchia di appassionati, che attraverso le sue meccaniche di gioco altamente simpatiche e divertenti non è andata oltre al progetto nostalgia. Infatti Phoenix non è altro che uno dei tanti avvocati che dovrà intrecciare le sue ore di lavoro, insieme ad altri colleghi/amici che gli insegneranno il necessario per vivere e sopravvivere in questo universo.

Per tanto dal punto di vista narrativo per andare avanti con le storie, anche semplicemente completando un arco narrativo dei 5 per ogni capitolo, bisognerà completare quel determinato segmento. Non conoscendo le meccaniche di gioco inizialmente sarà un pochettino arudo ad avanzare, perché bisogna capire esattamente le meccaniche di gioco e se non si riesce verremmo rimandati indietro.

Obiezione vostro giudice

Sin dalle prime battute il gioco ci chiederà di prenderla con estrema calma, in quanto bisognerà ascoltare ciò che hanno da dire gli imputati e chiedere ad ogni affermazione che cosa vogliono dire. Successivamente controllando le prove potremmo omettere ciò che hanno da dire le persone, chiedendo al giudice di controllare e colpevolizzare all’occorrenza la persona imputata.

Questo asset di meccaniche saranno ripetitive rendendo il gioco estremamente rilassante, ma allo stesso tempo un po’ snervante in quanto se non riusciremmo a proteggere il nostro cliente dovremmo ripetere da capo l’esperienza. Insomma nulla di nuovo dal fronte occidentale, anche in virtù del fatto che i doppiaggi e le traduzioni sono rimaste invariate dai capitoli originali.

Tradotti bene nelle rispettive lingue ( ho provato le versioni inglese e francese) e tutto sommato si fanno leggere, però per chi non ha voglia di interpretare/tradurre da una lingua straniera per diversi motivi si troverà in difficoltà. Il doppiaggio l’ho trovato appagante anche quando si chiama l’obiezioni, ancora adesso che sto scrivendo risento la parola “Objection“.

Per chi è rivolto questa remastered?

Le remastered un po’ come ho già detto precedentemente servono per recuperare quei titoli che non si aveva provato, oppure si è dei gran appassionati di quel mondo d’appartenenza. Questo funziona per tutte le remastered e hanno solamente questa funzione, anche perché hanno un basso costo di sviluppo e vanno sempre bene.

Dal punto di vista grafico non abbiamo nulla che urli al miracolo in quanto, ricorda sempre le serie d’animazioni che in questi anni stanno andando di moda per diversi motivi. Le movenze sono naturali anche se sono caricate apposta per far divertire il giocatore, sopra tutto con movenze dell’immaginario comune del mondo d’intrattenimento orientale, che ad alcuni può divertire mentre molti altri no in base ai gusti personali.

Dal lato sonoro è rimasto invariato riuscendo a convincere nelle atmosfere, nelle musiche ed effetti sonori per quanto se ne voglia per chi voleva qualcosa di nuovo. In breve la palla rimbalza passa a tutti quanti voi in quanto, ad ogni persona troverà un qualcosa di diverso per divertirsi e appassionarsi, nel mio caso ero curioso del pacchetto dei titoli ma non mi ha fatto impazzire per le sue meccaniche, mi ha divertito ma dopo averlo completato dubito che lo ricomincerei.