J-Stars Victory VS Plus – Recensione

L’annuncio di una localizzazione occidentale di J-Stars Victory VS ha destato nuove speranze negli animi dei videogiocatori, dapprima sospese in un limbo, lasciando un sorriso estatico sui loro volti. Quarantacinque anni di disfrenamento per Jump che, dal 1968 ad oggi, ha allietato settimanalmente gli appassionati a suon di pagine di fumetti. Ci sono stati molteplici dubbi sull’impossibilità del titolo di sconfinare i muri nipponici, per via licenze e magagne legali varie, ma a quanto pare abbiamo assistito ad un abbattimento evidente.
Il crossover tra le serie più note giunge negli scaffali nostrani convertendosi in J-Stars Victory VS Plus, rincarando una dose di fan service, sebbene il roster vanti di ben 52 personaggi, di cui 39 giocabili e 13 di supporto. La scelta varia tra protagonisti ed antagonisti.
La conglomerazione dei personaggi più celebri dell’universo fumettistico getta nuove fondamenta per un picchiaduro più divertente. La bramosia di controllare le personalità più importanti dei fumetti del Sol Levante in un unico gioco è talmente sconfinata da annichilire.
Le occasioni di vedere un titolo del genere sono sporadiche e Spike Chunsoft ha realizzato un gioco con tanta ironia: i characters design di rilievo, i suoni onomatopeici che emergono durante i combattimenti ed i classici modelli 3D testimoniano la voglia di partorire un picchiaduro, che punti tutto su un divertimento immediato.

JSTARS3

Un picchiaduro con i fiocchi

Il gioco miscela un insieme di combattenti – da Dragon Ball a One Piece, da Naruto a Bleach, da Hunter x Hunter a Toriko, da Dr. Slump e Arale a Toriko e tanto altro ancora – che si sfideranno all’interno di arene estese in altezza ed in superficie completamente tridimensionali.
Il sistema di combattimento è competitivo e di stampo arcade, ossia un 2 contro 2, con il relativo supporto di un personaggio per ciascun team. L’assegnazione di vittoria si concretizza a quel team che prima dell’altro avrà affibbiato con orde di pugni, stendendolo e terminando l’incontro con tre “KO” (talvolta anche di meno),  tra la compagine nemica. Il lottatore viene rigenerato quando l’energia arriva a 0 ed è un fattore utile quando c’è la disparità di barra vitale tra i combattenti. In altre parole, chi porterà a termine tre “KO” vincerà l’incontro. Gli scontri hanno una durata più lunga rispetto ad canonico picchiaduro, rendendolo atipico a tratti, in quanto le aree sono vaste e permettono un grande girovagare per la mappa. Il giocatore può anche ribaltare le sorti dell’incontro perché tutto si basa sul sostegno del compagno di squadra – di cui ognuno avrà caratteristiche determinanti – e per dominare occorre usare una coppia con una buona sinergia e cooperazione.
La struttura di gioco è compartita in attacchi rapidi e potenti, congiunti con la levetta analogica che si tramutano in diverse combo. Un tasto permette di eseguire mosse speciali, capaci di infliggerli anche a distanza, e i comandi dorsali consentono di: richiamare il personaggio di supporto per attaccare il nemico, puntare il bersaglio stesso, parare e schivare attacchi direzionalmente, e correre. Come in ogni picchiaduro non manca anche il tasto che esegue il salto. Con lo stick analogico è possibile attivare la Victory Burst – dopo aver soddisfatto certi requisiti nel momento in cui un determinato indicatore è pieno – che munisce la possibilità di ottenere un “level up” temporaneo conferendole l’occasione di devastare il nemico con un’accozzaglia di colpi molto potenti, accompagnate da una cut-scene. Difendersi quando si è in svantaggio è d’obbligo perché nel gioco è possibile effettuare contrattacchi e teletrasporti nel momento più consono, avendo la possibilità di rimontare. Nulla di più semplice. I comandi sono semplici ed immediati.
Una delle imperfezioni più rilevanti è la CPU, di cui sembra giocare molti scherzi durante i combattimenti , e per godere appieno l’esperienza di gioco e sfidare nemici con difficoltà più elevate occorre collegare il secondo pad, o meglio giocare con un compagno nel comparto online.
J-Stars Victory VS Plus è all’insegna di modalità importanti tripartite in: J-Adventure, Victory Road e Arcade Mode.

JSTARS1

Un favoloso tributo

La campagna principale non è il punto forte, ma le botte tra orbi tra personaggi appartenenti ad universi disgiunti rendono tutto ciò spensierato. La software house è riuscita bene a superare l’impasse. J-Adventure rappresenta la storia divisa in quattro archi narrativi, calata rispettivamente nei panni di Rufy (One Piece), Naruto (Naruto), Toriko (Toriko) e Ichigo (Bleach), e la nave sarà il mezzo privilegiato nell’avanzamento della storia per decretare il campione. Durante il percorso – nella storia principale – gli altri personaggi si aggregheranno nel team. Il titolo non priva di missioni secondarie e combattimenti occasionali e, perciò, offre svariate ore di gioco.
Le due altre modalità contribuiscono ad erigere il valore del gioco. Nella sezione Victory Road l’eroe affronterà un nugolo di combattimenti che hanno luogo nella stessa arena, compiendo diverse missioni. Invece, quella più impegnativa ed ardua è la modalità Arcade Mode che propone delle sfide contraddistinte dalle stelle. E’ consigliabile cimentarsi in questa competizione dopo aver completato la story mode. Purtroppo viene in superficie il difetto già elencato: una CPU poco reattiva. Ciò non proibisce, però, di mettere in prova le vostre abilità.
Nel contempo il titolo beneficia di un negozio J-Shop dove è possibile acquistare carte e sbloccare nuovi personaggi attraverso i J-Point, reperibili giocando nelle modalità sopracitate e accumulando tantissimi punti di esperienza al fine di sbloccare nuove slot per i personaggi. Infine, non manca la galleria per i filmati e le impostazioni di gioco.

JSTARS4

Tiriamo le somme

A livello tecnico, il lavoro di Spike Chunsoft è encomiabile e fiducioso. La software house non ha interagito con l’animazione cel-shading, bensì con un tocco grafico più nitido e colorato. Non il massimo in termini di dettagli grafici, ma fa un particolare effetto vedere in azione, ad esempio, un Rasengan di Naruto o un Kahehameha di Goku. L’edizione PS4 garantisce i 1080p a 60fps, ossia una fluidità grafica che peccava nella scorsa generazione di console di casa Sony. Pertanto il comparto sonoro è orecchiabile.
Le mappe sono ben ricreate, ma la telecamera non permette a volte di gestire meglio lo scontro.
La “voce tutorial” che accompagna i primi passi del giocatore rappresenta uno scoglio da superare, però il prodotto è accessibile a tutti a primo impatto.
Infine, la vera novità di J-Stars Victory VS Plus resta la localizzazione e che gli occidentali possano mettere le mani su un titolo che – fin dall’annuncio – ha accolto i fan con giubilo. Il clima è unico e le parole dei doppiatori degli eroi aprono la strada per un’esperienza incantevole. Peccato solo il lato tecnico lungi dall’essere ottimo.

 

J-Stars Victory VS Plus è il gioco che tutti gli appassionati di manga non possono lasciarsi sfuggire. Il titolo rivive lo spirito di tutti i protagonisti dei fumetti che hanno lasciato un segno nell’infanzia. E’ fan service allo stato puro, ma a colpo d’occhio non è catalogato come picchiaduro impareggiabile. Come roster, invece, è in vetta. Il sogno di poter mettere le mani su un titolo ricco di personaggi – di mondi diversi tutti insieme – è realtà.

 

Sull'autore

Luigi Fulchini

Studente e uno dei fondatori di HavocPoint.it. Scrive di videogiochi.