Evoland 2: A Slight Case of Spacetime Continuum Disorder – Recensione

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Il videogioco è un media che non ha nulla da invidiare al cinema, musica o letteratura. Come questi possiede una ricca storia, nonostante esista da meno di 100 anni e questa è ormai studiata anche in alcune università. Di anno in anno infatti troviamo delle innovazioni che probabilmente sono anche troppe e quindi e tutto un susseguirsi di idee, concetti, e di miglioramenti hardware e software. Mesi fa abbiamo recensito un titolo che voleva ripercorrere l’intera storia videoludica e ci è riuscito a metà, Evoland. Quest’oggi vogliamo trattare Evoland 2, il sequel che intende approfondire in una maniera viscerale l’evoluzione videoludica dal punto di vista grafico e stavolta ci sono molti più rimandi alle vecchie perle che tutti conosciamo. Per sapere se ci ha convinto o meno non vi resta che continuare a leggere.

 

 

 

Un eroe senza nome e senza ricordi

Come per molti titoli ruolistici di stampo nipponico ci ritroveremo a impersonare un personaggio senza un nome e con la perenne amnesia. Sarà proprio questo suo stato a far scaturire tutta la trama e ciò che gli ruota intorno. Ci sveglieremo in una casa dentro un villaggio che percorreremo in lungo e in largo più di una volta e che vedremo modellarsi nel corso dell’avventura. In compagnia di una fanciulla dovremo fare dei continui spostamenti temporali e saranno proprio questi a determinare la qualità grafica del titolo. Trovandoci nel passato ci ritroveremo all’improvviso circondati dai pixel grandi quanto un palazzo e il nostro personaggio assomiglierà tanto a quel piccolo eroe che ci ha accompagnato per anni, Link. Passando poi per gli intermezzi dello stile grafico alla Final Fantasy VII, VII, IX e finendo per assomigliare ai giochi di qualche generazione fa. Gli stessi luoghi cambieranno la loro caratterizzazione e con il passare delle “generazioni” e se con lo stile a 8 bit troveremo una terra quasi incontaminata con qualche personaggio cacciatore-raccoglitore, evolvendoci troveremo dei radicali cambiamenti ovunque nell’ambiente circostante. La storia quindi sarà un continuo saltellare tra il passato, il presente e il futuro e queste tre epoche spesso andranno a intersecarsi in modo furbo e sapiente. Delle volte potremo incontrare dei personaggi che ci riconosceranno, ma che noi conosceremo solo andando avanti con la storia e indietro nel tempo. Ciò che potrebbe apparire folle è in realtà un espediente piuttosto comune nella narrazione videoludica e qualcuno ci riconoscerà sicuramente il rimando a Chrono Trigger.

Di rimandi in Evoland 2 ne troveremo a più non posso e il primo fra tutti c’è proprio The Legend of Zelda. Impersoneremo un personaggio taciturno e con delle chiare sembianze di Link e la spada sarà praticamente uguale a quel del protagonista del gioco Nintendo. Le battute che ci faranno ricordare il periodo videoludico di cui stanno parlando e spesso ci ritroveremo a leggere addirittura delle frasi quasi di sbeffeggiamento nei confronti dell’industria moderna, che sembra vivere ormai di pochi generi. Verranno accontentati quindi tutti i giocatori di una certa età cresciuti con i videogiochi, ma anche tutti i giovani cresciuti con gli fps o Guitar Hero. In linea generale la trama non ci farà saltare dalla sedia e nemmeno emozionare, ma ci farà andare tranquillamente avanti senza troppi intoppi con la durata complessiva di circa 6-8 ore.

Gameplay o gameplays?

Parlando di Evoland 2 e del suo gameplay dobbiamo soffermarci un attimo per comprendere la quantità di generi che racchiude e capire che non è un gioco con una definizione unica. Volendo possiamo anche dire che si tratta di un action GDR, visto che per la maggior parte del tempo imbracceremo una spada per uccidere i nemici nel vero stile di The Legend of Zelda, ma è altresì vero che poi ci ritroveremo come nel primo, ad affrontare i livelli con le metodologie di un Diablo (quindi del genere Hack n’ Slash) o Final Fantasy passando addirittura ai platform come Mario Bros o Donkey Kong. Proprio durante le sezioni platform possiamo dire che il gameplay peggiora inesorabilmente, come anche nel primo capitolo infondo. I controlli spesso diventano imprecisi e si finisce per perdere non perché non si è capaci, ma proprio per una calibrazione fatta male. Per il resto non possiamo che essere felici di questo nuovo capitolo, che pare davvero ben completo di quasi tutti gli generi, anche shooteristico. Per tutti i gusti, per tutti i palati. Alcune parti sono però non ostiche, ma degne di un vero e proprio soul, in cui un minimo errore equivale alla morte e all’ennesima imprecazione.

Grafica o Grafiche?

Il medesimo ragionamento del gameplay lo possiamo fare anche sulla grafica, che è un vero e proprio scrigno con dentro tantissimi pezzi da unire insieme in modo consapevole. Andremo dallo stile pixeloso alla grafica molto più avanza della playstation 2 e ogni stile ci farà immergere in un mondo fatto di colori, rumori magici e tanta comicità. Questa è forse la parte più riuscita del gioco in quanto non presenta difetti visibili e ai vecchi appassionati potrebbe scendere qualche lacrimuccia durante le fasi old. Ogni cosa presente sullo schermo, dai personaggi agli oggetti, ha una sua utilità e questo darà modo ai giocatori di esplorare a fondo ogni posto presente nel titolo e quindi di aumentare ulteriormente la longevità.

Per quanto concerne il comparto sonoro, non possiamo che essere soddisfatti di Evoland 2, che soprende con le sue sonorità di diversa tipologia (lo stesso ragionamento del gameplay e della grafica). Un grande piccolo titolo quello che abbiamo davanti insomma, che ha limato quasi del tutto i difetti del primo e l’ha reso molto godibile

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Sull'autore

Rostislav Kovalskiy

Un non troppo giovane appassionato di tutto quel che ruota attorno alla cultura POP. Vivo con la passione nel sangue e come direbbe Hideo Kojima "Il 70% del mio corpo è fatto di film".